Montagna: l'Italia scolpisce tre medaglie

14 Settembre 2014

Dopo l'argento junior, a Casette di Massa ancora oro per il team senior femminile e bronzo per quello maschile. Quarto Bernard Dematteis.

Il bianco del marmo e l'azzurro della squadra italiana colorano la trentesima edizione dei Mondiali di corsa in montagna a Casette di Massa. Un'esperienza senza precedenti a livello organizzativo con il percorso sviluppato nel cuore di una cava di marmo del famoso "bacino di Gioia" e l'orizzonte racchiuso tra le cime delle Alpi Apuane e i riflessi del Mar Tirreno. Lungo il tracciato c'era tanta gente, qualche migliaio di persone, compresi la folla di tifosi giunti al seguito degli azzurri e pronti a far sentire tutto il loro entusiasmo. L'Italia ha di nuovo "scolpito" il suo nome sul podio della rassegna iridata conquistando tre medaglie a squadre: oro con il team seniores femminile e bronzo con quello maschile, mentre per gli juniores è arrivato l'argento. A livello assoluto il miglior piazzamento individuale è stato il quarto posto (per la quarta volta in carriera ai Mondiali!) del campione europeo Bernard Dematteis nella prova senior alle spalle del terzetto ugandese pilotato dal vincitore Isaac Kiprop. Ai piedi del podio anche Nadir Cavagna, quarto tra gli under 20, categoria che ha premiato nettamente l'ugandese Philip Kipyeko e in cui il 17enne Davide Magnini si è piazzato sesto. Al femminile l'austriaca Andrea Mayr ha collezionato il suo quinto titolo nella gara senior, diventando così l'atleta più vincente di sempre nella storia della rassegna iridata. Un risultato che la dottoressa 34enne ha festeggiato ballando sul cubo di marmo del podio. Ottava l'azzurra, campionessa mondiale uscente, Alice Gaggi. Sul trono delle juniores Stella Chesang, protagonista del terzo successo individuale per l'Uganda in questa edizione, mentre nella classifica per team è svettata la Germania.

La manifestazione ha visto impegnati - stavolta solo come giudici di gara in call-room - il martellista, argento olimpico a Sydney 2000, Nicola Vizzoni e la primatista italiana di giavellotto Claudia Coslovich.

IL RACCONTO DELLE GARE

SENIOR uomini (11,7km - dislivello 650m) - La prova più lunga del programma della rassegna iridata parte dalla piccola frazione di Forno. Battute iniziali subito nel segno dell'Africa: l'Uganda scatta al comando con Isaac Kiprop e Daniel Rotich, in mezzo l'eritreo, iridato 2012, Petro Mamo. Poco prima di metà gara, il campione europeo Bernard Dematteis parte all'attacco agganciando la seconda posizione. Kiprop è ormai in fuga, Mamo perde terreno e si affaccia ai piani alti della corsa anche il terzo ugandese Kibet Soyewko. E così nel giro di qualche chilometro si afferma sempre di più l'egemonia dell'Uganda che con i suoi tre uomini sembra aver già blindato il discorso per le medaglie. Dematteis, però, non molla. Difende il suo quarto posto tra queste abbaglianti pareti di marmo che quasi sembrano la fortezza Minas Tirith immaginata da Tolkien. E' il momento dell'ultima rampa, quella che conduce nel punto più alto della cava di Gioia. Vince nettamente Kiprop (53:50) e stavolta l'Uganda bissa la tripletta dell'edizione 2013 con Rotich (55:10) e Soyewko (55:24). Ai piedi del podio c'è Bernard Dematteis, quarto (55:49) per la quarta volta in carriera ai Mondiali. Quello del capitano azzurro è il primo nome del Vecchio Continente tra i primi dodici arrivati. Il secondo europeo al traguardo è il gemello Martin, tredicesimo (58:28) seguito a ruota da un grintoso Xavier Chevrier (58:32). Ventiquattresimo Luca Cagnati (59:53), trentacinquesimo Alex Baldaccini (1h01:16) e quarantaduesimo Tommaso Vaccina (1h01:31). Per l'Italia arriva il bronzo a squadre alle spalle della travolgente Uganda e dell'Eritrea di Mamo che non va oltre la settima posizione (57:04).

SENIOR donne (8,4km - dislivello 465m) - Fin dalla partenza l'austriaca Andrea Mayr cerca di imporre il suo passo alle avversarie.

Insieme a lei restano in testa la keniana Lucy Wambui Murigi e la statunitense Allison McLaughlin, che poi perdono terreno. Il vantaggio della campionessa europea, quando mancano tre chilometri al traguardo, è sempre più consistente: un minuto abbondante sulle due inseguitrici con l'americana davanti all'africana, più staccate le altre, invece le migliori tre italiane viaggiano tra la decima e la sedicesima posizione, in lotta per il titolo a squadre. Nello spettacolare tratto finale cresce ulteriormente il divario: la Mayr esulta per una memorabile impresa dopo 45:07 di scalata, che la incorona regina della corsa in montagna. Infatti, con quella di oggi, si è aggiudicata le ultime cinque edizioni della manifestazione disputate negli anni pari, raggiungendo in questa gara un numero di vittorie mai ottenute da nessuna in precedenza. C'è da attendere oltre due minuti e mezzo per il secondo posto della Murigi (47:49) che piega la resistenza della McLaughlin (47:55) al termine di un bel duello. La migliore delle azzurre è l'iridata uscente Alice Gaggi (49:55), ottava in rimonta, seguita da Elisa Desco (undicesima in 50:35) e Antonella Confortola (tredicesima in 50:54) che completa il punteggio della formazione, mentre Renate Rungger chiude più dietro (53° posto in 55:59). Per l'Italia arriva quindi la conferma dell'oro a squadre vinto un anno fa (il quattordicesimo nella storia della rassegna iridata) con nove punti di distacco sulla Gran Bretagna, terzi gli Stati Uniti.              

TUTTE LE FOTO DELLA GARA/Photos

RISULTATI/Results - IL SITO DEI CAMPIONATI MONDIALI: www.wmrc2014-massa.it 

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Una veduta della cava di marmo (foto Colombo/FIDAL)



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