Mondo: i campionati nazionali all'estero

27 Febbraio 2012

Nel report internazionale i campionati USA, la panoramica dei campionati nazionali disputati in Europa, e uno sguardo alle composizioni dei teams nazionali selezionati per il mondiale indoor di Istanbul.

di FIDAL

USA, chiusura con scintille

Campionati statunitensi ad Albuquerque, nel Nuovo Messico, sede che ospiterà la manifestazione per almeno altri due anni: eccellono nella seconda giornata i vincitori delle gare di velocità e ostacoli mentre Sanya Richards-Ross festeggia nel modo migliore il duplice anniversario personale (compleanno e  matrimonio) centrando il mondiale stagionale dei 400 metri in 50"71, primato personale e terza prestazione USA indoor all-time, superando Natasha Hastings (51"66 ) DeeDee Trotter (51"68). Sprint puro: nelle finali dei 60 metri i migliori tempi della stagione. Trell Kimmons si guadagna la seconda selezione consecutiva per i mondiali indoor (nel 2010 fu quarto) bruciando nel nuovo record mondiale stagionale di 6"45 un Justin Gatlin sempre più competitivo dopo il rientro dalla lunga sospensione. Per Gatlin (6"47) si tratta del ritorno in un campionato mondiale indoor a distanza di nove anni dalla vittoria di Birmingham. Colpo grosso annunciato per Tianna Madison, l'ex-lunghista iridata nel 2005, che nel catino dei 60 metri ha trovato la dimensione smarrita nell'attività all'aperto. Per lei personale e mondiale stagionale eguagliato in 7"02, e scommessa vinta anche da Barbara Pierre (7"06), che ha scelto la nazionalità statunitense un anno e mezzo fa a discapito di quella haitiana, dove avrebbe gareggiato in carrozza in tutte le manifestazioni globali.

Ostacoli: assenti per infortunio Lolo Jones e Kellie Wells, e squalificata per falsa partenza Yvette Lewis, si è imposta Kristi Castlin con il miglior tempo della stagione (7"84), precedendo la bella sorpresa Vanneisha Ivy (7"93). Nella finale maschile si è consumato il dramma di Dexter Faulk, falsa partenza anche per lui, dopo che in batteria aveva sparato un sensazionale 7"40 (mondiale stagionale) e aveva vinto anche la sua semifinale. Il titolo è andato a Aries Merritt in 7"43, che ha preceduto Kevin Craddock, già vincitore su Dayron Robles a Düsseldorf (7"46), primato personale per entrambi. Niente mondiale per i favoriti Trammell (terzo in 7"51) e Oliver (appena quinto in 7"56). Linea di partenza qualificatissima con esito sorprendente. La sesta prodezza realizzata a Albuquerque appartiene alla sfera dei concorsi, e risale a sabato scorso, quando William Claye ha piazzato nella finale del salto triplo un 17,40 in apertura, poi un 17,44 al terzo turno di salti e la misura della vittoria (17,63) al quarto salto. Secondo il campione del mondo Taylor con 17,21, beffato all'ultimo turno con un nullo misurato attorno ai 17,80! Claye sarà bravo anche nel lungo (nella seconda giornata) vinto dal decatleta Ashton Eaton con 8,06 proprio davanti a Claye (8,02).

La Howard torna a volare con 2,02

Tornata a gareggiare con continuità all'inizio dell'inverno dopo la fugace apparizione ai Trials dello scorso anno, al rientro dopo aver avuto un secondo figlio, Chaunte Howard-Lowe ha migliorato il record nazionale indoor salendo a 2,02 al terzo tentativo. E' la seconda atleta della stagione a superare i due metri, dopo la Chicherova. Le altre gare dei campionati USA: per Bernard Lagat il terzo titolo consecutivo sui 3000 metri, vinti in 7'47"54 grazie a un penultimo giro che gli ha permesso di involarsi in solitaria: secondo Lomong, terzo Rupp, in quest'ordine però primo e terzo nei 1500, con in mezzo Centrowitz, medaglia mondiale a Daegu. Nell'asta femminile vince la favorita Suhr con 4,67 (sbaglia a 4,90), mentre Brad Walker ha confermato le recente buona vena e ha vinto con 5,86 riassaporando (senza successo) l'ebbrezza di misurarsi contro i sei metri. Nell'alto maschile vince il campione del mondo Williams con 2,29. Lungo donne: ancora una sconfitta per la Reese (6,86) battuta ancora da Janay DeLoach (6,89, seconda miglior misura dell'anno). Peso: Hoffa va vicino al suo miglior lancio stagionale con 21,75, mentre il regolare Whiting (21,60) lascia fuori da Istanbul il campione uscente Cantwell (terzo con 21,53, primato stagionale). Nella gara femminile buon livello per Jill Camarena-Williams (19.56) e la figlia d'arte Michelle Carter (19,27, limite personale al coperto). Ultimo risultato, ma non meno interessante, il 45"39 di Gil Roberts sui 400.

Attività universitaria

Miglior 200 mondiale dell'anno per la novità Kamaria Brown a College Station (22"86). Ancora sprint con Jeffery Demps che corre i 60 in 6"54 in batteria a Lexington (poi perde in finale), dove emerge un nome nuovo nel lungo; il ventenne Dandy (7,82 di personale) allunga fino a 8,06. La numero due dell'alto femminile USA Barrett supera l'1,93 a Seattle.

Campionati nazionali in europa: Russia

Senza le stelle Isinbayeva e Chicherova, preselezionate per i mondiali (come il lunghista Menkov), i campionati nazionali russi si sono disputati a Mosca da mercoledì a venerdì scorso. L'eccellenza nei concorsi e nel mezzofondo femminile e nell'alto maschile, dove Ivan Ukhov ha vinto la battaglia dell'alto, con molti tra i più forti interpreti della specialità a livello mondiale in pedana, con 2,34. Stessa misura con un tentativo in più per Andrey Silnov, terzo Dmitrik a 2,30. Irina Gordeyeva ha vinto il titolo femminile con 1,96 (parità di misura per Svetlana Shkolina). Nel lungo donne Yelena Sokolova ha sorpreso la favorita Klishina (6,83) con 6,88. Nei 400 l'ex-sprinter Aleksandra Fedoriva ha vinto col miglior tempo europeo dell'anno (51"18). Nei 1500 metri la Arzhakova (eliminata nelle batterie degli 800) ha vinto in 4'09"43 (terza la primatista del mondo indoor Soboleva).

800 metri: titolo in una finale tattica a Yelena Kofanova in 2'02"46 su Yuliya Rusanova. Nelle batterie la Kofanova aveva corso in 1'59"63, ma la più brava era stata la Pospelova (leader continentale con 1'59"45). Lanci: 19.46 per Yevgeniya Kolodko e 20,98 per Sidorov. Salti: il nero Adams ha vinto il titolo del triplo con 17,04, tra le donne 14,31 per la Krylova-Kuropatkina. Nell'asta 5,72 per Starodubtsev e 4,52 della Savchenko.

Francia a Aubière
 
Il tre volte campione d'Europa Christophe Lemaître ha fatto suoi i 60 in 6"59, appena un centesimo su Emmanuel Biron, più conosciuto come lunghista. Eccellono anche il giovane ostacolista Pascal Martinot-Lagarde (7"54, terzo Doucouré), il favorito dell'asta Lavillenie (5,72) e Compaore nel salto triplo (17,13). Nel resto delle gare, 23"11 della Soumare nei 200 (migliore europea dell'anno), 8,05 di Gomont nel lungo (terzo Sdiri), 20"82 di Fonsat sui 200.

Germania a Karlsruhe

Ai massimi livelli il campione del mondo di getto del peso Storl, inarrivabile con 21,40, ma in gran giornata anche la velocista Sailer, fulminea in 7"15, e il saltatore con l'asta Otto, capace di vincere una gara spettacolare con 5,92 su Mohr (5,87) e il nero Holzdeppe (5,82), e tentare senza fortuna i 6,01. Torna in auge anche Sebastian Bayer (8,12), mentre negli ostacoli lasua fidanzata Nytra, semi-infortunata, perde in 7"98 di due centesimi da Cindy Roleder. Peso alla veterana Kleinert con 19,13. In netta crescita anche Spank nell'alto (2,32), in costante recupero anche la Friedrich (1,91, gare tutte in crescendo dal rientro).

Spagna a Sabadell

Sotto osservazione il mezzofondo maschile, con finali tattiche come da tradizione: titoli a Francisco Javier Abad nei 1500 in 3'44"16 su Rodriguez, a Kevin Lopez sugli 800 su Luis Alberto Marco (1'50"16). Sale di condizione la pesista Ruiz, che con 17,63 batte l'ospite cubana Misleidys Gonzalez (17,57). Una delle classiche rivali della Di Martino nell'alto, Ruth Beitia, ha vinto il titolo con 1,88.

Polonia a Spala

Anche qui la stella è un pesista, il campione olimpico Majewski, che ruba la scena con 21,05, ma fa spettacolo anche Anna Rogowska, che vince il titolo dell'asta con 4,71 (nella gara maschile, assente l'iridato Wojciechowski, vince Michalski con 5,60). La Rogowska non farà tuttavia i mondiali.

Risultati e protagonisti negli altri campionati nazionali in Europa

Repubblica Ceka: a Praga 4,52 senza rivali di Jirina Ptacnikova nell'asta e modesto 2,20 per Baba nell'alto. Austria: fresca di primato personale (8"02), l'ostacolista Schrott si conferma in 8"07. Il discreto ottocentista Rapatz opta per i 400 e li vince in 47"98. In Olanda bordata da 20,56 del pesista Rutger Smith e nuovo miglioramento della eccezionale junior Dafne Schippers sui 60 metri (7"19). Assente la Vlasic, i campionati croati di Fiume hanno lanciato il pesista Premeru (19,83). In Grecia record nazionale dell'ostacolista mulatto Douvalidis (7"63), e doppio 2,29 per la quotata coppia di saltatori in alto Hondrokoúkis e Baniótis. Nel lungo, 8,05 di Tsátoumas, nel triplo donne 14,47 di Niki Paneta, nell'asta il regolare Filippidis ha superato i 5,70. Romania: a Bucarest ritorna Marian Oprea, che vince il titolo del triplo con 16,97 (tra le donne 14,24 della 34enne Gavrila). E' la giornata di Marius Dumitrache, uno sconosciuto altista che aggiunge in una sola gara nove centimetri al personale e sale a 2,27. Nella gara femminile, la favorita Petre si è imposta con 1,94.

I team per Istanbul: la Russia

Da Mosca partiranno 41 atleti, con prevalenza femminile (26): con la Isinbayeva e la Chicherova privilegiate e dispensate dalla selezione naturale dei campionati (ma devono ancora confermare la presenza a Istanbul), gareggeranno nel pentathlon la Chernova e la Bolshova, Ukhov (anche lui in attesa di fornire un sì) e Silnov nell'alto, la Klishina nel lungo, la Kolodko nel peso, Starodubtsev nell'asta.

Gran Bretagna con Farah

Il campione del mondo dei 5000 metri correrà i 3000 a Istanbul, una delle gare più attese dell'intero programma per la qualità degli iscritti. Ci saranno anche la Ennis (occhio al record del mondo nel pentathlon) e ancora Chambers, che appare però in ritardo di condizione. In pedana la rivelazione dell'asta femminile Bleasdale, la lunghista ex-caraibica Proctor, l'ostacolista Tiffany Porter-Ofili. Interesse per l'ottocentista Joe Thomas (quest'anno sei gare e altrettanti primati personali in successione), e per Andy Pozzi, un ostacolista bianco di 20 anni già argento europeo junior, in netta ascesa cronometrica. Buona qualità anche da entrambe le staffette.

Nel triplo, selezionata la Aldama (39 anni), non c'è Idowu, che tornerà in estate.

Francia

Assenti Jimmy Vicaut (6"53 sui 60, fermato da un infortunio) e Lemaître (non ha in programma il mondiale), l'elenco dei selezionati in grado di dire la loro comprende soprattutto Renaud Lavillenie e la mezzofondista Hind Dehiba, Nel triplo, assente Tamgho, c'è Compaore.

L'Europa dell'Est

Gli ucraini saranno ben ventisette, con la carte migliori nelle prove multiple (Kasyanov, Dobrynska e Melnychenko) e la novità del mezzofondo femminile Shmidt. Assenti le velociste Povh e Ryemyen, ci sono Protsenko nell'alto, Sheryf El-Sheryf nel salto triplo e Maksim Mazuryk nell'asta. Repubblica Ceka: per il grande Roman Sebrle si profila l'ottava partecipazione consecutiva a un campionato mondiale indoor, una sequenza condita da due medaglie d'oro e tre di bronzo. Polonia (14 atleti, di cui cinque selezionati per la 4x400 uomini): il meglio è al maschile, per la presenza di Majewski nel peso e degli ottocentisti Kszczot e Lewandowski.

Oltre europa: Giamaica e i Caraibi

In attesa di conferme ufficiali, sui blocchi dei 60 metri a Istanbul dovrebbero prendere posto Lerone Clarke e Nesta Carter, giustappunto nell'anno in cui Asafa Powell (recentemente battuto da entrambi) aveva manifestato la volontà di partecipare alla manifestazione iridata indoor. Sempre nelle ipotesi filtrate da ambienti vicini alla federazione giamaicana, appaiono plausibili le presenze di Veronica Campbell-Brown e di una discreta 4x400 maschile. Trinidad con sette nomi: assente Thompson (infortunato), il velocista in vetrina sarà Marc Burns. Quotata la 4x400, con l'emergente Lalonde Gordon e Quow. Da St. Kitts non salirà sull'aereo per Istanbul Kim Collins, che ha manifestato l'indisponibilità. Molti dei migliori nomi della stagione non hanno preso in considerazione l'eventualità del mondiale al coperto, in parte perché impegnati nell'attività universitaria USA, dove è imminente lo svolgimento delle finali NCAA indoor, il 9 e 10 marzo in Idaho.

Australia

Debutto iridato indoor per Sally Pearson, reduce da ottime cose all'aperto in patria. Ci sarà anche l'astista Alana Boyd, recentemente salita prima a 4,66 e poi (venerdì scorso) a 4,71. Sull'aereo per la Turchia anche il triplista Frayne (farà anche il lungo, forte di un recente 8,27) e il redivivo Mottram (3000).

Kenya

Eccolo il 3000 da sogno: a frapporsi tra Mo Farah e la medaglia d'oro, se non bastasse la presenza di Bernard Lagat e degli etiopi, il Kenya schiera pezzi da novanta come Augustine Choge e Edwin Soi. Podio a portata anche di Lalang e Kitum (800), Kiplagat e Birgen (1500), Kibet e Obiri (3000 donne). Annunciata la presenza della campionessa olimpica Pamela Jelimo negli 800.

Outdoor, in vetrina i lanci

Nella coppa nazionale di Bielorussia da segnalare il 79,37 del martellista Pavel Krivitskiy (e 79 metri esatti per Shayunov). Qualità anche dalla Slovenia, dove la giavellottista Martina Ratej ha lanciato a 65,24 nel corso dei campionati invernali. Dalle piste e dalle pedane del continente americano vanno in archivio il 22"95 della non ancora 18enne Miller (Bahamas) e una gara di lungo in Brasile, dove Rogerio Bispo ha saltato 8,11 (vento di poco oltre la norma) e Mauro da Silva un 8,10 legale.

La maratona di Tokto, Gebre è quarto

Vittoria al keynano Michael Kipyego in 2h07'37" sul giapponese Arata Fujiwara (2h07'48") e l'ugandese Stephen Kiprotich (2h07'50"). Haile Gebrselassie, ancora leader al passaggio del trentesimo chilometro in 1h29'07") ha perso contatto per problemi alla schiena a sei chilometri dal traguardo e si è classificato quarto in 2h08'17", ma si è dichiarato pronto a riprovarci in funzione Olimpiadi, laddove la concorrenza per la selezione, si sa, è impressionante. Quinto è lo svizzero Röthlin in un buonissimo 2h08'32". Buoni riscontri anche per Maeda (sesto in 2h08'38") e Matsumiya (2h09'28"), entrambi al primato personale. Solo quattordicesimo il non-professsionista Kawauchi (sfumato il sogno olimpico) e ventesimo il forte ucraino Sitkovskyy. Nella corsa femminile ha vinto l'etiope Atsede Habtamu in 2h25'28" (primato della manifestazione), davanti alla connazionale Yeshi Esayas (2h26'00") e la kenyana Helena Kirop (2h26'02). Fuori podio la giapponese Eri Okubo (2h26'08") e la russa Tatyana Arkhipova (2h26'46").

Cheruiyot 30"47

A San Juan (Portorico) grande affermazione sui 10 km della due volte medaglia d'oro di Daegu Vivian Cheruiyot in 30"47, con personale su strada migliorato di venti secondi. Solo Kenya nelle prime posizioni, con Joyce Chepkirui seconda in 31'09" e Linet Masai terza in 31'15". A Sammy Kitwara Kirop la 10km maschile in 28'02" su Vincent Chepkok e Zersenay Tadese. Due mezze maratone per chiudere: a Barcellona il campione del mondo di maratona Abel Kirui si è imposto in 1h00'28" su Chanchima (1h00'46") e Murgor (1h01'02"). A Kisimu (Kenya) 1h00'27" di Victor Kipchirichir in un finale in volata in cui ha preceduto di un secondo Wanjiku. A proposito di Kenya, le selezioni nazionali per i Giochi di Londra, relativamente ale gare dei 5000 e dei 10000 metri, si disputeranno a Eugene, il giorno prima del Prefontaine Classic, su decisione (non condivisa all'unanimità del consiglio federale) del presidente della federazione kenyana Kiplagat.



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