Mondiali, staffette azzurre con onore

29 Agosto 2015

La 4x400, priva di Libania Grenot, è la prima delle escluse con 3:27.07. La 4x100 corre in 43.22 (secondo tempo italiano alltime), e termina non lontano dall'accesso alla finale

di Marco Sicari

Due belle prove delle staffette azzurre chiudono la mattinata di gare ai Mondiali di Pechino. Non arrivano qualificazioni alle finali (come previsto, del resto) ma in ogni caso le ragazze italiane si battono bene, ottenendo prestazioni cronometriche di valore. Le staffettiste della 4x400 (Chigbolu, Bonfanti, Folorunso – al posto dell’infortunata Grenot – e Bazzoni) corrono in 3:27:07, quarta prestazione italiana di sempre, e sono none nel compiuto complessivo delle due semifinali; risultando, alla fine, prime tra le escluse. Va meglio dal punto di vista cronometrico alla 4x100 (Riva, Siragusa, Bongiorni, Hooper), che ottiene con 43.22 la seconda prestazione italiana all-time, ma la classifica dice dodicesimo posto; il rammarico è per una piccola imperfezione nell’ultimo cambio, che vanifica la corsa alla qualificazione (e forse al primato italiano di 43.04).

4x400m donne – batterie
La 4x400 italiana, privata alla vigilia della gara di Libania Grenot, vende cara la pelle prima di arrendersi. Le azzurre, schierate con Mariabenedicta Chigbolu, Elena Bonfanti, Ayomide Folorunso, e Chiara Bazzoni, sono quinte nella loro batteria in 3:27.07, miglior tempo stagionale e quarto nella lista nazionale di sempre (non si correva così forte da Barcellona 2010, per dirla con altre parole). Chigbolu lancia bene il quartetto azzurro, cambiando per terza; Elena Bonfanti prosegue il buon lavoro della compagna, non perdendo contatto dopo il sorpasso della Francia; Ayo Folorunso parte accorta, ma, da buona ostacolista, sfodera un ultimo 150 metri superlativo, restituendo all’Ucraina il sorpasso subito nel primo rettilineo (e cambiando ancora per quarta); Bazzoni prova a resistere, ma nulla può contro un’avversaria di maggior caratura. Stati Uniti primi con 3:23.05 (miglior tempo del round), seguiti da Gran Bretagna (3:23.90) e Francia (3:24.86), l’Ucraina fa 3:26.01, le azzurre sono quinte in 3.27.07. Il computo complessivo vede l’Italia al nono posto, prima delle escluse, con il Canada che arpiona l’ultima piazza utile per la finale (3:26.14). Un risultato probabilmente superiore alle attese, considerata l’assenza della nostra numero uno, ma in linea con lo spirito richiesto a chi vesta la maglia della nazionale in un Mondiale.

4x100m donne – batterie
Fanno molto bene anche le colleghe della 4x100, anche se un piccolo errore nell’ultimo cambio finisce per spegnere le speranze di centrare la finale. Elena Riva, Irene Siragusa, Anna Bongiorni e Gloria Hooper sono settime nella loro batteria in 43.22, crono che rappresenta la seconda prestazione italiana di tutti i tempi, superiore solo al record italiano (il 43.04 di Pistone, Calì, Arcioni, Alloh del giugno 2008). Migliore quindi anche del 43.26 dello scorso anno a Zurigo, quando la staffetta veloce sfiorò il podio. Il rammarico, qui a Pechino, è per l’ultimo passaggio del testimone, quando Anna Bongiorni, capitalizzando anche il bel lavoro delle compagne, si trova perfettamente in linea con le avversarie nella battaglia per la quarta piazza: le ultime due frazioniste italiane però non si trovano subito, tanto che Hooper, come efficacemente dimostrato dai replay tv, è costretta a voltarsi, per completare il cambio. Un’incertezza che con ogni probabilità costa un paio di posizioni alle ragazze, e qualcosa come un decimo di secondo. Vince la Giamaica in 41.84 (mondiale stagionale), l’Italia è settima (43.22) a due centesimi dal sesto posto occupato dalla Polonia, a quattro dalla quinta piazza (Cina), e a tredici dalla quarta, occupata dalle russe. Che sono, neanche a farlo apposta, le ultime qualificate per la finale. L’Italia è dodicesima. Di positivo, tra le altre cose, il fatto che aver potuto gareggiare qui, nel massimo contesto possibile e su una pista velocissima, consentirà all’Italia di sfruttare questo risultato nel processo di qualificazione ai Giochi di Rio de Janeiro.

Le altre gare - Eaton stellare, 4x400 maschile con tempi mai visti
Nella 4x400 maschile, tempi straordinari: tutti e otto i quartetti qualificati per la finale corrono in meno di 3 minuti (!). Ma c’è di più, perché anche la prima delle escluse, il Botswana, ottiene un sub-3, con 2.59.95. Gli Stati Uniti, non in formazione titolare, fissano il mondiale stagionale con 2:58.13; dietro di loro, Trinidad (2:58.67) e Giamaica (2:58.69). Il Belgio dei fratelli Borlee, qualificato, fa il record nazionale (2:59.28), impresa che nel turno viene compiuta da altri tre, Botswana, Repubblica Dominicana, e Irlanda (quest’ultima, con 3:01.26, è penultima). Prosegue la corsa di Ashton Eaton verso l’oro mondiale del Decathlon, i novemila punti e probabilmente anche il record del mondo. Nella mattinata, 13.69 nei 110hs, e 43,34 nel disco, con quest’ultimo risultato, in particolare, che rappresenta un netto progresso sulla tabella di marcia dei Trials di Eugene 2012. Senza storia le semifinali della 4x100 maschile. Passano tutti i migliori, con la Giamaica priva di Bolt (Carter, Powell, Dwyer, Ashmeade) che ottiene il miglior tempo con 37.41. Nella lista degli ammessi alla finale, gli Stati Uniti (37.91) sono preceduti – ma non come esito di un confronto diretto – anche dalla Francia di un super Vicaut (37.88). Stasera la finale.

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Le azzurre della 4x100 (foto Colombo/FIDAL)


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