Mondiali Mosca Sicurezza Trost

15 Agosto 2013

L'azzurra centra la finale con una gara priva di errori. Milani e Hooper eliminate nelle batterie

La finale dell'alto, in programma sabato pomeriggio alle 18 (le 16 in Italia) avrà tra le protagoniste Alessia Trost. L'azzurra non commette nessun errore in qualificazione, e approda al turno decisivo con la misura di 1,92. Bocciate invece Marta Milani nelle batterie degli 800 metri (2:02.41) e Gloria Hooper in quelle dei 200 (prima delle escluse, nonostante lo stagionale portato a 23.10). Nel pomeriggio, alle 17.05 italiane, in gara la staffetta 4x400 maschile, impegnata nelle batterie.

LA CRONACA DELLE GARE [LE DICHIARAZIONI DELLE AZZURRE]

Altro donne
Alessia Trost supera senza problemi la qualificazione dell’alto, portando a termine la missione esattamente nei termini prefissati: ovvero, superare tutte le quote alla prima prova. Percorso netto per l’italiana, come si direbbe in equitazione: salti riusciti a 1,78; 1,83; 1,88; 1,92. Nelle prime due misure (1,78 e 1,83), la friulana si presenta con la calzamaglia, simbolo della fiducia per i saltatori in alto. L’azzurra supera con grande ampiezza l’asticella in entrambe le occasioni. A 1,88 le cose si fanno più serie (e infatti sparisce la calzamaglia): anche in questo caso l’italiana non ha problemi. Il sorriso liberatorio che appare sul suo volto è la dimostrazione della tensione che finalmente si scioglie. La qualificazione, per come vanno le cose sulle due pedane (soprattutto sulla B, l’altra rispetto a quella in cui è impegnata la Trost, dove fioccano gli errori) sembra avvicinarsi alla misura decisiva, l’1,92.

A questa quota, Alessia è promossa ancora una volta al primo tentativo, anche se, complice probabilmente uno stacco leggermente lontano dai ritti, sfiora l’asticella nella fase di discesa. Solo una leggera vibrazione, nulla di più. La qualificazione sembra già in tasca. Fanno gara priva di errori, nel gruppo dell’azzurra, le russe Gordeeva e Chicherova, e la svedese Green; nell’altra pedana, le imitano la russa Shkolina (la terza in gara), la lituana Palsyte e la spagnola Beitia, mentre la Barrett (Stati Uniti), prima di superare l'1,92, si concede addirittura tre salti per passare 1,83! L’1,92 diventa ufficialmente la misura di qualificazione: la passano in 13, con le ultime tre pari merito in undicesima posizione. Non c’è bisogno di andare oltre. Appuntamento alla finale di sabato sera. Dove si ricomincerà da zero.

200m donne
Gloria Hooper non ce la fa. La veronese è quarta nella batteria dei 200 metri in 23.10 (vento nullo, primato stagionale), a tre centesimi dalla finlandese Latvala, che la precede in 23.07 ed è l’ultima a guadagnare l’accesso diretto alla semifinale (vittoria alla statunitense Duncan, 22.84). Start, quello dell’azzurra, come sempre non particolarmente brillante, ma la risalita sul rettilineo è notevole, e produce quasi il riaggancio. Manca solo quell’ultimo metro (ed una adeguata proiezione in avanti del busto) per un sorriso pieno. Così, l’azzurra è costretta all’attesa, per capire se riuscirà a correre la semifinale. La mazzata arriva all’ultima delle sette batterie. Con soli tre posti a disposizione per il ripescaggi, la Hooper, fino a quel momento seconda, viene superata da altre due atlete. E’ fuori per cinque centesimi.

Ma forse, soprattutto per quei tre che la separano dalla finlandese nel confronto diretto. La migliore delle batterie è Allyson Felix (USA), che passeggia in un - per lei - normale 22.59.

800m donne
Per Marta Milani l’impresa appare impossibile fin dal via. Con una start list del genere Okoro, Savinova, Chebet, per citarne tre), le chances di guadagnare l’accesso alle semifinali sono ridotte al lumicino. L’azzurra, come buona parte del gruppo,  sceglie di partire guardinga, e di non seguire il passaggio fin troppo rapido della canadese Belleau (57.08). Ai 600 metri le migliori cambiano passo con decisione, e la Milani inevitabilmente si stacca. La bergamasca trova però le energie per abbozzare una reazione, e ha il piccolo merito di non perdere troppo contatto (vittoria alla statunitense Martinez, 1:59.39), chiudendo al sesto posto in 2:02.41, crono non lontano dallo stagionale di 2:01.40. Il miglior tempo del turno è proprio quello della Martinez.

Marco Sicari
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