Miller chiude al top: 49.46 a Bruxelles

01 Settembre 2017

Miglior crono dell’anno sui 400 nella seconda finale della IAAF Diamond League. Kuchina 2,02 nell’alto, sesto trofeo per Taylor e Perkovic.

di Luca Cassai

Nella seconda finale della IAAF Diamond League a Bruxelles, copertina per i 400 donne con la campionessa olimpica Shaunae Miller-Uibo che firma la migliore prestazione mondiale dell’anno in 49.46. Per la bahamense, uscita delusa dalla rassegna iridata di Londra, è il secondo trofeo stagionale nel massimo circuito dopo la vittoria della scorsa settimana a Zurigo sui 200 metri. Alle sue spalle l’argento iridato Salwa Eid Naser, 19enne del Bahrein, nel personale di 49.88. In una serata piuttosto fredda nella capitale belga, con pista e pedane bagnate per la pioggia caduta in precedenza, non mancano prestazioni di rilievo. Spettacolari i salti: nell’alto la russa Mariya Kuchina-Lasitskene supera 2,02 e rimane imbattuta (18 vittorie di fila quest’anno all’aperto, 13 di queste sopra i due metri), con l’azzurra Alessia Trost (Fiamme Gialle) dodicesima a 1,80. Nell’asta 4,85 della greca Katerina Stefanidi. Due atleti conquistano il Diamond Trophy per la sesta volta consecutiva: il triplista statunitense Christian Taylor (17,49) e la discobola croata Sandra Perkovic (68,82). Sfide appassionanti nel mezzofondo al Memorial Van Damme, con volate incerte fino al traguardo: vincono in rimonta due campioni del mondo, la keniana Faith Kipyegon sui 1500 metri (3:57.04) e il connazionale Conseslus Kipruto nei 3000 siepi (8:04.73). La giamaicana Elaine Thompson sfreccia sui 100 metri per un soffio (10.92 contro 10.93) sull’ivoriana Marie-Josée Ta Lou, vantaggio minimo anche nei 200 uomini per il ventenne statunitense Noah Lyles, primo in 20.00. Conferme per altri due iridati, Hellen Obiri (Kenya) nei 5000 in 14:25.88 e il lituano Andrius Gudzius nel disco (68,16), mentre la lunghista serba Ivana Spanovic prevale all’ultimo salto (6,70) e il botswaniano Nijel Amos si aggiudica gli 800 (1:44.53). Tra gli ostacoli successi del russo Sergey Shubenkov (13.14) e della statunitense Dalilah Muhammad (53.89), nel prologo di ieri dedicato al getto del peso 22,44 per Darrell Hill con oltre mezzo metro di progresso personale.

MILLER, DOPPIO TROFEO - In due sotto i 50 secondi, per la migliore gara della stagione sui 400 donne. Sontuosa la bahamense Shaunae Miller-Uibo: in grande condizione di forma dopo il 21.88 sui 200 di Zurigo, stasera è protagonista di un grande avvio prima di essere affiancata dalla vicecampionessa mondiale Salwa Eid Naser. Ma poi la caraibica si distende nella seconda metà del rettilineo e prevale nettamente in 49.46, migliore prestazione mondiale dell’anno, ad appena due centesimi dal record personale stabilito nella scorsa stagione con la vittoria alle Olimpiadi di Rio, conquistando il suo secondo diamante in una settimana. Riesce così una doppietta mancata ai Mondiali di Londra, dove si era dovuta accontentare del quarto posto sul giro di pista (con crollo finale) e del bronzo nei 200 metri. Lo stesso bis nel circuito realizzato nel 2010 da Allyson Felix, a cui sfugge la world lead. Per la Naser, 19enne di mamma nigeriana e papà del Bahrein, c’è il primo sub-50 della carriera con 49.88, terza U20 di sempre. Lampi in pista, nel meeting che invece ha visto buona parte delle gare con l’illuminazione non a pieno regime a causa di un black-out nella zona circostante.

KUCHINA FA 13 - Allo stadio Re Baldovino, la regina dell’alto è ancora Mariya Kuchina-Lasitskene. Un finale di stagione in grande stile per chiudere imbattuta il 2017: la sua striscia vincente arriva a 18 successi outdoor, di cui adesso 13 sopra i due metri. L’iridata russa valica 2,02 alla terza prova, prima di tentare nuovamente i 2,08 senza riuscire nell’intento. Ma la vittoria matura già a 1,97 perché la vicecampionessa mondiale, la non ancora ventenne ucraina Yuliya Levchenko, sulla pedana bagnata non fa meglio di 1,94. Serata no per l’azzurra Alessia Trost.

Dopo un primo errore a 1,80 la 24enne friulana delle Fiamme Gialle supera la quota alla seconda e commette tre nulli a 1,84 per il dodicesimo posto. Anche l’astista Katerina Stefanidi finisce la stagione all’aperto priva di sconfitte, ma qui rischia perché va oltre 4,75 alla seconda prova e la statunitense Sandi Morris alla prima. L’olimpionica e iridata greca mette subito le cose a posto: 4,85 e nessuna avversaria riesce a replicare, con la canadese Alysha Newman che eguaglia il suo recentissimo primato nazionale di 4,75 (già ottenuto domenica a Beckum) in terza posizione.

FORZA 6 - Missione compiuta per entrambi gli atleti in caccia del sesto diamante consecutivo. Nel triplo si decide tutto al quarto turno: Christian Taylor piazza un hop-step-jump da 17,49 (+0.1) e risponde al 17,35 di Will Claye, terzo invece il cubano Pichardo (17,32) che era in testa fino al secondo salto. Obiettivo centrato anche da Sandra Perkovic: la possente croata sprigiona la spallata giusta al terzo lancio con 68,82 nel disco e supera l’australiana Dani Stevens-Samuels, al comando nelle prime battute della gara con 65,85 e poi seconda come a Londra.

ANCORA KIPYEGON - L’olandese Sifan Hassan interpreta una gara coraggiosa nei 1500 metri, sempre davanti alla ricerca del successo. Dopo una lotta allo spasimo sul rettilineo finale, va a segno la rimonta della keniana Faith Kipyegon che a Londra ha replicato l’oro di Rio e qui centra il suo miglior crono stagionale (3:57.04) anche se capolista rimane la Hassan, oggi seconda in 3:57.22. Sugli 800 un nuovo successo - il quinto di fila nel circuito 2017 - per il botswaniano Nijel Amos (1:44.53), in grado di resistere al duo polacco Lewandowski-Kszczot. Nella riunione diretta dall’ex quattrocentista Cédric Van Branteghem, che quest’anno ha ricevuto il testimone da Wilfred Meert, anche tre gare non valide per la Diamond League: sui 1500, condotti su ritmi non trascendentali, 3:38.97 dell’iridato keniano Elijah Manangoi e nei 400 metri svolti in chiusura 45.67 del dominicano Luguelin Santos, invece nel rettilineo dello sprint netta affermazione sui 100 del giamaicano Yohan Blake in 10.02 (+0.2). Come al recente meeting di Zagabria ha la meglio sullo statunitense Mike Rodgers (10.09) che precede gli altri giamaicani Julian Forte (10.12) e Asafa Powell (10.18).

SIEPI MOZZAFIATO - Volata al cardiopalma nei 3000 siepi: a vincere è il campione di tutto Conseslus Kipruto, per il secondo anno di fila, ma solo grazie a un formidabile recupero nel finale. Sull’ultima barriera il keniano si ritrova con tre metri di svantaggio nei confronti del marocchino Soufiane El Bakkali, autore di una bella progressione nel giro conclusivo, e poi si lancia in una rimonta premiata dal successo. Notevoli anche i riscontri cronometrici: 8:04.73 per Kipruto, 8:04.83 con personal best di El Bakkali, terzo il generoso statunitense Evan Jager in 8:11.71 nonostante una caduta sull’ultima riviera e i tre finiscono nello stesso ordine dei Mondiali. Con un allungo decisivo nell’ultimo giro la keniana Hellen Obiri, campionessa mondiale dei 5000 metri, conquista anche il trofeo con il diamante in 14:25.88 ma alle sue spalle si migliora di oltre venti secondi la connazionale Caroline Chepkoech, seconda con 14:27.55. Dietro all’etiope Teferi (14:32.03) cresce l’altra keniana Kipkemboi (14:32.82), come due atlete europee: la scozzese McColgan (14:48.89) e l’olandese Krumins (14:51.25).

LYLES, RITORNO VINCENTE - Verdetti in bilico anche nella velocità, con due gare decise per appena un centesimo di secondo. L’olimpionica giamaicana Elaine Thompson agguanta in 10.92 (+0.4) il trofeo dei 100 metri: resta un caso isolato il suo ko dei Mondiali, mentre l’ivoriana Marie-Josée Ta Lou è ancora seconda (10.93).

Al ritorno in gara dopo l’infortunio rimediato ai campionati nazionali, dalla nona corsia si proietta sul traguardo Noah Lyles e il ventenne statunitense - oro mondiale U20 dei 100 l’anno scorso sull’azzurro Filippo Tortu - qui vince in 20.00 (+0.9) per un’inezia davanti al connazionale Ameer Webb (20.01) e soprattutto all’iridato turco Ramil Guliyev (20.02 per la leadership europea del 2017), entrambi comunque al primato stagionale.

SUGLI OSTACOLI - Sfida equilibrata quella dei 110hs, ma nella seconda parte di gara emerge il russo Sergey Shubenkov che fa valere la sua efficacia tra le barriere e si impone in 13.14 (+0.5) sullo spagnolo Orlando Ortega (13.17) e lo statunitense Aries Merritt (13.20), apparso davanti in avvio. Finalmente un successo in un meeting stagionale per Dalilah Muhammad e arriva in un’occasione importante. L’olimpionica dei 400hs, argento ai Mondiali, si difende dalla rimonta dell’ex iridata ceca Zuzana Hejnova che l’aveva sconfitta a Birmingham. Per la statunitense il crono vincente è di 53.89 contro il 53.93 della rivale che coglie season best e migliore prestazione europea dell’anno.

DALLE PEDANE - Seconda vittoria di fila del Diamond Trophy per Ivana Spanovic, al termine di una gara molto incerta: sei atlete nell’arco di nove centimetri. La lunghista serba atterra a 6,70 nell’ultimo tentativo e riscatta la bruciante delusione dei Mondiali, dove ha mancato il podio anche a causa di un segno lasciato sulla sabbia dal suo numero dorsale. Poca gloria stasera per le medagliate di Londra, tutte fuori dalle prime tre, con la piazza d’onore che va alla britannica Ugen (6,65) sulla statunitense Saunders (6,64). Nel disco si conferma invece l’iridato Andrius Gudzius: dopo la sconfitta al meeting di Berlino, il lituano torna al successo con 68,16.

WINNING HILL - Nel pomeriggio della vigilia, a Place de la Monnaie, show nel centro cittadino con il getto del peso maschile che regala un esito inatteso. All’ultimo lancio sorprende tutti Darrell Hill, con un miglioramento di mezzo metro abbondante: il 24enne statunitense della Pennsylvania, undicesimo ai Mondiali, spedisce la palla di ferro a 22,44 per demolire il personal best (21,91 nel mese di aprile a Los Angeles) e sottrarre la vittoria a Ryan Crouser. L’olimpionico, fuori dal podio a Londra, sembrava aver messo il successo in cassaforte con il suo 22,37 di apertura che diventa la seconda miglior misura di sempre per un secondo posto, dietro al 22,39 di Randy Barnes nel 1988 alle Olimpiadi di Seul. Chiude sesto con 21,38 il neozelandese Tom Walsh, oro iridato della specialità.

BRUXELLES - VINCITORI IAAF DIAMOND LEAGUE 2017

UOMINI DONNE
200m: Noah Lyles (USA)
800m: Nijel Amos (BOT)
3000m siepi: Conseslus Kipruto (KEN)
110hs: Sergey Shubenkov (ANA)
Triplo: Christian Taylor (USA)
Peso: Darrell Hill (USA)
Disco: Andrius Gudzius (LTU)

100m: Elaine Thompson (JAM)
400m: Shaunae Miller-Uibo (BAH)
1500m: Faith Kipyegon (KEN)
5000m: Hellen Obiri (KEN)
400hs: Dalilah Muhammad (USA)
Alto: Mariya Kuchina-Lasitskene (ANA)
Asta: Katerina Stefanidi (GRE)
Lungo: Ivana Spanovic (SRB)
Disco: Sandra Perkovic (CRO)


VIDEO | HIGHLIGHTS DELLA FINALE IAAF DIAMOND LEAGUE DI BRUXELLES 2017

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File allegati:
- RISULTATI/Results

Christian Taylor e Sandra Perkovic (foto IAAF Diamond League)


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