Londra Grenot sfiora la finale

04 Agosto 2012

La primatista nazionale dei 400 metri con 51.18 è la prima della escluse dalla finale olimpica. Meucci ventiquattresimo nei 10.000

di FIDAL

La seconda giornata dei Giochi Olimpici di Londra si chiude per l'atletica azzurra con la primatista nazionale Libania Grenot, nona e prima delle escluse (51.18) dalla finale dei 400 metri. Niente da fare nemmeno per il giovane Josè Bencosme nei 400hs che, complice un errore alla sesta barriera, non va oltre il sesto posto (50.07) in semifinale. Il vicecampione europeo Daniele Meucci è ventiquattresimo (28:58.46) nei 10000 metri che portano al successo il britannico di origine somala Mo Farah (27:30.42) sullo statunitense Rupp (27:30.99) e l'etiope Tariku Bekele (27:31.42). Ad aprire il pomeriggio di gare, la 20km di marcia dove Giorgio Rubino non è riuscito ad esprimersi al meglio delle sue possibilità (42° in 1h25:28). Titolo al giovane cinese Ding Chen (1h18:46, record olimpico) allievo di Sandro Damilano come il connazionale terzo classificato, Zhen Wang (1h19:25). Argento al sorprendente guatemalteco Erick Barrondo (1h18:58).

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10000 uomini (FINALE) - Mo Farah manda in visibilio la folla dello Stadio Olimpico regalando alla Gran Bretagna il terzo oro della serata e completando la collezione personale di titoli dopo quelli di Europei e Mondiali. Il britannico di origine somala trionfa in 27:30.42 sfoderando nel giro finale quell'imprendibile volata che, nelle ultime stagioni, ha fatto la differenza nelle occasioni più importanti. Alle sue spalle lo statunitense Galen Rupp (27:30.42), anche lui sulla scia di uno sprint decisivo nel rettilineo d'arrivo e, come Farah, allievo al corte del tecnico Alberto Salazar. Sul terzo gradino del podio c'è un Bekele, ma stavolta è il più giovane Tariku (27:31.43). Attenzione, perchè il fratello Kenenisa, primatista mondiale e oro delle ultime due edizioni dei Giochi, è subito dietro, quarto in 27:32.44. L'azzurro Daniele Meucci nelle prime fasi di gara riesce a tenere la testa della corsa e poi lotta a lungo per restare dentro il gruppo dei migliori. Nella seconda metà di gara, però, il vicecampione d'Europa, mentre davanti il ritmo continua a salire, perde terreno portando a termine la sua prova in ventiquattresima posizione (28:57.46). "All'inizio - le parole del mezzofondista dell'Esercito - sono riuscito a rimanere davanti perchè l'andatura era più lenta. Dopo, però, penso di aver pagato i continui strappi, perdendo posizioni, ma siamo all'Olimpiade e bisognava arrivare in fondo".

L'azzurro è iscritto anche nei 5000 metri con le batterie in programma l'8 agosto.

400m donne (semifinali) - Venti centesimi separano Libania Grenot dal traguardo della finalissima olimpica. L'azzurra a Londra corre in seconda semifinale con la campionessa del mondo in carica Amantle Montsho che non si smentisce vincendo in 50.15 sulla statunitense Francena McCorory (50.19). Nemmeno la primatista d'Italia si risparmia e, come ieri in batteria, spinge subito nei primi duecento metri. All'uscita dall'ultima curva si presenta terza sul rettilineo, posizione che, a denti stretti, riesce a tenere fino alla linea d'arrivo, dove per lei il cronometro si ferma a 51.18. E' virtualmente il secondo tempo di recupero, ma c'è ancora una semifinale che deve emmettere il suo verdetto e, purtroppo, non sorride alla quattrocentista azzurra. Le prime tre, infatti, sono velocissime: 49.81 la russa Krivoshapka, 49.87 la statunitense Trotter e 49.91 la giamaicana Williams-Mills che, insieme al 50.98 corso in precedenza dalla connazionale Whyte, taglia fuori la Grenot dalla finale. La finanziera - che quest'anno a giugno aveva corso in 50.92 a Clermont (USA) - è nona e prima delle escluse. Chi, invece, ci sarà in finale (domani alle 22:10) sarà Sanya Richards-Ross che oggi con grande disinvoltura ha superato 50.07 a 50.22 l'olimpionica britannica Ohuruogu.   

400HS uomini (semifinali) - Josè Bencosme, dopo il bel 49.35 (a 2 centesimi dal PB) corso ieri in batteria, appare molto concentrato. Prima di andare sui blocchi lo si vede gesticolare con le mani, quasi a mimare i passi che, da lì a poco, dovrà eseguire tra una barriera e l'altra. L'azzurro corre in ottava corsia, parte e fila via deciso perchè oggi serve andare forte più che mai. Per sognare la finale bisogna arrivare tra i primi due o sperare nei due crono di recupero. Affare non semplice che il ventenne italo-dominicano si complica a partire dal sesto ostacolo dove arriva troppo sotto, non riuscendo a riprendere la giusta ritmica nelle barriere successive. Finisce sesto in 50.07 con la vittoria dello statunitense Michael Tinsley (48.18) sul giamaicano Leford Green (48.61). "Ero partito forte - racconta Bencosme - poi ho fatto quell'errore al sesto ostacolo e me lo sono portato dietro fino al traguardo. Peccato, perchè stavo andando veramente bene, ma quell'errore mi ha fatto saltare la ritmica. Me ne vado da questa mia prima Olimpiade con tanta consapevolezza in più e tanta voglia di continuare e darci dentro molto più di prima. E' stata una di quelle esperienza che mi porterò per sempre nella vita.

Ci vediamo a Rio nel 2016!". Nelle altre semifinali suscita una notevole impressione il campione olimpico di Atene 2004, Félix Sánchez che, a 35 anni, risulta il più veloce in assoluto in 47.76, seguito dal 47.93 del portoricano Javier Culson, leader della seconda. Ultimo ripescato con 48.19 il britannico, iridato in carica, David Greene. 

MARCIA 20km (Finale) - Oggi a Londra, la 20km di marcia doveva essere uno scontro tra la Russia dell'olimpionico e due volte iridato Valeriy Borchin e la Cina del primatista asiatico e leader di Coppa del Mondo, Zhen Wang. Alla fine, invece, lungo i viali alberati di The Mall, sul suntuoso sfondo di Buckingham Palace, ad attraversare per primo il traguardo è un altro cinese, l'entusiasta Ding Chen che conquista l'oro in 1h18:46. Risultato che a livello cronometrico rappresenta il record olimpico della specialità e, per la statistica, ne fa il più giovane campione a cinque cerchi della storia sui 20km. Proprio domani, infatti, Chen compirà 20 anni. Secondo il 1h18:57 il sorprendente 21enne Erick Barrondo che, malgrado il rischioso fardello di due proposte di squalifica, porta a termine la sua missione e consegna una storica medaglia d'argento al Guatemala. Alle sue spalle è ancora Cina con il bronzo del favorito Zhen Wang (1h19:25) e il quarto posto di Zelin Cai (1h19:44). Entrambi come lo stesso Chen, sono seguiti a Saluzzo da Sandro Damilano. Nel finale cade, invece, letteralmente a pezzi la squadra russa con la squalifica del primatista mondiale Vladimir Kanaykin e Borchin che crolla a terra stremato nell'ultimo giro e viene addirittura portato via in barella. Giornata no, purtroppo, anche per l'azzurro Giorgio Rubino. Il finanziere - ai Mondiali quinto nel 2007 e quarto nel 2009 - non riesce mai ad essere in gara, scivolando presto nelle retrovie e andando a chiudere quartantaduesimo in un per lui anonimo 1h25:28. "Purtroppo ho sentito fin da subito che le gambe non c'erano - il commento a voce bassa di un delusissimo Rubino - Ho fatto tutto bene quest'anno, ho avuto tutto quello che potevo ricevere dalla Federazione e dal mio tecnico Sandro Damilano. Fino all'ultimo test di mercoledì scorso era andato alla grande. Mi ero un po' nascosto con le dichiarazioni, ma ero venuto a Londra con l'ambizione di una medaglia e invece avete visto tutti come è andata oggi. Per mesi mi sono allenato al passo di Wang, ma evidentemente qualcosa dentro di me non va. E' il caso di sedersi un attimo e di capire. Non riesco a capacitarmi di questo risultato. Ho finito la gara perchè ci tenevo ad onorare la maglia azzurra, più che per me stesso che sono coperto di vergogna l'ho fatto per la Nazionale e per le persone che sono arrivate fin qui per seguirmi".

TERZA GIORNATA, SEI AZZURRI IN GARA - Sono sei gli azzurri che, domani 6 agosto, prenderanno parte alla terza giornata di gare dell'atletica ai Giochi Olimpici di Londra. In mattinata, alle 12 si correrà la maratona femminile: al via Rosaria Console, Anna Incerti e Valeria Straneo. Nella sessione serale, il primo ad andare in pedana (ore 20:05) sarà Gianmarco Tamberi, nelle qualificazioni dell'alto (quota di ammissione 2,32). Alle 21:20 Nicola Vizzoni affronterà la finale del lancio del martello. Chiuderà la serata Yuri Floriani, finalista dei 3000 siepi alle 21:25.

File allegati:
- RISULTATI/Results
- Le FOTO della SECONDA GIORNATA/Photos

Mo Farah vince i 10.000 metri (foto Colombo/FIDAL)


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