Lindon Victor: da Grenada al record NCAA

31 Marzo 2017

Il decatleta caraibico si è impossessato del primato universitario con 8472 punti superando il limite dell'ex iridato Trey Hardee

di Giorgio Cimbrico

A sud di Barbados, a nord di Trinidad, Grenada è senza confini, e non solo perché è un’isola, con il contorno di minuscole isolette, le Grenadines. Invasa trent’anni fa dai marines americani (Ronald Reagan temeva altre infiltrazioni rosse nel Caribe), è senza confini perché la sua produzione di campioni è fuori quadro, oltre le leggi della statistica: dopo St Kitts and Nevis, da dove viene l’eterno Kim Collins, è il paese più piccolo del continente americano, ha una popolazione – censimento del 2012 – di 104.000 abitanti e la capitale St George’s ne conta 7500. Kirani James, campione olimpico a Londra e secondo a Rio (43.94 e 43.76 in quelle occasioni), è il simbolo. Ma non è solo.

Proprio di St George’s è Lindon Victor che, studente alla Texas A&M, si è appena impadronito, con 8472 punti, del record NCAA (universitario) del decathlon, strappandolo non a un tipo qualsiasi: Trey Hardee, di Birmingham, Alabama (luogo natio di Carl Lewis), è stato campione mondiale due volte, a Berlino 2009 e a Daegu 2011, e a Londra si è arreso solo ad Ashton Eaton, fresco di autopensionamento.

Victor ha 24 anni, è fratello di Kurt Felix, 29 anni, decatleta da 8323 punti (nono a Rio, mentre lui è finito 16°, due punti sotto gli 8000, prima di portare la bandiera gialla, verde e rossa nella cerimonia di chiusura) ed è capace di un rendimento piuttosto ondivago: quando riuscirà a offrire una cadenza costante, alla Kevin Mayer tanto per intenderci, saranno guai per tutti. Ad Austin ha aperto con 10.63, ha saltato 7,37 (un record personale lontano dalle sue potenzialità), ha sparato il peso a 16,52, e ha chiuso la prima giornata con altri due personali - 2,09 e 48.24 - e con un parziale di 4516.

La seconda tornata è stata un rollercoaster, una montagna russa: un mediocrissimo 14.94 negli ostacoli, due nulli nel disco prima di un tentativo finale a 53,00 (misura degna di un Nikolai Avilov), un misero 4,30 d’asta, 66,69 nel giavellotto. A quel punto, per battere il record di Hardee doveva correre i 1500 in 4:50.02. Ha finito in 4:48.89, giusto in tempo, concedendo parole degne di Forrest Gump: “Ero un po’ stanchino”. Ma riprendendosi subito: “Il record di Trey ha tenuto per un pezzo. Credo che questo verrà battuto presto, nel giro di qualche mese, quando tornerò in campo”. Non è il caso di sottolineare che Lindon sia una... forza dove c’è di mezzo la forza: nei lanci è da primato del mondo, 100 e 400 sono eccellenti, l’alto è buono, il lungo è da migliorare, ostacoli e asta un disastro. A farlo progredire di 400 punti, per portarlo sul confine degli 8900, deve pensare il suo allenatore: Alleyne Francique, originario di St Andrew’s, è un’altra delle meraviglie sbocciate a Grenada, quattrocentista da 44.47, due volte campione mondiale indoor nel 2004 e nel 2006 e, nello stesso anno, secondo ai Giochi del Commonwealth.

Con la sua imponente collezione di medaglie (dal titolo allievi, conquistato a Bressanone, a quello juniores sino a quelli mondale e olimpico e all’argento di Rio, alle spalle del meraviglioso Wayde van Niekerk) e con la sua ottava posizione nella lista mondiale di sempre dei 400 (43.74 a Losanna 2014), James è la stella più brillante in una piccola galassia in eterno movimento. Ora è il momento del proteiforme Victor e presto potrebbe essere quello del giavellottista Anderson Peters che a 19 anni e mezzo ha portato il record grenadino a 79,65 dopo aver cancellato dall’albo dei primati Carifta (le competizioni giovanili che riuniscono le isole del Caribe) il nome di Keshorn Walcott, il trinidegno che lasciò il cricket per far volare l’aliante.

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