Lille: Bruni 6ª, avanti Angioi e Cestonaro



Sfuma il sogno di una medaglia per Roberta Bruni: nell'asta la portacolori della Cariri chiude al 6° posto con 4.00, dopo aver commesso il primo errore a 4.10 e aver consumato gli altri due tentativi passando a 4.15. Come nella prova maschile, anche le ragazze del lungo conquistano una doppia qualificazione: Anastassia Angioi (5^ con 5.97, +1.3) e Ottavia Cestonaro (11^ con 5.87, +0.4) salteranno per il podio nella finale di domani, ultima giornata dei Mondiali U.18 al "Lille Metropole" Di Villeneuve d'Ascq. Brave le azzurre della staffetta (con le due ostacoliste Paniz e Palandri e le 400iste Vitale e Lukudo), che segnano con 2'10"83 la 3^ prestazione italiana di sempre e mancano la finale per soli 35/100 di secondo. Incredibile nella marcia: i due azzurri Palmisano e Minei equivocano sul segnale della campana e si fermano un giro prima del traguardo, risultando "non arrivati". Nella cronaca della giornata anche il primato mondiale allievi degli 800 metri, 1'44"08, ad opera del kenyano Leonard Kirwa. Nella quinta e ultima giornata saranno in gara quattro azzurri: oltre alle due lunghiste promosse oggi anche Emilio Perco (febbricitante dopo la batteria) e Lorenzo Dini, nella finale dei 1500 metri.

I RISULTATI DEGLI ITALIANI

Lungo F (qualificazioni): 5.Anastassia Angioi 5.97 (+1.3, qual.), 11.Ottavia Cestonaro 5.87 (+0.4, qual.)
Giavellotto M (qualificazioni): 33.Stefano Contini 58.33 (el.), 35.Joseph Figliolini 56.46 (el.)
Marcia 10000m M (finale): Michele Palmisano e Vito Minei ritirati (meglio: non arrivati)
Staffetta Mista 100+200+300+400m F (batterie): (3)b1 Italia (Maria Paniz, Rebecca Palandri, Ilenia Vitale, Raphaela Lukudo) 2'10"83 (11^ el.)
Staffetta Mista 100+200+300+400m M (batterie): (6)b3 Italia (Giovanni Cellario, Lorenzo Bilotti, Lorenzo Perini, Vincenzo Vigliotti) 1'56"83 (16^ el.)
Asta F (finale): 6.Roberta Bruni 4.00 (3.75/1, 3.90/1, 4.00/1, 4.10/x-, 4.15/xx)

LA CRONACA DELLA GIORNATA

Lungo F (qualificazioni): comincia bene la penultima giornata dei Mondiali allievi al "Lille Metropole" di Villeneuve d'Ascq, con una doppia promozione di Anastassia Angioi e Ottavia Cestonaro. Proprio come era successo ai ragazzi, nella prova che poi aveva portato al bronzo di Stefano Braga. La giovanissima Angioi prima mette un po' in apprensione la curva azzurra staccando ben prima del bianco (5.72), poi aggiusta la battuta e con uno stacco in piena sicurezza arriva a 5.97 (+1.3), molto vicina alla norma di ammissione (fissata a 6.00): tanto che non è neanche necessario effettuare la terza prova. Ottavia Cestonaro si prende una rivincita del triplo, dove aveva mancato di pochi centimetri la qualificazione, e salta 5.87 (+0.4) al secondo turno: pur litigando per il resto con la pedana, la misura consente alla vicentina di agguantare abbastanza agevolmente la promozione.
Giavellotto M (qualificazioni): nel gruppo A lancia il romano di origine centrafricana Joseph Figliolini, ma per lui non è proprio una giornata di vena. Un modesto 56.46 e due nulli piuttosto corti gli riservano la 17^ posizione provvisoria, per un'eliminazione ormai sicura. L'altro azzurro Stefano Contini è inserito nel gruppo B: il primo lancio sarebbe superiore ai 65 metri (quindi buono per un nuovo personale del lombardo) ma atterra "di pancia" e quindi viene giudicato nullo. Poi l'azzurro perde concentrazione e gli altri due tentativi sono da dimenticare.
Marcia 10000m M (finale): dopo la prima selezione, per le medaglie va via un gruppetto di cinque atleti, guidato a turno dal russo Pavel Parshin e dal colombiano Kenny Martin Perez. Con loro c'è addirittura l'egiziano Mohamed Saleh, che però viene squalificato a metà gara. I due azzurri Michele Palmisano e Vito Minei sono compagni d'allenamento e impostano la prova sul loro ritmo da ottimi compagni di viaggio. Intanto il quartetto dei battistrada, completato dal messicano Jesus Tadeo Vega e dal secondo colombiano Manuel Esteban Soto, procede di buon accordo (passaggio di 20'17"75 a metà gara) per giocarsi le medaglie ed effettua il doppiaggio dei due ragazzi italiani (21'34" al 5° e ancora insieme a metà gruppo) nel corso del 7° chilometro. Quando mancano meno di due chilometri alla fine in testa c'è un'azione decisa di Pavel Parshin e di Martin Perez, che cercano di forzare la situazione, mentre anche la coppia azzurra si divide per iniziativa di Vito Minei, che stacca Michele Palmisano. Davanti restano in tre per il podio, l'attivissimo Parshin e i due colombiani Martin e Soto, e la gara è destinata a decidersi solo all'ultimo giro: la volata tra Parshin è Soto è drammatica, ma con la marcia questo sprint ha evidentemente poco a che fare. Va che sul traguardo vince il colombiano Soto (40'51"14), davanti a Parshin (40'51"31), mentre il bronzo andrebbe all'altro colombiano Perez (40'59"25): ma giustamente la giuria decide di punire Soto anche dopo l'arrivo e lo squalifica, cosicchè sul podio sale il messicano Erwin Gonzalez (41'09"60, di un solo centesimo sul connazionale Vega!). Come la prova femminile, anche qui il livello tecnico è eccezionale, compatibilmente con il metro di giudizio regolamentare adottato dalla giuria di Lille. E i due azzurri? non arrivati, perché equivocano sul segnale della campana: entrambi compiono un giro in meno e quindi risultano "ritirati". Beata gioventù: se avessero completato la prova, avrebbero ottenuto entrambi il personale (stimabile in 43'25" per Minei e 43'50" per Palmisano), con un piazzamento intorno al 12° posto.
Staffetta Mista F (batterie): le azzurre partono in prima batteria e quindi l'obiettivo (salvo miracoli) è quello di puntare alla terza posizione con un tempo apprezzabile per il ripescaggio. Il quartetto è molto determinato in tutte le frazioni e "Raffaella" Lukudo - pur ancora dolorante al muscolo della coscia - porta a termine con grande coraggio il compito assegnato: 2'10"83 è la terza prestazione di sempre per una formazione azzurra, tra l'altro inserendosi nella lista davanti a rappresentative più "specialistiche" di quella schierata (che comprende le due ostacoliste, Paniz e Palandri, nelle prime due frazioni e poi Vitale, ottimo parziale da 37"9 lanciato sui 300, e Lukudo a chiudere). Ma il sogno della finale svanisce già al termine della seconda delle tre batterie: la quarta classificata, il Brasile, segna 2'10"79 e quindi esclude aritmeticamente le azzurre fin d'ora. Il verdetto viene confermato dalla terza batteria, ma alla resa dei conti le nostre sono fuori per 35/100 di secondo.
Staffetta Mista M (batterie): stavolta l'Italia corre nella terza delle quattro batteria, potendo quindi ipoteticamente "calcolare" con maggior precisione delle ragazze un risultato utile per passare col ripescaggio: ma la concorrenza, con ben 32 formazioni iscritte, è comunque spietata. E, purtroppo, il livornese Mattia Contini - malconcio - non è in condizioni di correre e viene sostituito dall'altro ostacolista Lorenzo Perini nella frazione sui 300 metri. In partenza il quarto tempo di ripescaggio è fissato all'1'56"43 dei novegesi nella prima batteria, anche perché sono stati squalificati canadesi e sudafricani che avevano ottenuto tempi nettamente migliori (inferiori al record italiano di 1'53"05). Il compito è oggettivamente proibitivo, vista la formazione rimaneggiata già alla vigilia per il forfeit del 400ista Luigi Siciliano, rimasto in Italia: e Vigliotti - dopo le fatiche dell'octathlon - cede inevitabilmente nella frazione finale per una chiusura in 1'56"83.
Asta F (finale): è uno dei momenti più attesi dalla spedizione italiana, perché Roberta Bruni è considerata una delle candidate al podio. In tre non affrontano la quota d'apertura a 3.60, appunto l'azzurra, la tedesca Desiree Singh e l'australiana Liz Parnov, esponente di un'autentica dinastia della specialità e dell'atletica in genere (il papà Aleksander è un famoso tecnico russo emigrato in Australia nel '96, la sorella Vicky ha già vinto l'oro nei Mondiali U.18 di Ostrava 2007, la zia è Tatyana Grigoryeva, già argento olimpico nell'asta, e la nonna è Natalya Pechonkina, bronzo sui 400 ai Giochi di Messico '68). Qualche errore macchia la progressione di alcune finaliste già a 3.60 e 3.75: Roberta Bruni sceglie questa come misura d'approccio e vola oltre, altissima. A 3.90 sono ancora in gara tutte le 12 finaliste: qui ancora non entra in pedana Liz Parmov, mentre Roberta supera con disinvoltura l'asticella al 1° tentativo (come altre sei concorrenti). Si va a 4.00 con l'eliminazione della sola canadese Newman e un gruppo di 5 atlete in testa a pari merito, tra cui l'azzurra: questa è già una misura che può fare selezione. E Roberta è la prima a superare questa quota al 1° tentativo, impresa riuscita anche alla russa Bondarenko (con due errori alle quote inferiori) e a Liz Parnov, che ora guida la classifica provvisoria in compagnia dell'azzurra. Alla 2^ prova vanno su la tedesca Singh, la greca Stefanidi (anche lei sorella d'arte, visto che la maggiore Ekaterini vinse già l'oro nell'edizione di Marrakech 2005). la britannica Bryan e la statunitense White. Alla 3^ ci riesce solo la svedese Soderbetg e ora sono 7 le atlete che salgono a 4.10, una misura che potrebbe già assegnare le medaglie. Per la cronaca, con il piazzamento attuale della portacolori della Cariri la spedizione azzurra ha già eguagliato a quota 6 il massimo storico dei finalisti (primi 8) in una sola edizione iridata allievi, risalente a Sherbrooke 2003. Comunque a 4.10 colgono il jolly Georgia Stefanidi e Lucy Bryan, che fanno ballare l'asticella ma passano alla 1^ prova, mentre Roberta Bruni fallisce. L'impresa riesce anche alla svedese Soderberg oltre a Liz Parnov e, a questo punto, a guidare il podio virtuale c'è proprio l'australiana, a 4.10 l'unica esente da errori. Fuori dal giro delle medaglie, Roberta azzarda la mossa di passare alla quota successiva (4.15), dove restano in sei (5 a pieni giri): una decisione logica, ma che non paga, perché neanche a 4.15 l'azzurra riesce a superare l'asticella nei due tentativi rimasti.

GLI AZZURRI IN GARA NELLA QUINTA GIORNATA

(ore 15.20) Lungo F (finale): Ottavia Cestonaro e Anastassia Angioi
(ore 16.45) 1500m M (finale): Emilio Perco e Lorenzo Dini

Raul Leoni

Nelle foto (Giancarlo Colombo/FIDAL): in alto, l'astista Roberta Bruni.

 

 

File allegati:
- RISULTATI/Results
- Le FOTO della QUARTA GIORNATA/Photos



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