EuroCross: Battocletti e staffetta d’oro!
14 Dicembre 2025Oro e ancora oro. L’Italia vince due volte agli Europei di cross di Lagoa, in Portogallo, con una doppia conferma dei successi dell’anno scorso. Nadia Battocletti è regina per la seconda volta di fila, padrona della gara senior, e diventano sei i titoli in carriera nella sua collezione straordinaria contando anche quelli giovanili. Battute la britannica Megan Keith e la turca Yasemin Can. Italia di nuovo a segno con la staffetta mista di Gaia Sabbatini, Sebastiano Parolini, Marta Zenoni e Pietro Arese, al terzo successo in quattro anni, davanti a Portogallo e Gran Bretagna.
BATTOCLETTI DOMINA - Nadia 6 unica! Battocletti trionfa agli Europei di cross di Lagoa per il secondo anno consecutivo nella categoria assoluta e conquista la sesta medaglia d'oro nella manifestazione dopo le due da junior e le due da under 23: nessuna come lei. Curve a ripetizione, terra battuta, brevissimi tratti in erba: un cross anomalo ma l'azzurra sa interpretare ogni percorso. È sempre nelle posizioni di testa per non incorrere in cadute su un tracciato piuttosto stretto, quindi restano in tre a metà gara con la britannica Megan Keith, bronzo europeo dei 10.000, e la turca Yasemin Can, quattro titoli europei di campestre in bacheca. Il momento chiave è sulla discesa del penultimo giro, a un paio di chilometri dal termine: l'azzurra sferra l'attacco decisivo e piega le due rivali restando da sola a prendersi gli applausi del pubblico nel giro conclusivo. Battocletti chiude i 7,470 km in 24:52, argento a Keith in 25:07, bronzo a Can (25:13). Curiosità. Nella storia degli Europei di cross (31 edizioni), è soltanto la quarta atleta a confermare il titolo assoluto dopo Fionnuala Britton (2011, 2012), la già citata Yasemin Can (2016, 2017, 2018, 2019) e la norvegese Karoline Bjerkeli Grovdal (2021, 2022, 2023).
È il coronamento di una stagione da sogno che l'ha vista vincere l'argento dei 10.000 ai Mondiali di Tokyo e il bronzo dei 5000, oltre al titolo europeo dei 10 km su strada. Podio sfiorato dalla squadra azzurra, medaglia d’oro l’anno scorso, che finisce quarta con 43 punti a una sola lunghezza dal bronzo della Francia a quota 42 e a quattro dall'argento della Gran Bretagna (39). A livello individuale c’è il 14esimo posto di Elisa Palmero (25:58) e il 28esimo di Valentina Gemetto (26:21), poi 30esima Micol Majori (26:21), 48esima Nicole Reina (27:17) e 54esima Federica Zanne (27:31). Oro per il Belgio a 16 punti con atlete nelle prime sette: quarta Jana Van Lent (25:24), quinta Lisa Rooms (25:34), settima la campionessa europea della mezza Chloé Herbiet (25:43).
PARLA NADIA: "TANTO, TANTO, TANTO FIERA DI ME" - "Sono tanto, tanto, tanto fiera di me - gioisce la 25enne trentina delle Fiamme Azzurre, argento olimpico a Parigi nei 10.000 - A vedermi sulla linea di partenza si pensa che sia sempre tutto facile ma in realtà si può arrivare con un po' più di ansia, di tensione, di stanchezza: ormai la vita di un'atleta non è soltanto correre, nelle nostre giornate c'è molto altro. Sono felice che per me l'atletica resti un posto sicuro, piacevole, dove poter condividere la mia passione, la gioia, ma anche i dolori, con mia mamma e mio papà".
Era la favorita n.1 e di conseguenza l'osservata speciale di tutte le avversarie: "È stata una competizione combattuta, devo ammettere che l'hanno messa giù tosta, ma è bello essere attaccata più volte - spiega Nadia -. Mi sono divertita soprattutto nei tratti di continue curve, salite e discese, è un terreno che mi è piaciuto molto. All'inizio mi aveva spaventato perché ha caratteristiche non si vedono tutti i giorni. Poi è stato bello, sembrava di stare sulle montagne russe! Me la sono goduta, sono stata quasi un segugio dietro alle altre, anche se spesso finivo in testa perché facevo delle curve più veloci ma poi sapevo farmi inglobare di nuovo".
Ha colpito a modo suo, con un cambio secco, senza concedere repliche alla coppia Keith-Can: "L'attacco era stato pianificato ed è venuto naturale. C'era papà che a bordo percorso mi dava consigli e feedback, e ho capito che a due chilometri dalla fine era il momento. Sono rimasta sola e sentivo mio papà Giuliano dire... 'ok ok vai tranquilla, è fatta'. Sì, quando penso a mamma e papà mi scende sempre una lacrima... sono davvero felice che mi seguano, mi assistano, mi supportino. Mi capiscono appieno e non è scontato".
"Essere una leggenda del cross? È davvero impressionante ed emozionante pensare a tutto quello che sono riuscita a conquistare. Dopo il primo titolo del 2018 sognavo di fare come Andrea Lalli, cioè di vincere l'oro in ogni categoria. Adesso posso dire di esserci riuscita due volte in ogni categoria. Mi fa capire quanto il cross sia per me fondamentale ma anche quanto la mia carriera si sia evoluta nel corso del tempo". Peraltro, conciliando gli studi in ingegneria e l'atletica ai vertici mondiali: "Devo ringraziare il professore che mi ha permesso di fare l'esame di geotecnica il 30 dicembre, sarà l'ultimo prima della laurea. Spero di farmi un bel regalo per questo periodo natalizio. Il giorno dopo sarò di nuovo in strada a Bolzano e poi andrò a fare un raduno al caldo per preparare le gare indoor, in cui nel 2026 voglio cimentarmi. Si ricomincia subito un'altra stagione che spero sia altrettanto magica".
STAFFETTA SHOW - Si festeggia il terzo oro nelle ultime quattro edizioni per gli azzurri, già campioni d’Europa a Piemonte 2022 oltre che ad Antalya 2024. La Turchia è l'unica a scegliere l'uomo per la prima frazione di 1,3 km, tutte le altre si affidano alle donne, Italia compresa con Gaia Sabbatini che cambia al settimo posto con Sebastiano Parolini che inizialmente marca stretto tutti gli avversari più insidiosi e poi si porta in testa, riprendendo la staffettista turca. Al passaggio del braccialetto che funge da 'testimone' sono praticamente appaiate Italia e Francia dopo altri 1,510 km con la Gran Bretagna a un soffio. È proprio la frazionista GB a prendere il comando nella terza frazione (ancora di 1,510 km) ma Marta Zenoni non ci sta a restare dietro e dà fondo a tutte le proprie energie per riportarsi davanti a tutti. Il compito finale spetta a Pietro Arese come già nella passata edizione: il vantaggio da gestire su Gran Bretagna e Francia è ampio ma non rassicurante con 1,640 km da percorrere, dalle retrovie scalpita il portoghese campione del mondo dei 1500 Isaac Nader che progressivamente riacciuffa la seconda posizione. Ma l'oro è troppo lontano perché Arese non cede e conferma l'Italia sul gradino più alto del podio in 17:12, argento al Portogallo (17:16) e bronzo alla Gran Bretagna (17:17). Una nuova gioia per tre dei quattro campioni d’Europa della scorsa stagione (Parolini, Zenoni, Arese) e anche per la prima frazionista Sabbatini, protagonista come Arese del successo di tre anni fa.
CHE TEAM: "GRANDE LAVORO DI SQUADRA" - Gaia Sabbatini (Fiamme Azzurre): "Ho chiesto agli altri ragazzi se potevamo dedicare questo oro a mio padre. Undici anni fa è venuto a mancare per un evento sfortunato e questa vittoria è per lui. Il suo ricordo mi ha dato una spinta in più. Non ho fatto cross quest'anno quindi era una bella sfida, l'importante era arrivare il più avanti possibile. E' stato un lavoro di squadra e sono grata di avere queste persone al mio fianco, hanno fatto tutti una gara fantastica". Sebastiano Parolini (Gruppo Alpinistico Vertovese): "Il nostro obiettivo era portare Pietro, il nostro capitano, nelle condizioni migliori per giocarsi la volata al meglio con Nader. Il mio obiettivo era cercare di guadagnare metri su metri, e così ho fatto. Ho corso di testa". Marta Zenoni (Luiss): "Frazione del giorno... Sebastiano Parolini. Ha fatto un capolavoro. Lo conosco da quando avevamo otto anni e vederlo così emozionato è bellissimo. Per quando riguarda la mia frazione, ho cercato di correre in modo intelligente, controllando per tutta la prima parte e poi cercando di prendere margine da dare a Pietro che non avevo dubbi avrebbe fatto il suo dovere". Pietro Arese (Fiamme Gialle): "Per la prima volta in quattro anni posso dire di aver fatto un lavoro, tra virgolette, semplice. Grazie a Gaia, Sebastiano e Marta ho avuto vita più facile rispetto ad altre edizioni. Io ho cercato di gestire all'inizio e poi di riaccendere il motore nel finale per assicurarci l'oro".
UOMINI (7,470 km) - Nella gara maschile si risolve in volata il duello tra lo spagnolo Thierry Ndikumwenayo, che si impone in 22:05 dopo il bronzo dell’anno scorso, e il francese oro mondiale dei 10.000 metri Jimmy Gressier (22:08) al termine di un testa a testa cominciato già prima di metà gara, terzo invece lo svizzero Dominic Lobalu (22:23). Per gli azzurri il migliore è Giovanni Gatto, 25esimo in 23:04, seguito dalla matricola Abderrazzak Gasmi, 31esimo in 23:10, poi 42esimo Osama Zoghlami (23:33), 44esimo Luca Alfieri (23:34) e 50esimo Yassin Bouih (23:45), ritirato Yohanes Chiappinelli dopo un paio di chilometri. Ottavo posto della squadra italiana, sul podio ci vanno Spagna, Irlanda e Francia.
U23 (5,960 km) - Bella ottava posizione per Lucia Arnoldo nella prova under 23. La bellunese recupera cinque posti nell'ultimo giro e chiude nella top 8 (20:54), aggiungendo un altro risultato incoraggiante alla medaglia d'oro della corsa in montagna conquistata in settembre a Canfranc. Si muove bene anche Greta Settino (20:59) al dodicesimo posto. Nella classifica finale è 35esima Carolina Fraquelli (21:45), 46esima Elena Ribigini (21:55), 50esima Laura Ribigini (22:02), ritiro per Chiara Munaretto intraprendente nella parte iniziale. Per il titolo, si concretizza la sfida annunciata tra Maria Forero e Ilona Mononen. La spagnola si lancia nella discesa finale ed è imprendibile (19:59), rifilando cinque secondi alla finlandese (20:04). Per il bronzo c'è la tedesca Pia Schlattmann (20:23). Azzurre seste a 55 punti mentre l’oro va alla Francia (21), seconda la Germania con lo stesso score, terza la Spagna con 25. Al maschile, 26esimo posto per Konjoneh Maggi (18:32), 27esimo per Francesco Ropelato (18:33), 38esimo per Nicolò Cornali (18:46), 45esimo per Matteo Bardea (18:59), 51esimo per Amorin Gerbeti (19:09), 62esimo per Mattia Marazzoli (19:27) con la nona piazza a squadre. Oro all'irlandese Nick Griggs (17:47) davanti ai francesi Aurelien Radja (17:59) e Pierre Boudy (18:03), successo dell’Irlanda anche con il team a precedere Francia e Spagna.
U20 (4,450 km) - Tra le donne, come ampiamente prevedibile è un assolo per la britannica Innes FitzGerald che centra il suo terzo titolo consecutivo tra le under 20 facendo già selezione nel primo giro e poi staccando nel secondo tutte le rivali (14:35). Sul podio anche la francese Lucie Paturel (15:07) e la giovanissima irlandese (del 2009) Emma Hickey (15:10). Migliore delle azzurrine è Olivia Alessandrini (25esima, 15:48), quindi Sofia Ferrari (31esima, 15:54), Martina Ghisalberti (50esima, 16:07), Mimosa Miari Fulcis (64esima, 16:23), Sofia Sidenius (73esima, 16:33), Licia Ferrari (75esima, 16:39) reduce dall'influenza dello scorso weekend. Italia decima a squadre, oro per la Gran Bretagna davanti a Spagna e Svezia. Al maschile, succede di tutto negli ultimi trecento metri. Il belga Willem Renders quando sembra ormai sicuro della vittoria si fa riprendere dallo spagnolo Oscar Gaitan che lo supera a pochi metri dall'ultima curva, ma sullo strappetto finale che conduce al traguardo l'iberico si 'pianta' e il belga riprende la leadership (13:11-13:12). Bronzo al francese Alois Abraham (13.19). Per l'Italia c'è il 38esimo posto di Vittore Borromini (13:58), il 48esimo di Giacomo Bellillo (14:07), il 58esimo di Enrico Ricci (14:11), il 66esimo di Luigi Turrin (14:15), il 71esimo di Federico Giardiello (14:20), ritirato Alessandro Santangelo. Nella classifica per team azzurri dodicesimi, sul podio Belgio, Gran Bretagna e Spagna nell’ordine.
MEDAGLIERE - L'Italia, con i suoi due ori, chiude al quinto posto nel medagliere guidato dalla Spagna (3-2-3), e al sesto posto nella classifica a punti (17) comandata dalla Francia (44).
RISULTATI - FOTOGALLERY (Grana/FIDAL)
naz.orl. - l.c.
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