Kipchoge vince a Berlino, Bertone sesta 2h28:34

24 Settembre 2017

La maratona della capitale tedesca va all'olimpionico keniano in 2h03:32 davanti all'etiope Adola 2h03:46. Primato mondiale master W45 per la pediatra valdostana che si migliora di quasi 2 minuti.

di Marco Buccellato

Il tanto atteso primato del mondo non arriva, ma Berlino non delude e regala uno straordinario duello tra Eliud Kipchoge e l'esordiente Guye Adola. L'olimpionico keniano chiude in 2h03:32, a 35 secondi dal record di Dennis Kimetto, Adola firma il miglior esordio della storia in 2h03:46. La gara perde lungo la strada gli altri due pretendenti al primato, Kenenisa Bekele e Wilson Kipsang. Tra le donne vince la keniana Gladys Cherono in 2h20:23 sull'etiope Ruti Aga (2h20:41). L'azzurra Catherine Bertone conquista la sesta piazza dopo un lungo duello fianco a fianco con la tedesca Anna Hahner. Taglia il traguardo in 2h28:34, con quasi due minuti di personal best e migliore prestazione italiana dell'anno. Ma non solo. La 45enne pediatra valdostana si impossessa, infatti, anche del record del mondo master W45 dei 42,195 chilometri, superando il 2h29:00 dell'ucraina Tatyana Pozdnyakova (Providence, 13 ottobre 2002). Ritirata dopo il trentesimo chilometro Anna Incerti, a lungo tra le prime dieci. Nella corsa maschile Rene Cuneaz si piazza 23esimo in 2h16:53, decimo tra gli europei.

LA CRONACA DELLA MARATONA DI BERLINO

L'avvio è velocissimo (14:28 al quinto chilometro), poi il ritmo cala di otto secondi fino al 10° km e di altri quattro al transito del 15° km. Le frequenze dei pacemakers e dei tre favoriti, Kipchoge, Bekele e Kipsang, tornano a girare alte in progressione con quattro secondi guadagnati ogni 5 km. Bekele è il primo dei tre protagonisti a perdere terreno, dopo metà gara, accumulando un minuto di ritardo e poi perdersi definitivamente nelle retrovie prima di ritirarsi. Kipchoge, l'etiope Adola, Kipsang e l'altro kenyano Vincent Kipruto guidano la corsa. Kipchoge transita al 30° km in 1:27:24, a soli undici secondi dal primato del mondo di 1:27:13, che gli appartiene. Il contagiri passa da mille sul piede di 2:51 fino a 3:01, con la pioggia tornata a bagnare l'asfalto. Dopo 31 km "salta" anche Wilson Kipsang, vittima di problemi gastrici, e lascia la compagnia il pacemaker Sammy Kitwara. La strada è libera per Eliud Kipchoge e per uno straordinario Guye Adola, etiope esordiente sui 42 km e vincitore quest'anno della Roma-Ostia.

Proprio tra Kipchoge e Adola si sviluppa il thrilling degli ultimi chilometri, con l'etiope che addirittura prova a staccare il campione olimpico dopo trentasette chilometri. Kipchoge reagisce e chiude il "gap" nel giro di un chilometro, poi assesta l'allungo finale in lenta progressione che lo porta nuovamente vincitore al traguardo della metropoli tedesca in 2h03:32, primato mondiale stagionale, seconda prestazione della carriera e settima assoluta all-time.

Il record del mondo, quello degli esordienti su percorso certificato, lo firma Guye Adola, già bronzo iridato di mezza maratona a Copenhagen, in un incredibile 2h03:46, undicesimo crono di tutti i tempi che fa di lui il settimo performer della storia della maratona. Terzo è l'altro etiope Meseret Geremew in 2h06:09, che nel duello per completare il terzetto del podio prevale sul duo kenyano Kandie (2h06:13) e Kipruto (2h06:14). Il 28enne di Gressan Rene Cuneaz (Cus Pro Patria Milano), alla quinta 42 km della carriera, completa la gara berlinese in 23esima posizione in 2h16:53, terza prestazione della carriera e decimo classificato tra gli atleti del Vecchio Continente.

BERTONE SESTA IN 2h28:34 - Nella domenica della doppia firma keniana, Gladys Cherono si bea del secondo successo dopo quello del 2015 (anche allora Kipchoge vinse la corsa maschile). La kenyana è prima in 2h20:23 sull'etiope Ruti Aga (2h20:41) e sull'altra kenyana Aiyabei (2h20:53). Da Berlino arriva il sesto posto della 45enne valdostana Catherine Bertone (Atl. Sandro Calvesi), medico pediatra e madre, che in 2h28:34, dopo una gara sempre a ridosso e dentro le prime dieci posizioni, centra il personal best (precedente: 2h30:19 a Rotterdam 2016) e la miglior prestazione italiana dell'anno che ne fa la quattordicesima maratoneta azzurra di sempre. Il crono le vale anche il record mondiale Master W45, che migliora di quasi mezzo minuto il 2h29:00 dell'ucraina Tatyana Pozdnyakova (Providence, 13 ottobre 2002). Il prestigioso piazzamento, a soli due secondi dalla tedesca Anna Hahner, con cui ha battagliato per una metà abbondante di gara, premia la volontà e il coraggio dell'azzurra, che ha partecipato ai Giochi di Rio, classificandosi venticinquesima. L'altra big italiana in gara, la 37enne siciliana delle Fiamme Azzurre Anna Incerti, a lungo nelle posizioni tra il settimo e il decimo, è uscita di scena dopo il 30esimo chilometro (1h45:41).  Nella categoria handbike da registrare il secondo posto di Francesca Porcellato in 1h14:04. Vittoria alla tedesca Christiane Reppe in 1h10:07, terza l'altra tedesca Jady Malavazzi in 1h16:28. La 44esima edizione della Berlin Marathon ha registrato il record di iscritti (43.852) di 137 diverse nazionalità.

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