Internazionale: le regine di denari



Con le due ultime tappe della Golden League (Bruxelles venerdì e Berlino domenica) Yelena Isinbayeva e Sanya Richards hanno ufficializzato, con le rispettive vittorie, la spartizione a due del milione di dollari in palio per chi avesse fatto l'en plein nelle rispettive specialità del circuito IAAF più prestigioso. La Richards ha dominato in lungo e in largo il periodo post-mondiale migliorando per tre volte consecutive il mondiale stagionale con 49.36 (Zurigo), 49.29 (Bruxelles) e 49.27 (Berlino). In tutte e tre le uscite ha preceduto la seconda classificata di ben oltre un secondo. La Isinbayeva ha avuto invece vita meno facile, rischiando di perdere a Zurigo contro la Feofanova, vincendo poi a Bruxelles, ma a parità di misura contro la stessa connazionale, e sugellando la supremazia con 4.82 a Berlino, dieci centimetri più in alto delle avversarie. Non avesse perso ad Oslo contro la Slesarenko, avremmo avuto anche la croata Vlašic a spartire il jackpot. Blanka Vlašic sale ininterrottamente sopra i due metri (ed anche ben oltre) dal 6 luglio, data in cui vinse a Parigi Saint-Denis. A Bruxelles ha messo gran luce tra sé e l'asticella posta a 2.03, fallendo ancora una volta il mondiale a 2.10. A Berlino ha dovuto chiamare a raccolta tutte le sue energie per superare i due metri (al terzo tentativo), prima di fallire i 2.06. L'altra ex-pretendente al jackpot, Michelle Perry, in corsa fino a pochi giorni fa, è caduta ancora due volte dopo Zurigo, e sempre in occasione di splendide vittorie di Susanna Kallur. La svedese ha prima avvicinato il personale dei 100 ostacoli a Bruxelles in 12.52, poi l'ha migliorato a Berlino in 12.49. Defar ancora record Il limite mondiale delle due miglia è caduto a Bruxelles per merito di Meseret Defar, che ha frantumato il 9:10.47 da lei stessa ottenuto in maggio a Carson, correndo in 8:58.58 (passaggio fantastico ai tremila in 8:24.81, primato d'Etiopia). Altra grande impresa, nel meeting belga, sul miglio, dove è caduto il record asiatico grazie al 4:17.75 di Maryam Yusuf Jamal. Dalla pista di Bruxelles ad Hyde Park, nella metropoli londinese: Meseret Defar continua la striscia vincente in cui quest'anno ha incastonato ben quattro limiti mondiali (due sulle due miglia, uno sui cinquemila ed uno sui tremila indoor). Domenica (nei cinque chilometri di Londra) ha piegato la resistenza dell'australiana Benita Johnson in 15:08 (venti secondi il margine all'arrivo) e della inglese Jo Pavey, unico nome britannico di punta nella selezione che parteciperà ai Mondiali di corsa su strada in programma ad Udine in ottobre. La Defar non perde una gara dal 25 febbraio scorso, quando fu nettamente sconfitta in Portorico da Lornah Kiplagat sulla distanza dei dieci chilometri. In pista, l'ultima debacle (per un solo centesimo) risale ad un anno fa, in occasione del World Athletics Final di Stoccarda, quando fu battuta da Tirunesh Dibaba. Il meglio da Bruxelles Dopo la sbornia-record di Rieti, Asafa Powell ha centrato un altro risultato di grande valore, 9.84, ottenuto peraltro controvento. Delle quattordici migliori prestazioni di sempre (compreso anche il 9.77 di Gatlin), ben sette sono sue. La velocità maschile ha offerto anche un nuovo meno-venti di Wallace Spearmon sui duecento metri (19.88), necessario per vincere la concorrenza di Xavier Carter (20.04) e Usain Bolt (20.14). Le perle vere sono venute, come nella migliore tradizione del Memorial Van Damme, dal mezzofondo. Nei cinquemila metri ben sette atleti sono scesi sotto i tredici minuti (Sihine, Kipchoge, il sempre più sorprendente ugandese Kipsiro sull'ideale podio), ma non hanno intaccato il leader mondiale stagionale della specialità Kenenisa Bekele, il quale ha sfoderato una super-performance sulla doppia distanza (diecimila metri), chiudendo in un regale 26:46.19 e battendo una sfilza di kenyani. Il meglio da Berlino Tra le gare più avvincenti l'ennesima rivincita nel giavellotto femminile, con tre primedonne in dieci centimetri! Ha vinto la tedesca Obergföll con 64.58, raddrizzando al quinto turno di lanci una gara guidata dalla campionessa del mondo Špotáková (64.51) e dalla connazionale Nerius (64.49). Jeremy Wariner ha avvicinato ancora il muro dei 44 secondi vincendo in 44.05. Bernard Lagat è stato sconfitto sui 1500 metri dal kenyano Daniel Kipchirchir Komen, ed Allen Johnson ha messo tutti in fila sui 110 ostacoli, vinti in 13.33, primo successo della stagione per il grande campione statunitense. Dubnica Star del meeting slovacco è stato Dayron Robles: il cubano sta sfoderando una serie di magnifiche prestazioni, all'indomani del quarto posto dei Mondiali. Quattro gare, tutte vittoriose (Zurigo, Linz, Bruxelles, Dubnica) con cronometraggi ottimi. A Linz, nonostante il micidiale cocktail costituito da freddo, pioggia e vento contrario, Robles ha portato il primato stagionale a 13.05, mentre domenica a Dubnica ha quasi bissato la prodezza in 13.07. Dai lanci ottimo 81.29 di Tikhon nel martello (due metri e mezzo inferti a Murofushi). Dai concorsi ancora eccellente la Savigne nel triplo (14.65). Per tornare a Linz, la ventesima edizione del meeting austriaco non è stata all'altezza di altre del passato, complice il brutto tempo. Da segnalare solo il 14.73 della cubana Savigne nel triplo (Martinez seconda con 14.03, vento 0.1), ed il 19.43 della Ostapchuk nel peso. Zahra Bani ha lanciato il giavellotto a 57 metri, classificandosi quarta. La Bani è tornata a gareggiare sabato scorso a Elstal (Germania), dove ha colto ancora un quarto posto con una misura nettamente inferiore (52.44). Manco a dirlo, vittoria a Christina Obergföll con 65.08 davanti alla solita Nerius (64.41). Ottimo il peso maschile con Majewski (20.80) davanti a Sack (20.60). Italiani in gara all'estero A Viersen (meeting di salto in alto) secondo posto per Andrea Bettinelli con 2.25 e terzo per Nicola Ciotti (2.22). Gara vinta da Jesse Williams (2.25). A Dubnica quinto posto per Maurizio Bobbato sugli 800 metri in 1:48.53, con vittoria del ventenne polacco Lewandowski in 1:47.76. Sempre a Dubnica quarto Emanuele Abate sui 110 ostacoli in 13.91 (in batteria 13.86, sempre con vento zero). In settimana il discobolo azzurro Hannes Kirchler ha gareggiato nel meeting spagnolo di Huelva (quinto con 60.74 e vittoria per Malachowski con 64.25). Gli altri figli del vento Le condizioni ambientali particolarmente favorevoli ai lanciatori di disco fanno della località svedese di Helsingborg una manna per le grandi misure: qui Gerd Kanter realizzò lo scorso anno il primato di 73.38, ed alcune stagioni fa il finlandese Tompuri si portò inaspettatamente a 69.62, primato di Finlandia. Sabato scorso il primato è stato abbattuto da Frantz Kruger, che finlandese lo è diventato da poco tempo in seguito al matrimonio con la bella ex-saltatrice Heli Koivula. Kruger, ex-sudafricano, ha sfruttato al meglio le intense brezze della pedana locale lanciando subito a 69.97, misura alla quale ha fatto seguire cinque lanci nulli nel tentativo di forzare per una prestazione oltre i settanta metri. Secondo Gerd Kanter, con cammino opposto a quello di Kruger: cinque nulli ed un 68.09 finale. Primati personali anche per Rutger Smith (67.63), l'altro estone Israel (66.56) e Loikkanen (63.17). Dai lanci anche il gran progresso di un altro finlandese, Ruuskanen, che a Savonlinna ha lanciato ad 87.88. Olé Mayte A Huelva la spagnola Mayte Martinez ha migliorato il record nazionale dei mille metri in 2:33.06. Il poco conosciuto giavellottista statunitense Mike Hazle ha trovato la traiettoria della vita spedendo l'attrezzo a 81.99. Vittorie senza particolare scalpore per la Lalova sui cento (11.43) e la Veshkurova sui 400 (51.75). In Polonia, condizioni ancora peggiori di quelle trovate a Linz: vento fortissimo, temperatura polare e pioggia incessante hanno condizionato la National League di Kielce, dove si è salvato il solo marciatore russo Ilya Markov, autore di 19:20.38 sui cinquemila. In Ungheria (Gyor) 2,30 di Yaroslav Rybakov nel salto in alto. Baldini nono a Lisbona Nella mezza maratona di Lisbona, disputata in condizioni ambientali di caldo ed umidità tali da suggerire ai partecipanti una condotta di gara votata alla prudenza, si sono imposti il kenyano Emmanuel Mutai in 1:01:57 e la etiope Bezunesh Bekele in 1:10:20. Stefano Baldini si è classificato nono in 1:03:55, dopo essere stato alla guida del plotone di testa fin oltre il terzo chilometro, mentre Daniele Caimmi ha chiuso in tredicesima posizione con il tempo di 1:05:38. Coming soon Prima di emigrare in Oriente (Shanghai, Yokohama, Daegu), l'Europa ospiterà a Stoccarda la grande atletica con la nuova edizione del World Athletics Final, in programma nel prossimo weekend. A Talence (Francia) si disputerà il classico Decastar riservato alle prove multiple. Sono iscritti, tra gli altri, Roman Sebrle, Maurice Smith, Brian Clay, Aleksey Drozdov, Andreï Krauchanka e Paolo Mottadelli a rappresentare l'Italia. Nell'eptathlon ci saranno le ucraine Blonska (argento mondiale), Melnychenko-Frullani e Dobrynska, le russe Chernova e Bogdanova, la francese Collonville. A Varsavia Powell e Wariner Domani in Polonia nuova apparizione di Asafa Powell, che correrà i cento metri. Jeremy Wariner sarà in pista sui 400 contro i migliori specialisti polacchi compreso l'ostacolista Plawgo. Presenti anche Reese Hoffa, Anna Jesien, Kim Collins ed i due martellisti locali Szimon Ziolkowski e Kamila Skolimowska. Nella sezione statistiche, a corredo delle notizie riguardanti gli avvenimenti degli ultimi giorni, tutti i numeri della stagione con l'aggiornamento completo delle graduatorie mondiali stagionali. Marco Buccellato


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