Internazionale, corse su strada e misteri cinesi



Una migliore prestazione mondiale (ed europea) ed un primato mondiale junior hanno caratterizzato i sette giorni trascorsi dall'ultimo appuntamento con le news internazionali. Anche parecchie altre cose nel carniere ma iniziamo dai due eventi di copertina. il "world best" è stato ottenuto da Lornah Kiplagat, che come detto qualche settimana fa in occasione della sua vittoria su Paula Radcliffe nella 10 chilometri sulle strade di San Juan del Portorico, è cittadina ed atleta olandese dalla scorsa estate. La Kiplagat ha migliorato il "non ufficiale" primato dei 5km su strada, appartenente proprio alla Radcliffe con 14:51, coprendo la distanza in 14:47 a Brunssum, in Olanda. Nell'impresa l'atleta ha beneficiato di un pacemaker di qualità come Luc Krotwaar, che è campione nazionale di maratona. Solo delle comparse le altre atlete iscritte (la seconda classificata ha impiegato oltre 18 minuti). L'altra perla della settimana appartiene alla cinese Zhang Wenxiu, che a Chengdu ha "ufficiosamente" migliorato il limite mondiale junior del lancio del martello portandolo a 72.95. Spieghiamo perché parliamo in termini di ufficiosità: non si tratta di legittima attesa della conclusione delle normali procedure di omologazione, ma del fatto che la Zhang, iscritta lo scorso anno in competizioni ufficiali dalla federazione cinese con la data di nascita 22 marzo 1986, figurava ad Edmonton 2001 già diciottenne, nata l'11 febbraio 1983. Omonimia? Errore di trascrizione? Nel caso che la data di nascita reale sia quella del 1986, il risultato ottenuto a Chengdu sarebbe migliore del 71.71 che la polacca Kamila Skolimowska ottenne nel 2001, e che è l'attuale limite mondiale junior ufficiale. In ogni caso, il 72.95 della Zhang è comunque record asiatico e la colloca al sesto posto della lista all-time. Il risultato è stato ottenuto in qualificazione: la finale è stata poi vinta dalla più conosciuta Gu Yuan con 71.97 (ad appena 6 centimetri dal personale). La Cina non ha prodotto solo martellate ma anche una maratona notevole, quella di Xiamen, disputatasi sabato scorso: James Moiben ha vinto la corsa maschile in 2:10.54 davanti al 21enne cinese Li Zhuhong (2:11:43), e ad un altro prodigio dell'Etiopia, il 20enne Terefa (2:11:45). Exploit cronometrico della cinese Zhou Chunxiu in campo femminile (2:23:28, che tanto per dare un punto di riferimento è migliore di un secondo del primato personale della leggendaria Rosa Mota). Sulle strade della California Proseguiamo l'arco di osservazione sull'attività internazionale "stradaiola" con vari appuntamenti di cui dare notizia: a Carlsbad, in California, la classica 5km ha premiato Isabella Ochichi (che ha battuto la neo-iridata di cross Benita Johnson-Willis e l'etiope Defar) col tempo di 14:53 (non lontano dalla Kiplagat, dunque), e fra gli uomini l'etiope Dejene Berhanu (undicesimo nel cross corto a Bruxelles). Sempre negli USA campionati nazionali degli 8km a New York con Meb Kelfezighi, l'ex-eritreo, sempre più numero uno del mezzofondo statunitense. In Europa la mezza maratona di Lisbona ha parlato kenyano: Rodgers Rop fra gli uomini e Joyce Chepchumba fra le donne hanno guidato i rispettivi plotoni al trionfo. Rop (59:49) ha preceduto Martin Lel (che vinse lo scorso anno) e Robert Cheruiyot; la Chepchumba (1:08:11) si è imposta sulla Malot. A Praga vittorie kenyane come in Portogallo: mezza maschile a Joseph Kiprotich (1:01:46, terzo Makori), mezza femminile a Catherine Kirui (1:10:38). Fine della strada in Giappone, con due mezze maratone: Tegla Loroupe ha segnato un deludente 1:13:59 a Sendai. Meglio è andata a Miki Ohira (1:10:13 a Matsu, dove era in programma una mezza solo femminile). Alla scoperta delle Americhe Pervenuti a settimana iniziata altri buoni risultati da Cuba: il 18 marzo Yipsi Moreno ha prodotto l'ennesima serie over-72 nel martello, con una punta di 73.24. In questa gara si è migliorata Yunaika Crawford (71.62). Sempre in extremis diamo notizia del 17.49 con cui il triplista Kenwood "Kenta" Bell ha iniziato la campagna olimpica, due sabati fa a San Diego. Ed ora spazio ai risultati su pista del weekend: Stanford Invitational a Palo Alto, dove è riapparso Maurice Greene in ultima frazione di staffetta con gli amiconi della HSI (Kaaron Conwright, Leonard Scott ed Ato Boldon): il quartetto ha chiuso in un anonimo 39.37. La due giorni di gare nell'impianto californiano ha mostrato un Larry Wade già in palla (13.33 sui 110), il 5.60 nell'asta di Giovanni Lanaro (Messico fra le nuvole), nome che ci invita a saperne di più e ci impegneremo in tal senso, e soprattutto il 17.48 (emulo di se stesso) di Bell nel triplo. Nell'asta Chelsea Johnson, ultima arrivata nel gotha della specialità in America, si è migliorata dal 4.50 di pochi giorni fa fino a 4.57 (ora è quattordicesima di sempre). A Gainesville le Florida Relays: 1.94 per l'eterna Tisha Waller nell'alto e nuove martellate della Gilreath. Sabato ha chiuso la gara ad inviti a 68.96, ma già mercoledì (la manifestazione si è svolta su quattro giorni di gare) si era imposta nella competizione numero uno con 70.41. In tema staffetta, la selezione All-Stars locale ha fatto meglio del superteam di Greene & Co. correndo in 38.84. Nella staffetta del miglio 3:03.18 del team B dell'Università della Florida, con in squadra Reggie Witherspoon (18 anni e secondo nella gara individuale in 45.79), Michael Morrison (anche saltatore in alto da 2.25 e lunghista da 7.80) ed il nuovo fenomeno di Trinidad Kerron Clement, neo co-primatista mondiale junior dei 400, che ha condotto al secondo posto anche la 4x200. Ancora da Gainesville, 55.50 per Lashinda Demus (la recordwoman junior dei 400 ostacoli). In questa specialità, nella Carolina del Nord (a Raleigh, dove tante volte si è esibita Marion Jones) ha brillato Bershawn Jackson in 48.48. Aspettiamo di vedere progressi nell'azione sugli ostacoli e soprattutto nell'interpretazione della gara prima di sbilanciarci su di lui in prospettiva olimpica. A Parigi venne squalificato in batteria. Molto buona Latasha Colander, 11.12 sui 100 ma con vento al limite. Vento texano L'aria di Arlington, dove lo sprint beneficia ogni anno di un vento oltre la norma, ha spinto Darvis Patton (argento a Parigi sui 200) fino a 9.89 (vento +3.2), e soprattutto alla vittoria sulla medaglia d’oro dei 100 parigini Kim Collins (10.02), alla prima uscita stagionale. Non è stato l'unico acuto della riunione texana: l'estone Aleksander Tammert ha pescato il jolly nel disco portando il primato nazionale a 68.48 (migliorato di quasi 4 metri e mezzo il mondiale stagionale di Kruger). Condizioni favorevoli, diremmo, visto il progresso del secondo classificato Michael Robertson (64.89, lui che era appena un sessantametrista). Panorama finale dalla pista con prove multiple ed il resto: a Tucson debutto all'aperto della lituana Skujyté, bronzo a Budapest, con 6345 punti nell'eptathlon. In Australia acuto di Nobuharu Asahara sui 100 (10.16 ventoso e 10.26 regolare) e 4.40 della giovane Wendy Young, erede di Emma George. Nel martello 68.78 di Brooke Krueger, in attesa del ritorno ad alti livelli della Eagles. In Kenya assaggi dell'estate che sarà: Alex Kipchirchir, primatista mondiale junior del miglio, ha aperto la stagione outdoor correndo i 1500 metri in 3:34.3. Nella sponda più lontana del territorio francese, la Guadalupa, in evidenza gli sprinters ed il vento che li sospinge: 10.1 manuale per Eddy de Lepine (10.19 da junior nel 2003), David Alerté (20.99 indoor in febbraio) e Cyril Bapte. Spazio alla marcia, tornando alla Cina, per un risultato giunto dopo l'ultima edizione delle news: a Guangzhou la 50km ha portato Han Yucheng (con 3:39:10) all'undicesima prestazione mondiale di sempre, dopo aver vinto, come letto in precedenza, la 20km in 1:19:30. In questo weekend si è disputata la 23esima edizione del "Dudinska Patdesiatka" a Dudince, in Slovacchia: meeting EAA comprendente prove valide come campionato nazionale per Slovacchia ed Ungheria. Nella 50 vittoria di Peter Korcok (13° a Parigi) in 3:51:09, davanti a Milos Batovsky (3:54:08). Da notare la squalifica del russo Kazimir Verkin al 46esimo chilometro. Negli altri eventi (le 20k) 1:23:18 di Matej Toth e 1:33:02 (record) di Zuzana Malikova. Ancora in marcia, con le 20km di Podebrady, nella Repubblica Ceka, altro appuntamento classico in Europa. Vittorie per lo svedese Bengtsson in 1:24:05 e per la sorellina di Korzeniowski, Sylwia (Korzeniowska) in 1:32:40, che è anche primato personale. Per questa settimana è tutto con le notizie: prossimo weekend con l'Eurochallenge dei 10000 a Maribor e attività incandescente negli Stati Uniti, con le Texas Relays di Austin come evento-clou. Marco Buccellato


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