Howe riparte da Valence

31 Agosto 2013

Le parole del primatista italiano di salto in lungo dopo il rientro agonistico in occasione del Decanation

«E’ un punto di partenza». Questa l’inequivocabile sintesi di Andrew Howe al termine del Decanation di Valence che l’ha visto di nuovo in pedana dopo infortuni, operazioni e una lunga lista di problemi fisici. Il 7,43 dell’ultimo salto non è una misura che lo entusiasma, ma l’obbiettivo fondamentale è stato raggiunto:  «La mia vittoria è stata uscire dalla pedana senza alcun dolore e senza fastidi di alcun tipo. Ovviamente 7,43 non è quello che mi aspettavo ma adesso capisco che pensare di saltare subito 8 metri, dopo tutto quello che ho passato, era esagerato. Va bene così, la verità è che non vedo l’ora di tornare ad allenarmi».

L’ultimo salto è stato quello sensibilmente più lungo, e il migliore tecnicamente. «Devo riprendere confidenza con tante cose. Ho alle spalle 50 giorni di allenamento e questa gara è stata preparata in una settimana: è ovvio che oggi mi sia mancato tanto dal punto di vista tecnico e fisico. Sento che mi fanno difetto soprattutto gli automatismi del salto, ma quelli si ritrovano solo lavorando. Va bene così».

Valence restituisce un atleta sano pronto ad allenarsi, un fatto che sembra una banalità e invece è una conquista. «Sono felice perché ho appena finito una gara eppure sento che potrei allenarmi domani. Ed il bello è proprio che davanti a me c’è ancora tanto da fare! Passo dopo passo, finalmente c’è qualcosa da costruire e non una salute da inseguire, una bella sensazione che non provavo da tempo».

In pedana Howe è apparso sereno, seppur con la giusta carica agonistica e una tensione che non si è mai sciolta. La naturale emozione del ritorno è stata stemperata dal clima in pedana, quasi scherzoso con Teddy Tamgho e Christian Tayloro a sfidarsi, in modo insolito, nel lungo. «L’emozione è stata tanta. Tornare, dopo tutto quello che ho passato e indossare di nuovo questa maglia azzurra è un’emozione incredibile. Mi sono ritrovato in pedana con campioni come Taylor e Tamgho, che tra l’altro sono stati molto gentili, in pedana mi hanno incitato e tifato. Mi mancava tutto questo».

Ora si torna agli allenamenti, ma con meno fardelli. «Se il risultato fosse stato diverso forse avrei riprovato un’altra gara. E’ giusto fermarsi qui, ho avuto le risposte che volevo. A ottobre riparto verso una nuova stagione, questa volta senza pesi sulle spalle».

a.c.s.

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