Harrison record mondiale dei 100hs: 12.20!

22 Luglio 2016

A Londra l'ostacolista USA migliora il record della Donkova. Bolt 19.89 sui 200. Pedroso nona sui 400hs in 57.95.

di Marco Buccellato

La decima tappa della IAAF Diamond League a Londra regala il primo record mondiale su pista del 2016, realizzato sui 100hs dalla statunitense Kendra Harrison in 12.20 (precedente 12.21 della bulgara Yordanka Donkova a Stara Zagora il 20 agosto 1988). Esclusa dalle Olimpiadi di rio per aver mancato la qualificazione ai Trials di Eugene, la Harrison è la prima atleta USA a realizzare il record del mondo nella specialità dei 100hs. A Londra la serata si chiude con il rientro di Usain Bolt che vince i 200 metri in 19.89 (-0,3) superando brillantemente il test dopo l'infortunio dei campionati nazionali di Giamaica. Il meeting ha offerto anche altri record mondiali stagionali con Christian Taylor nel triplo (17,78/0,6), Shaunae Miller sui 400 (49.55) e con il team Gran Bretagna nella 4x100 donne (41.81, record nazionale). Nono posto di Yadisleidy Pedroso (57.95) sui 400 hs, ancora lontana dalla miglior condizione dopo il grave infortunio (vince la statunitense Muhammad in 53.90). Altre vittorie di Jimmy Vicaut sui 100 metri (10.02/0,4), Laura Muir sui 1500 (3:57.45, record britannico), Bosse sugli 800 (1:43.88), Lavillenie nell'asta (5,90), Ruth Beitia nell'alto (1,98), Vadlejch nel giavellotto (85,72), Kiplagat nel miglio (3:53.04). Domani la seconda giornata del meeting di Londra, con Dafne Schippers sui 200 metri e Mo Farah sui 5000 metri.

HARRISON, GIOIA E PIANTO - Lacrime che ridisegnano la storia dei 100 ostacoli, lacrime per il record del mondo e per quel sogno olimpico tramontato sotto l'incudine dei Trials USA, cui Kendra Harrison ha pagato dazio e lasciato le lacrime, ritrovate stasera a Londra, nella decima tappa della IAAF Diamond League. La migliore della stagione, la migliore tecnicamente, ora la migliore di sempre al traguardo. Una gara perfetta, nessuna carezza sugli ostacoli, best ending ever in piena velocità, tuffo compreso, sul photofinish. Il record del mondo è riscritto un centesimo sotto, a 12.20, ventotto anni dopo il 12.21 della bulgara Yordanka Donkova, che lo fece sotto il pallido sole di Stara Zagora il 20 agosto del 1988, anno olimpico anche quello. La Donkova, che di primati ne collezionò ben cinque, corse senza avversarie di valore. La Harrison aveva invece ai fianchi le saette dei Trials e tutto il carico di amarezza portato sui blocchi dalla bocciatura di Eugene. Bellissimo il dopo-gara immediato, l'incredulità, le congratulazioni e gli abbracci delle connazionali, e quelle lacrime che sanno di troppe cose tutte insieme. Testimoni più vicine, Brianna Rollins (12.57) e Kristi Castlin (12.59),  che a Rio invece ci andranno. E' il primo record mondiale nella cronologia dei 100 ostacoli realizzato da una specialista USA. Anche questo farà piangere dalle sue parti, un record nel record.

BOLT 19.89 AL RIENTRO - Dopo l'infortunio dei campionati giamaicani riecco il Bolt d'annata, al primo 200 della stagione: il primatista del mondo ha offerto una prova incoraggiante in prospettiva Olimpiade, senza forzare, vincendo in 19.89 (-0,3). Partito meglio che in altre occasioni,Usain ha tirato il freno negli ultimi quindici metri a vittoria ormai certa, precedendo il panamense Edward (20.18), l'inglese Gemili (20.07) e il campione europeo Hortelano, arrivato al nuovo record spagnolo in 20.18.

PEDROSO NONA SUI 400 HS - Yadisleidy Pedroso (Aeronautica Militare), stretta nell'imbuto della prima corsia, ha retto il ritmo delle avversarie dei 400 hs fino al quinto ostacolo poi ha ceduto a una condizione fisica ancora non perfetta, concludendo la gara in nona posizione (57.95).

Vittoria andata alla migliore del lotto, la statunitense Dalilah Muhammad che ha impressionato ai Trials, in 53.90, davanti alla campionessa europea Sara Petersen (54.33) e alla sudafricana Wanda Nel-Theron (54.47), entrambe al miglior crono stagionale. Solo quarta la scozzese Doyle-Child (54.70), reduce dalla gran prova di Montecarlo. Serata di grandi prestazioni: una bellissima gara di 1500 donne ha rilanciato Laura Muir, scozzese arcigna e da stasera primatista britannica in 3:57.45, record del meeting e seconda prestazione 2016, capace di infliggere tre secondi e mezzo a Sifan Hassan (4:00.87). Terza un'altra europea di origini africane, la svedese Bahta in 4:02.62.

TAYLOR 17,78 - Altro distacco abissale, quasi un metro, quello generosamente elargito dal miglior Christian Taylor della stagione, dominatore del salto triplo con un 17,78 (0,6) all'ultimo turno, misura che aggiugne due centimetri al suo record mondiale stagionale risalente alla Diamond League di Eugene. Su misure terrestri Chris Carter (16,89/0.0) e il cinese Dong Bin (16,95/-0.2). Grandissima impressione destata dalla bahamense Shaunae Miller, argento mondiale dei 400, che ha stravinto il giro di pista abbassando il record mondiale stagionale e quello personale a 49.55. Magnifica soprattutto dai 200 metri al traguardo, la Miller di stasera appare difficilmente battibile a Rio, anche per la miglior Allyson Felix. Battutissime la giamaicana McPherson (50.40) e la statunitense Hastings (50.49). Nell'imminenza dei Giochi si rifà sotto la Ohuruogu, quinta col miglior crono della stagione (51.05). La serata londinese si era aperta con il clamoroso risultato della squadra nazionale britannica che ha vinto la 4x100 con il nuovo record nazionale portato a 41.81, mondiale stagionale, record del meeting e sesta prestazione all-time (frazioniste Philip, Henry, Asher-Smith e Neita). Ottimo anche il riscontro per le brasiliane, seconde in 42.59, terze le francesi con 42.84. Squalificate le olandesi campionesse d'Europa.

TRIS FRANCESE - Sugli 800 vince il francese Pierre-Ambroise Bosse in 1:43.88, miglior crono europeo dell'anno, ben lanciato dalla lepre Som (50.14 ai 400). Il francese ha trovato il terreno tattico adatto alle sue caratteristiche precedendo il canadese McBride (personale in 1:43.95) e il keniano ferguson Rotich (1:44.38). Quarto il rientrante Amos in 1:44.66. Quasi contemporaneamente era Renaud Lavillenie a confermare le felice vena dopo la delusione di Amsterdam. Il francese ha dato vita a un bel duello con lo statunitense Kendricks vincendo senza errori fino a 5,90 (con tre errori ai 5,97 della nuova world lead), misura fallita due volte dall'avversario, fermatosi a 5,83. Terzo l'altro francese Menaldo con 5,75. I francesi trovano gloria anche sui 100 meti, dove Jimmy Vicaut è stato il migliore, imponendosi in 10.02 (0,4) sull'ottimo partente USA Isiah Young (10.07) e sul campione d'Europa Churandy Martina, che a Amsterdam aveva beffato Vicaut e stasera ha rimontato l'americano Bracy, uno dei promossi per Rio. Vicaut era stato il migliore anche in batteria (9.96/0,3).
 
Ancora una prova magistrale di Ruth Beitia: lei c'è sempre e stavolta eguaglia il personale stagionale con 1,98. Un'ottima gara con altre tre specialiste sopra l'1,95, la bulgara Demireva, Katerina Johnson-Thompson (primato personale) e la polacca Licwinko (quarta). Nel giavellotto vince il ceco Vadleijch con 85,72 davanti al campione olimpico Walcott (83,60) e all'australiano Peacock (82,94). Nel miglio triplete keniano a distanza ravvicinata con Silas Kiplagat (3:53.04), Tim Cheruiyot (3:53.17) e Vincent Kibet (3:53.19). Primo europeo il britannico Jake Wightman in 3:54.20 (personale).

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VIDEO | HIGHLIGHTS PRIMA GIORNATA LONDRA CON RECORD DEL MONDO 100HS DI KENDRA HARRISON

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