Golden Gala: 59 medaglie saltano nell'alto

31 Maggio 2015

Il 4 giugno a Roma tutte le big del panorama internazionale si sfideranno sulla pedana del record del mondo. Uno scontro al vertice a cui è chiamata anche l'azzurra Alessia Trost.

Sulla carta il salto in alto femminile si annuncia come la gara con il cast più titolato del Golden Gala Pietro Mennea 2015. Giovedì 4 giugno la pedana dello Stadio Olimpico di Roma, dove Stefka Kostadinova realizzò il record mondiale 28 anni fa con 2,09, ospiterà atlete che complessivamente hanno conquistato, a livello senior e giovanile, la stratosferica cifra di 59 medaglie internazionali! C'è il gran ritorno di Blanka Vlasic, oltre 100 volte sopra i 2 metri in carriera, c'è l'azzurra vicecampionessa europea indoor Alessia Trost a un nuovo confronto con la russa Mariya Kuchina (1,95 all'esordio la scorsa settimana), oro a Praga 2015 solo grazie allo spareggio con l'altista friulana. La lista dei grandi nomi prosegue con l'iridata Svetlana Shkolina, l'olimpionica Anna Chicherova, la campionessa d'Europa Ruth Beitia e la vincitrice degli ultimi Mondiali indoor Kamila Licwinko. Più di così, sinceramente, non è possibile desiderare. Il primo "2 metri" della stagione all'aperto è chiamato in pedana. Limite mondiale stagionale da battere: 1,97 della Licwinko. 2,03 è il record del meeting in "multiproprietà" tra Cloete, Slesarenko, Vlasic e Howard-Lowe.

di Giorgio Cimbrico

La sera del 4 giugno al Golden Gala la friulana Alessia Trost, la russo-caucasica Maria Kuchina, la russo-armena Anna Chicherova, la croata Blanka Vlasic e la polacca-quasi bielorussa Kamila Licwinko si inoltreranno su un terreno in cui il salto in alto ha conosciuto momenti di pregio o, decisamente, di gloria. Il rilievo più scontato investe il record del mondo, che Stefka Kostadinova portò a 2,09 e che dopo quasi ventotto anni fa non è ancora stato superato, malgrado numerosi attacchi e, in anni diversi e tra loro lontani, l’approdo di quattro pretendenti (Kajsa Bergqvist, Blanka Vlasic, Heike Henkel e Anna Chicherova) a uno e due centimetri da quella quota, toccata il 30 agosto 1987, una domenica molto piena, con il trionfo mondiale di Maurizio Damilano e la vittoria di Ben Johnson, con un record che sarebbe finito un anno dopo in un grande falò, bruciato come le ali del lucifero del nostro tempo. In quella gara la balcanica, diventata poi presidentessa della federazione bulgara, effettuò 12 salti, andò alla seconda oltre il record e lasciò alle sue spalle due ex-primatiste del mondo, la bella russa di Crimea, con sangue greco, Tamara Bykova, che scavalcò 2,04, e la connazionale Ljudmila  Andonova (lontanissima e ultima a 1,85) che aveva stupito il mondo, probabilmente anche se stessa, con il 2,07 berlinese dell’estate ’84, nel giorno del volo dell’aliante scagliato da Uwe Hohn: 104,80. Era l’ora di cambiare il giavellotto e infatti lo cambiarono.

Un gioco piacevole, saltabeccare nel tempo: permette di ritrovarsi ancora all’Olimpico, ma ventisette anni prima dell’exploit di Stefka, 8 settembre 1960, per la prima medaglia d’oro olimpica di Jolanda Balas, romena di radici ungheresi. Il “fenicottero”  soprannome condiviso con Blanka -  non offrì un limite mondiale (14 nella sua collezione), ma stabilì un record che difficilmente verrà superato: 14 centimetri di margine tra quanto superò (1,85, a un cm dal tetto che aveva raggiunto due mesi prima a Bucarest) e la misura che diede la medaglia d’argento alla polacca Jaroslawa Jozwiakowska (decisamente non un nome adatto a grandi titoli) e alla britannica Dorothy Shirley. Meno di un anno dopo, a Sofia, Jolanda sarebbe salita a un prodigioso 1,91. Fuori dal tempo, disse qualcuno. In anticipo, senz’altro.

Quel che per poco non seppe offrire Balas – una riscrittura del record del mondo – lo ottenne quattordici anni dopo Rosemarie Witschas, poi signora Ackermann, in Europei ’74 che portarono in una Roma assediata da un caldo umido degno del sudest asiatico un pubblico prodigioso. La tedesca est, la più sublime interprete del ventrale, con 1,95 diventò padrona in solitario dopo aver pareggiato quindici giorni prima l’1,94 di Yordanka Blagoeva, detta Danche, un’altra bulgara che ha lasciato il segno nella storia della sfida all’asticella. La gara venne segnata dalla brutta gazzarra inscenata da “tifosi”, presumibilmente prestati dal calcio, che rumoreggiavano all’indirizzo di Rosemarie e soprattutto della cecoslovacca Milada Karbanova, diretta avversaria di Sara Simeoni per il secondo posto. Finì 1,91 a 1,89 e per Sara, terza, venne la prima medaglia di peso nel secondo faccia a faccia con Rosemarie. Il primo era stato a Monaco di Baviera: 1,85 tutte e due, sesta la veronese, settima la tedesca con martello e compasso.

L’alto è stato un fedele compagno nel lungo viaggio del Golden Gala che, alla voce “record del meeting”, affianca quattro nomi importanti a quota 2,03: Yelena Slesarenko da Volgorad, quella che fu Stalingrado l’eroica, la sudafricana di sangue boero Heestrie Cloete, la croata Blanka Vlasic e l’americana, ex-ballerina di hip hop, Chauntée Howard Lowe. Un ricordo gradito e piacevole è legato con solidi nodi all’edizione 2009: Antonietta Di Martino, la più bassa tra quelle che si son spinte molto in alto, fulminò la sua solita azione per andare al di là dei 2,00 e festeggiare con lo scalpo dell’interminabile Blanka, la lungona che ama atteggiarsi a maliarda.

ROMA CORRE AL GOLDEN GALA CON RUNFEST - Il Golden Gala Pietro Mennea quest'anno comincia di corsa. L'appuntamento con il meeting internazionale di atletica è per giovedì 4 giugno allo Stadio Olimpico di Roma, ma già da martedì 2 nel vicino Stadio dei Marmi scatterà la RunFest. Sarà una vera e propria festa dell’atletica e della Runcard con un fitto programma di iniziative focalizzate sull’universo del running e declinate anche attraverso il Trail, il Nordic Walking e il Fit Walking.  Spazio all’approfondimento con interessanti seminari dedicati all’alimentazione, ai corretti stili di vita e all’impiantistica. Una tre giorni per tutti e per tutte le età con la possibilità - tra corse, salti e lanci - di sperimentare in prima persona alcune specialità dell'atletica. Non mancheranno simpatici momenti di intrattenimento pensati anche per i più piccoli, oltre alla possibilità di poter assistere da una prospettiva assolutamente privilegiata agli allenamenti dei big del Golden Gala. E poi i runners potranno mettersi alla prova con l’Alba Race e il Giro dei Ponti in notturna (3 giugno) preceduti da uno speciale Trail ambientato su Monte Mario (2 giugno). Per chi possiede già la Runcard sono previsti sconti speciali per i biglietti del Golden Gala. Per usufruire dei prezzi speciali occorre presentare la Runcard al botteghino il giorno dell’evento sino ad esaurimento dei biglietti in promozione. Il programma dettagliato della tre giorni è consultabile al seguente LINK: PROGRAMMA E ORARI

BIGLIETTI – Continua la corsa ai biglietti per il Golden Gala Pietro Mennea - in programma il prossimo 4 giugno allo Stadio Olimpico di Roma - che possono essere acquistati nei punti vendita di TicketOne, Ticketing partner del meeting della Capitale, e sul sito della compagnia, all’indirizzo www.ticketone.it (nella sezione sport, o cercando Golden Gala nel motore di ricerca interno al sito). Questi i prezzi dell’edizione 2015 (al netto dei diritti di prevendita): Monte Mario Arrivi: 30,00 Euro; Monte Mario Partenze: 20,00; Tribuna Tevere, Distinti Arrivi: 15,00; Curve e Distinti (esclusi i Distinti Arrivi): 5,00. In più, è attiva anche la biglietteria del Foro Italico, a Roma (viale delle Olimpiadi 61, ex Ostello: apertura dal lunedì al venerdì, 10:00-13:00, 14:00-17:00).

PER LE FAMIGLIE - Ingresso gratuito al Golden Gala per i ragazzi fino ai 14 anni accompagnati da un genitore pagante. Il giorno del meeting per i bambini dai 2 agli 8 anni sarà a disposizione il servizio kindergarten nel settore Monte Mario Partenze.

TV - Il Golden Gala Pietro Mennea sarà trasmesso in diretta dalle 20 alle 21 su RaiSport 1 e dalle 21 alle 22:30 su Rai 3.

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