Golden Gala: 200 metri di emozioni

06 Giugno 2017

In una gara simbolo per l’atletica italiana, la giovane freccia azzurra Filippo Tortu contro i medagliati olimpici De Grasse e Lemaitre, giovedì 8 giugno. Ripercorriamo la storia delle imprese sul mezzo giro di pista a Roma.

Giovedì 8 giugno, alle 21:30 in punto, sulla pista dello Stadio Olimpico scatterà una delle sfide più attese del Golden Gala 2017: i 200 metri. In una gara simbolo per l'atletica italiana che porta impresse le imprese di autentiche leggende come gli olimpionici Livio Berruti e Pietro Mennea, sarà la volta della giovane freccia della velocità azzurra. Save the name: Filippo Tortu, nato 19 anni fa a Milano, abita a Costa Lambro, una frazione di Carate Brianza, ma le radici di famiglia partono dalla Sardegna. Nel 2016 ha conquistato l'argento dei 100 metri ai Mondiali under 20, si è laureato campione italiano assoluto e ha sfiorato la finale agli Europei di Amsterdam. La nuova stagione per super Pippo è iniziata nel migliore dei modi con due gare e due record italiani di categoria: 6.64 sui 60 metri alla fine di gennaio sul rettilineo svizzero di Magglingen e 10.15 sui 100 metri due settimane fa a Savona. Tortu non corre i 200 metri dal 7 giugno del 2015: anche in quel caso era stata una prestazione da record nazionale under 18. Per il giovane velocista delle Fiamme Gialle, allenato da papà Salvino, quello dell'8 giugno sarà un esame di maturità, prima ancora di quello che lo attende tra qualche settimana al liceo. I suoi avversari - assente dell'ultimo momento Noah Lyles, alle prese con un fastidio fisico - sono due medagliati olimpici di Rio 2016: l'argento Andre De Grasse e il bronzo Christophe Lemaitre, primo uomo bianco nella storia dell'atletica ad abbattere il muro dei 10 secondi nei 100 metri.

ROMA E IL MEZZO GIRO DI PISTA (di Giorgio Cimbrico) - Al tempo di una galassia lontana lontana, i tempi si davano al decimo e per le gare veloci poteva capitare che lassù in cima ci fosse spesso un certo affollamento. Il doppio 20.5 di Livio Berruti del 3 settembre 1960 finì per costituire la quarta e quinta prestazione dopo Peter Radford, Stonewall (muro di pietra) Johnson e Ray Norton, i tre primatisti che l’azzurro mise in fila in quella che è considerata la prova generale dell’esecuzione mirabile che venne due ore e 45 minuti dopo.

Rispetto a chi aveva spostato il mondiale a 20.5, Livio ebbe il supporto del tempo centesimale: 20.65 in semifinale, 20.62 in finale. Sino a quel momento i cronometraggi elettrici con tutti i crismi appartenevano a Bobby Morrow (20.75/20.6 nella finale olimpica di Melbourne) e a Stone Johnson (20.75/20.5) nelle batterie dei Trials che offrivano la possibilità di volare a Roma. La prestazione di Berruti sulla tennisolite dell’Olimpico sarebbe stata battuta, per interpolazione, da Paul Drayton due anni dopo a Walnut (20.67 sulle 220 yards, meno 0.12, uguale 20.55), e sbranata da Henry Carr nella finale olimpica di Tokyo: 20.36, quando un Berruti maturo (25 anni...) finì quinto in 20.83 e Sergio Ottolina ottavo in 20.94. E 20.76 in semifinale.

Tutti tempi che andrebbero bene o benissimo a Filippo Tortu che scende in pista quando manca una settimana al 19° compleanno e due anni e un giorno dopo aver firmato il suo ancor piccolo record sulla distanza: 20.92 a Chiari, il 7 giugno 2015, e cioè ancora dentro i 16 anni. Preso atto dell’ammirazione che il sardo-brianzolo nutre per Berruti, la corsia che gli sarà riservata sarà al largo: la quinta o la settima. Non è garantita la presenza di piccioni augurali.

La data di nascita di Pippo, 15 giugno, si presta a una ricerca che assomiglia a un’esplorazione: nello stesso giorno, scorrendo secolo dopo secolo, è nata molta gente, ma quelli passati attraverso il setaccio delle valutazioni e degli accostamenti sono tre: Edward di Galles, il Principe Nero, terrore dei francesi nella prima fase della guerra dei 100 anni; Paolo Uccello, meraviglioso pittore del Quattrocento italiano e uno dei padri della prospettiva, e Yulia Nesterenko (Nestsiarenka, secondo la grafia bielorussa), campionessa olimpica dei 100 a Atene 2004 con quattro discese sotto gli 11 secondi in altrettanti turni. Tre gemelli astrali di un certo peso.

Esaurita la digressione, non rimane che stilare una lista di momenti caldi offerti dalla curva e dal rettilineo dell’Olimpico, vecchio e nuovo formato. Per rispolverare Woody Allen, tutto quello che avreste voluto sapere sui 200 marchiati Olimpico e Golden Gala e non avete mai osato chiedere.
- 1974 Pietro Mennea vince il suo primo titolo europeo correndo in 20.60 e lasciando a 16 cents il tedesco Manfred Ommer.
- 1980 Primo Golden Gala: Mennea, campione olimpico fresco di conio, travolge il giamaicano Don Quarrie, ex-primatista mondiale: 20.01 a 20.40.
- 1982 Golden Gala numero 2: Pier Francesco Pavoni, secondo dietro James Butler, chiude in 20.87 e migliora di un centesimo il record italiano juniores di Mennea.
- 1983 Dopo il bronzo nell’individuale e l’argento in staffetta ai Mondiali di Helsinki, Mennea infila il secondo successo al GG in 20.32 lasciando a quattro decimi abbondanti Carlo Simionato, settimo nella finale mondiale.
- 1987 Il record della pista di Mennea resiste al doppio assalto di Calvin Smith, 20.22 al Golden Gala e 20.16 ai Mondiali, in uno dei più serrati arrivi della storia: stesso tempo per il francese Gilles Quenehervé, due cents in più per il massiccio inglese John Regis.
- 1991 tiene ancora il 20.01 di Pietro il Grande: Frankie Fredeicks piomba sul traguardo del GG in 20.08
- 1996 Al quinto centro nel meeting romano, l’ingegnere namibiano riesce nell’obiettivo: 19.96.
- 1999 Il record della pista e del meeting tiene duro soltanto tre anni: Michael Johnson si impadronisce di entrambi i limiti in 19.93. Dopo quello dei 200, sta per mettere le mani anche sul record del mondo dei 400.
- 2000 Memorabile bang-bang di Maurice Greene: 9.97 e 20.02.
- 2002 Settimo sigillo di Fredericks: 19.99.
- 2010 Serata di ali ai piedi per Walter Dix: 19.86, record della pista e del Golden Gala. Un anno dopo scenderà a 19.53 che gli assicura tuttora il quarto posto nella lista di sempre.
- 2011 Ad un’ennesima resurrezione (e non sarà l’ultima), Andrew Howe vince il GG in 20.31, suo terzo tempo di sempre.
- 2015 Il greco Likourgos Stefanos Tsakonas tocca il cielo con un dito: 20.09 e record personale, lasciando a quasi due decimi (20.28) uno dei protagonisti del Golden Gala che sta per arrivare, il savoiardo Christophe Lemaitre.
- 2016 Ameer Webb firma un’accoppiata che lascia il segno. 9.94, a un centesimo da Justin Gatlin, e 20.04, questa volta vincente.

TV - Tre ore di diretta sulle reti RAI per il Golden Gala. La prima parte sarà dalle ore 19.30 alle 21.15 su RaiSport, per proseguire dalle ore 21.15 e fino alle 22.35 su Rai 3. La trasmissione sarà quindi disponibile gratuitamente su tutte le piattaforme: terrestre, via satellite e in diretta streaming sul web, all’indirizzo www.raiplay.it.

LA BIGLIETTERIA ONLINE
ORARIO e PROGRAMMA GARE

BIGLIETTI - Partita la corsa ai biglietti per il Golden Gala Pietro Mennea - in programma l'8 giugno 2017 allo Stadio Olimpico di Roma - che possono essere acquistati nei punti vendita di TicketOne, Ticketing partner del meeting della Capitale, e sul sito della compagnia, all’indirizzo www.ticketone.it (nella sezione sport, o cercando Golden Gala nel motore di ricerca interno al sito). Questi i prezzi dell’edizione 2017 (al netto dei diritti di prevendita):
    Monte Mario Arrivi: 30,00 Euro - Ridotto under14: 15,00
    Monte Mario Partenze: 20,00
    Tribuna Tevere, Distinti Arrivi: 15,00
    Curve e Distinti (esclusi i Distinti Arrivi): 5,00

In più, è attiva anche la biglietteria del Foro Italico, a Roma (viale delle Olimpiadi 61, ex Ostello: apertura dal lunedì al venerdì, 10:00-13:00, 14:00-17:00).

www.goldengala.it

La stagione della IAAF Diamond League 2017 per discipline
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