Galvan (e non solo), 200 da favola a Rieti



E’ Matteo Galvan il personaggio da copertina dei Campionati juniores e promesse di Rieti: dopo aver vinto i 100 in 10.54, il 18enne vicentino si ripete anche sulla “sua” distanza, i 200 metri, fermando i cronometri a 20.87 (vento +0.7), terzo U.20 italiano di tutti i tempi e migliore del lotto al primo anno di categoria. Grandi risultati anche dalle altre finali dei 200, con personali in gran quantità, in particolare per tutti i vincitori del titolo: doppietta anche tra le juniores per la trentina Martina Giovanetti, scesa a 24.05, mentre nella categoria promesse ha dato spettacolo Giulia Arcioni (23.58 in una gara dai grandi contenuti tecnici complessivi) e il piombinese delle Fiamme Oro Francesco Costa si è preso la soddisfazione di progredire fino a 21.42. Condizioni ottimali, certo, e pista veloce: ma anche le gambe di questi ragazzi hanno fatto in pieno il loro dovere. Nel settore dei concorsi, a parte l’esibizione del nome nuovo del lungo, la mantovana Serena Amato, da segnalare il recupero della martellista siracusa Laura Gibilisco, tornata alle gare in questi giorni dopo uno stop di sei mesi per una microfrattura al metatarso. DETTAGLIO DELLA TERZA GIORNATA Promessa mantenuta: dopo aver trionfato sui 100 metri venerdì, Matteo Galvan esalta anche nella “sua” gara, i 200: partenza buona, curva brillante, rettilineo bruciato con quella rabbia agonistica che è un diventata un po’ il suo marchio di fabbrica nelle occasioni che contano. Alla fine 20.87: davanti, nella categoria, ci sono solo il mostruoso Howe di Grosseto 2004 e il Cavallaro dei giorni migliori, quello di Riga ’99. Alla pari il Pavoni giovane, un centesimo dietro il grande Pietro Mennea (ma giureremmo che il Prof.Vittori ritirerà fuori la storia dei Mediterranei di Smirne ’71 ...). A livello di 18 anni nessuno ha fatto meglio in Italia, neanche Howe, che al primo anno di categoria soffriva di un misterioso malanno al piede. A questo punto si può anche sognare: è un tempo che a Pechino può garantire una finale mondiale, forse un buon piazzamento. Per aspirare al podio, probabilmente, servirà limare qualcosa nel momento giusto: ma già adesso quella del giovanotto vicentino è un’impresa. “Ora preparerò con calma l’appuntamento mondiale”, il laconico commento di Matteo, uno che ci ha abituati sempre a stare con i piedi per terra. Se Marrakech 2005 non è stata un caso, tuttavia, ci aspettiamo una gioia anche dalla trasferta in Cina: perchè questo è un atleta vero e non si sa cosa potrà tirare fuori dal cilindro quando le corsie scoppiano di tensione. Benissimo anche Giulia Arcioni, romana della Forestale: dopo un periodo in chiaroscuro è arrivato il personale a 23.58 e a lei si è arresa anche la brillante Doris Tomasini di questi giorni. Personali anche per le altre piazzate, la catanese di San Gregorio Tiziana Grasso (24.01), un nome relativamente nuovo, scesa quest’anno con convinzione dal mezzofondo allo sprint sotto la guida di Rosario Cannavò al Campo Scuola etneo. E anche Maria Aurora Salvagno (quarta con 24.14), che avrà così mitigato la delusione di lasciare il capoluogo sabino senza un titolo cui senz’altro aspirava. Idem come sopra per le juniores: tutta la rabbia di Martina Giovanetti, che nelle dichiarazioni del dopo gara ci tiene a rimarcare che anche i pronostici si possono sovvertire, soprattutto perchè sono scritti sulla carta, mentre in pista ci vanno degli atleti in carne ed ossa. Grande il miglioramento, 24.05, segnato oggi dall’allieva di Andrea Zamboni. Anche le promesse maschili hanno proposto un vincitore a suon di primato personale, il piombinese delle Fiamme Oro Francesco Costa, sceso a 21.45 davanti ad una delle novità del settore, il milanese della Pro Patria Stefano Tobia, che era giunto secondo anche sulla distanza breve. Finali dei 400 ostacoli con qualche sorpresa e buona soddisfazione per molti, capaci di miglioramenti personali. Sorpresa relativa quella di Rita Apollo, stante l’assenza di Elisa Scardanzan (un piede in disordine dopo la batteria e, a questo punto, anche la bellunese dà addio agli Europei di Goteborg). Per la portacolori del Cus Trieste, finalmente, la gioia di essere scesa sotto il “muretto” del minuto, tante volte sfiorato nelle ultime tre stagioni. Novità dalla prova juniores maschile, con il ragazzo di Casale Monferrato Edoardo Guaschino: una scelta di vita, il trasferimento ad Alessandria, compiuta sotto la spinta del suo nuovo tecnico Enrico Talpo e la comprensione della famiglia. L’obiettivo immediato è quello di far bene ai Mondiali di Pechino – ci andrà anche l’umbro Leonardo Capotosti, nonostante il pasticcio odierno sull’ultima barriera – e quello a media scadenza di sfondare sul serio con l’atletica: “Nello stile di corsa mi ispiro a Jeremy Wariner, un grande sul piano, ma il mio futuro è sugli ostacoli”, confessa il giovane piemontese, giunto al personale a Rieti con 52.74. Nome relativamente nuovo anche quello di Thomas Auckenthaler, bolzanino 22enne che è passato da un anno dalle barriere alte a quelle del giro di pista: studia informatica all’Università di Monaco e si allena nella capitale bavarese con una donna, Johanna Schneider: “Nel giro di due o tre anni sarò il migliore italiano, alle spalle di Carabelli”, promette l’altoatesino. Con meno palpiti la finale junior donne vinta dalla strafavorita Zoe Anello, ma si fa vedere la 18enne ciociara Elena Ricci. Trionfo della tattica nelle quattro finali dei 1500 metri: in molti non hanno avuto timore a doppiare, vuoi dagli 800 oppure dai 5000 dei giorni scorsi, talvolta con esiti agonistici apprezzabili. Bel riscatto della biellese dell’Esercito Valentina Costanza tra le juniores, dopo un 800 da dimenticare, e il nome nuovo della omologa prova juniores è il lombardo di origini etiopi Merhium Crespi: sorprendente sugli 800 ieri, brillante oggi per battere con una volta lunga sui 1500 il campione dei 5000 Simone Gariboldi. Nel settore lanci, a parte la conferma nel peso juniores da parte di Elena Carini – della Jaky-Tech, ma proveniente dalla florida scuola umbra – la buona notizia è il recupero della martellista Laura Gibilisco, la siracusana che ha fatto la storia recente della specialità a livello giovanile e che da gennaio era ferma per una microfrattura al metatarso. Di minor intensità, rispetto al preventivato, il duello tra Faloci e Di Marco nel disco promesse: misure di ordinaria amministrazione per i due ragazzi che in questa stagione avevano rivaleggiato a cavallo dei 60 metri. Per quanto riguarda il peso juniores maschile, c’è ancora sofferenza da parte di Maicol Spallanzani, il gigante della Sanvitese che porta dentro di sè le scorie dei troppi infortuni registrati nelle ultime due stagioni. Sulla pedana davanti alla Tribuna Terminillo, le lunghiste giovani - la novità mantovana Serena Amato e la veneta Elena Facco, allieva di Giovanni Evangelisti – hanno poi dato vita ai momenti più vibranti del programma conclusivo dei salti. Se la 4x400 è considerato lo specchio della compattezza di un movimento, da ultimo, non può esserci dubbio che l’Atletica Bergamo ’59 sia un passo avanti a tutti gli altri: una doppietta che dice molto anche sulle prospettive dei prossimi Societari di categoria. I podi dei Campionati (terza giornata) JUNIORES MASCHILI 200m: (+0.7) 1.Galvan (Atl.Vicentina) 20.87, 2.Aita 21.51, Berdini 21.57 1500m: 1.Crespi (Bovisio M.) 3:51.42, 2.Gariboldi 3:51.47, 3.Raiti 3:54.09 400hs: 1.Edoardo Guaschino (Atl.Alessandria) 52.74, 2.Capotosti 53.29, 3.Pontarelli 53.65 Peso: 1.Spallanzani (Lib.Sanvitese) 17.55, 2.Apolloni 16.30, 3.Montanari 15.84 Giavellotto: 1.Dradi (Atl.Imola) 57.37, 2.Bonazzi 56.31, 3.Persia 54.77 4x400m: 1.Atl.Bergamo ’59 3:18.88, 2.Stud.Cariri 3:20.64, 3.Cus Torino 3:21.80 PROMESSE MASCHILI 200m: (+0.8) 1.Costa (Fiamme Oro) 21.45, 2.Tobia 21.50, 3.Guazzi 21.60 1500m: 1.La Rosa (Pellegrini B.Maremma) 3:52.32, 2.Iannone 3:52.64, 3.Salami 3:53.53 400hs: 1.Thomas Auckenthaler (LC Bolzano) 52.08, 2.Loddo 52.40, 3.Cannavò 53.12 Asta: 1.Boni (Aeronautica) 5.11, 2.Burzio 4.80, 3.Aurelio 4.70 Disco: 1.Faloci (Avis Macerata) 54.38, 2.Di Marco 52.35, Vian 49.09 JUNIORES FEMMINILI 200m: (+0.9) 1.Giovanetti (US Quercia) 24.05, 2.Alfinito 24.35, 3.Paoletta 24.49 1500m: 1.Costanza (Esercito) 4:31.55, 2.Bonanni 4:42.94, 3.Porcelluzzi 4:43.11 400hs: 1.Anello (Fondiaria Sai) 61.30, 2.Ricci 61.75, 3.Lucentini 62.17 Alto: 1.Vitaliano (Derthona Atl.) 1.73, 2.Cuperlo 1.73, 3.Mazzi 1.73 Lungo: 1.Amato (Lib.Mantova Femm.) 6.03, 2.Facco 5.98, 3.Lepore 5.76 Peso: 1.Carini (Jaky-Tech) 14.24, 2.Severin 13.42, 3.Brena 12.60 4x400m: 1.Atl.Bergamo ’59 3:52.09, AS Roma Castello 3:57.24, Tirreno Alto Lazio 4:01.51 PROMESSE FEMMINILI 200m: (+0.3) 1.Arcioni (Forestale) 23.58, 2.Tomasini 23.86, 3.Grasso 24.01 1500m: 1.Riga (Carabinieri) 4:31.87, 2.Bongiovanni 4:32.92, 3.De Soccio 4:34.19 400hs: 1.Apollo (Cus Trieste) 59.96, 2.Mezzetti 62.09, 3.Caorsi 62.88 Triplo: 1.Fabris (Cus Milano 2000) 13.02 (-0.4), 2.Alesiani 12.83 (+0.1), 3.Magnarini 12.48 (-0.5) Martello: 1.Gibilisco (Fiamme Azzurre) 57.56, 2.Manfucci 52.86, 3.Imbesi 51.61 Nella foto in alto, Matteo Galvan in azione; in quella in basso, Giulia Arcioni al traguardo (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL) File allegati:
- I RISULTATI COMPLETI
- LA FOTOGALLERY DEI CAMPIONATI



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