Epis a 2 secondi dal record di maratona

23 Aprile 2023

L’azzurra dei Carabinieri sfiora il primato italiano ad Amburgo con 2h23:46 e migliora di nuovo il personale correndo per la seconda volta in meno di 2h24: “Sempre più solida e matura”

di Luca Cassai

Si migliora ancora Giovanna Epis che sfiora il record italiano alla maratona di Amburgo. L’azzurra chiude in 2h23:46 a soli due secondi dal primato nazionale, 2h23:44 di Valeria Straneo a Rotterdam nel 2012, dopo averlo già avvicinato nello scorso dicembre con 2h23:54 a Valencia. Un’altra prestazione maiuscola per la veneziana dei Carabinieri, l’ennesima di una carriera che l’ha sempre vista riscrivere il personale in ogni maratona, tranne quelle di campionato. Anche in Germania la 34enne che vive a Legnano, nell’hinterland milanese, è protagonista di una gara eccellente viaggiando a un ritmo inferiore al record fino a pochi metri dal traguardo, con passaggio alla mezza in 1h11:21, e si piazza al sesto posto. Ora è l’unica azzurra a essere scesa in due occasioni sotto le 2 ore e 24 minuti.

LA GARA - Dal quinto chilometro la maratoneta allenata da Giorgio Rondelli aumenta la sua andatura, con cinque frazioni di 5 km in meno di 17 minuti e correndo intorno a 3:23 ogni mille metri, per un possibile tempo finale sotto 2h23:00. A metà gara il crono è ad appena un minuto dal personale sulla distanza (1h10:15 nella passata stagione) e meglio di quanto fatto alla Stramilano (1h12:01) nell’unica uscita agonistica di quest’anno prima della trasferta in terra tedesca. Meno rapidi i parziali dal 30° km in poi (17:10 e 17:25) anche se fino al 40° rimane in tabella di marcia per il primato, con proiezione di 2h23:35. Questi gli intermedi dell’azzurra ad Amburgo: 17:03 (5 km), 33:52 (10 km), 50:48 (15 km), 1h07:43 (20 km), 1h11:21 (mezza maratona), 1h24:33 (25 km), 1h41:32 (30 km), 1h58:42 (35 km), 2h16:07 (40 km).

EPIS: “FELICE, SOLIDA E MATURA” - “Al traguardo il primo pensiero è stato di felicità”, commenta Giovanna Epis. “Quando si riesce a migliorarsi, non si può essere scontenti. Certo, è mancata la ciliegina del record italiano, ma l’obiettivo era di andare forte e correndo di nuovo in meno di 2h24 credo di averlo raggiunto, su un percorso diverso rispetto a Valencia e in un altro periodo dell’anno. Dopo il quinto posto agli Europei della scorsa estate a Monaco, mi sono chiesta cosa è mancato per la medaglia. Ci voleva maggiore consapevolezza di essere un’atleta che può fare questi crono. Adesso mi sento sempre più solida e matura”.

“HO DATO IL MASSIMO” - Poi racconta la gara: “Ho trovato condizioni ideali, senza vento e con cielo coperto. Dopo i saliscendi dei primi cinque chilometri, mi ero prefissata una mezza in 1h11:30-1h11:45 ma non mi sono preoccupata per il passaggio di poco più veloce. Fino al 30° mi ha aiutato soprattutto lo spagnolo Yago Rojo, che è stato quindicesimo agli Europei, e al 35° con me c’era il keniano Patrick Korir, però negli ultimi sette chilometri sono rimasta praticamente da sola. Ho provato a calcolare il ritmo da tenere per il record italiano, a un chilometro dall’arrivo c’era anche un tratto in leggera salita. Per un punto Martin perse la cappa, per tre secondi Giovanna ha perso il record, visto che per migliorarlo ne mancano tre... Ma ho dato tutto quello che avevo”. Non è stato facile l’avvicinamento a questa maratona: “Ero tranquilla perché negli ultimi allenamenti i riscontri erano incoraggianti, anche se ho dovuto modificare qualcosa durante la preparazione: nel training camp di sette settimane ai 2400 metri di Iten, in Kenya, da fine gennaio a metà marzo, ho avuto un virus intestinale che mi ha fatto perdere una decina di giorni. Ci ho messo un po’ per riprendermi, per questo ho rinunciato alla RomaOstia, poi non avevo belle sensazioni dopo la Stramilano e quindi non sapevo se fossi in grado di affrontare una maratona. Ho scelto di provare cose nuove, introducendo lavori più lunghi fino a 38 km e più qualificati nell’ultimo periodo, con buone risposte. Mi sono detta che bisognava solo correre e provarci”.

“ORA I MONDIALI” - Il mirino si sposta sui Mondiali di agosto a Budapest: “Se voglio arrivare preparata nel miglior modo possibile alle Olimpiadi di Parigi, allora una gara di campionato come quella iridata può essere utile. Ma prima, dopo aver valutato il recupero, vorrei correre anche quest’anno nella Coppa Europa dei 10.000 su pista, il 3 giugno a Pacé in Francia, per uscire fuori dai soliti schemi”.

VINCE IL KENYA - Colpo di scena finale nella lotta per il successo con la crisi dell’etiope Tiruye Mesfin, in testa per tutta la gara, che in prossimità dell’arrivo perde l’equilibrio e cade. Poi si rialza ma viene sorpassata dalla keniana Dorcas Tuitoek, vincitrice in 2h20:09 davanti alla Mesfin (2h20:18), terza la debuttante ugandese Stella Chesang (2h20:23). Ritirata prima del trentesimo chilometro la campionessa italiana Giulia Sommi (Cus Pro Patria Milano). Tripletta keniana al maschile nella Haspa Marathon Hamburg con Bernard Koech in 2h04:09 sul connazionale Joshua Belet (2h04:33), entrambi sotto il primato della manifestazione (2h04:47 di Cyprian Kotut nel 2022), e il terzo posto di Martin Kosgei (2h06:18).

Le maratone di Giovanna Epis
2h39:28 (5) Firenze, 29 novembre 2015
2h38:20 (4) Roma, 10 aprile 2016
2h35:37 (11) Francoforte, 30 ottobre 2016
2h34:13 (6) Milano, 2 aprile 2017
2h32:31 (9) Amsterdam, 15 ottobre 2017
2h29:41 (6) Siviglia, 25 febbraio 2018
2h29:11 (6) Rotterdam, 7 aprile 2019
rit. Doha, 28 settembre 2019
2h28:03 (1) Reggio Emilia, 13 dicembre 2020
2h35:09 (32) Sapporo, 7 agosto 2021
2h25:20 (10) Valencia, 5 dicembre 2021
2h29:06 (5) Monaco di Baviera, 15 agosto 2022
2h23:54 (15) Valencia, 4 dicembre 2022
2h23:46 (6) Amburgo, 23 aprile 2023

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