EYOF: Visca dal braccio d'oro

01 Agosto 2015

Nell'ultima giornata dell'Eyof a Tbilisi, la 15enne romana Carolina Visca stravince il giavellotto con 60,09, seconda prestazione mondiale U18 della stagione e quinta di sempre.

di Raul Leoni

Ultima giornata dell’Eyof a Tbilisi e gli azzurri chiudono col “botto”: la giavellottista Carolina Visca stravince l’oro con 60.09, seconda prestazione mondiale U18 dell’anno, risultato sensazionale per una 15enne che non era potuta andare a Cali perché troppo giovane (e la misura di oggi avrebbe dato l’argento, a una spanna dall’oro della giapponese Kitaguchi, 60.35). Ovviamente è una performance da record: migliore prestazione italiana di sempre con l’attrezzo da 500 grammi delle under 18 (prec. 58.68, sempre della Visca, alla Farnesina il 15 luglio). Sesto posto per la romana Martina Tozzi (2:13.53) in una finale degli 800 dove la “vice-Zenoni” della stagione Malin Edland rischia di perdere l’oro per mano della cadetta bulgara Lilyana Georgieva (2:07.89 contro 2:07.43 della norvegese). Ritirato per problemi muscolari Simone Barontini nella gara maschile vinta a sorpresa dal croato Marino Bloudek (1:53.76). Squalificato il quartetto veloce senza preavviso prima della finale, respinto il ricorso per la squalifica in batteria non comunicata.

Nella staffetta femminile, dove le azzurre sono uscite in batteria, la Norvegia di Ingvild Meinseth sorprende le favorite francesi (46.54 a 46.67). Senza grandi sussulti la finale del giavellotto maschile: il russo Ilya Tuzov (69.67) lascia dietro il lettone Matiss Velps (66.21), unico in pedana con PB da oltre settanta metri.

L’Italia dell’atletica chiude – oltre che con l’oro di Carolina Visca nel giavellotto – con i tre bronzi arrivati in precedenza con Tindaro Lisa (3000m), Cristian Faidiga (110hs) e Andrea Dallavalle (triplo). Nonostante qualche incidente di percorso, il bilancio complessivo è lusinghiero: dei 24 azzurri in gara, 17 hanno conquistato la finale nelle prove di corsa o la qualificazione nei concorsi.

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IL RACCONTO DELLA SESTA GIORNATA

Giavellotto F (finale) – Porta la firma di una ragazza azzurra il risultato da copertina dell’intero programma atletico dell’Eyof: troppo grande l’impresa di Carolina Visca sulla pedana del giavellotto, dove ha stravinto l’oro con 60.09 all’ultimo lancio. Intanto c’è da tener conto che la ragazza romana è ancora una cadetta, solo 15 anni compiuti il 31 maggio: e poi questa è la prima verifica internazionale per una ragazza che al momento – nonostante le grandi prestazioni tecniche – non aveva mai testato la sua tenuta agonistica in una grande competizione internazionale, e non era potuta andare ai Mondiali U18 di Cali perchè troppo giovane. In Colombia, in termini numerici, il suo 60.09 di oggi valeva l’argento: nella finale mondiale aveva vinto la giapponese Haruka Kitaguchi con 60.35. In assoluto, per quanto l’attrezzo allieve da 500 grammi conti solo cinque stagioni di pratica, si tratta della quinta prestazione mondiale di sempre. Da noi il riferimento più immediato era proprio in possesso a Carolina, 58.68 nell’ultima apparizione in pedana prima della partenza per la Georgia, alla Farnesina. Quanto alla gara, disputata con un bel caldo e con un po’ di vento trasversale, non è stata una passeggiata: la finale dell’Eyof, Visca a parte, è stata di eccellente caratura per questa fascia di età. E l’azzurra, fino al 57.09 ottenuto nel terzo turno, era solo bronzo virtuale dietro la francese Jona Aiguy e la norvegese Arianne Morais: la serie completa legge 51.95 50.29 57.09 nullo nullo 60.09, argento alla transalpina con 54.70 e bronzo alla scandinava con 52.64, tutti i lanci migliori sono arrivati nell’ultimo turno in un crescendo fantastico.

Asta F (finale) – Dal punto di vista clinico non è una trasferta fortunata per gli azzurri: a parte i problemi intestinali dei giorni scorsi, Rebecca De Martin accusa un problema fisico nel riscaldamento e quindi rinuncia alla finale. Tecnicamente, le prime due della classifica non avrebbero sfigurato a Cali: il duello tra la russa Yelizaveta Bondarenko e La svedese Lisa Gunnarsson si risolve a quote che avrebbero consentito di andare in medaglia ai Mondiali colombiani (4.20 e 4.15 rispettivamente).

4x100m M (finale) – Arrivato allo stadio per il riscaldamento, il quartetto azzurro scopre di essere stato squalificato in batteria senza che la delegazione italiana ne avesse notizia (anche la start list di stamattina riportava l’Italia in corsia). Scatta immediatamente il ricorso, ma alla fine partono solo in sette: e arrivano in quattro! Oro alla Francia sulla Spagna (42.11 a 42.46), il resto non esiste: occasione persa per i ragazzi azzurri.

800m M (finale) – Simone Barontini avrebbe le carte in regola per ricoprire un ruolo da outsider per il podio: purtroppo ci si mette di mezzo la sfortuna, il marchigiano è costretto al ritiro e i primi riscontri parlano di un problema muscolare. La gara è tattica e per l’oro c’è una sorpresa: in pochi avrebbero pronosticato un successo del croato Marino Bloudek. Tra i grandi sconfitti, il belga Elliott Crestan salva almeno lo scalpo con l’argento (1:54.02 contro 1:53.76 del vincitore), ma il polacco Szymon Zieba, miglior iscritto, finisce mestamente fuori dal podio.

800m F (finale) – La “vice-Zenoni” si chiama Malin Edland, una norvegese che in gara secca va forte come la bergamasca, ma ha rinunciato ai Mondiali U18 per concentrarsi sull’obiettivo Eyof. Solo che stavolta si trova di fronte una cadetta colpita dalla grazia, la bulgara Lilyana Georgieva, che rischia di soffiarle un oro già scritto. Alla fine la favorita scandinava salva la vittoria 2:07.43 a 2:07.89, gran tempo per la quindicenne Georgieva. Finale molto calda, l’azzurra Martina Tozzi tiene il campo come può: sesta in 2:13.53, comunque la romana corona con un buon piazzamento una stagione splendida.



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