Che salti a Firenze: Dallavalle 16,46!

11 Giugno 2017

Nella giornata finale dei Campionati Italiani Juniores e Promesse, il triplista emiliano arriva a soli otto centimetri dal primato nazionale U20

di Raul Leoni

Hop-step-jump: il salto triplo si conferma una della specialità più vivaci anche a livello giovanile. E così nell'ultima giornata dei Campionati Italiani Juniores e Promesse di Firenze è Andrea Dallavalle a far tremare il record italiano junior atterando a 16,46 (+1.2), ad appena 8 centimetri dal primato di categoria di Tobia Bocchi (16,54 nel 2015). L'ancora 17enne dell'Atletica Piacenza, argento europeo under 18 nel 2016, si installa così al secondo posto delle liste continentali, un bel biglietto da visita per gli Europei under 20 di Grosseto (20-23 luglio). Tutto questo a pochi giorni dall'incredibile 17,32 dell'infinito capitano della Nazionale Fabrizio Donato: "Per me Fabrizio è un'autentica leggenda!" esclama senza esitazioni Dallavalle. Si va oltre i 16 metri anche tra le Promesse con il 16,18 (+0.7) del frusinate Samuele Cerro, mentre dalla pedana dell'alto arriva il bel 2,20 dello junior bergamasco Nicholas Nava che torna a casa con 8 centimetri di PB e il quarto posto nel ranking europeo 2017. Grande gara per la martellista Sara Fantini, protagonista di un'ottima serie culminata con un 68,08 non troppo lontano dalla sua recente MPI Promesse. Capitolo velocità illuminato dalle performance di due lombardi sui 200 metri: Simone Tanzilli si esalta sul mezzo giro di pista e si conferma campione U23 con il personale migliorato a 20.70 (+1.1). Al femminile, Sofia Bonicalza si impone in 23.73 (+1.9) e diventa l'ottava junior italiana di sempre. Sulle barriere dei 400hs brillano i più giovani: il campione europeo U18 Alessandro Sibilio mette tutti in fila in 51.98, mentre Linda Olivieri si guadagna il successo in 58.47, la promozione al quinto posto nelle liste nazionali U20 e il terzo in quelle europee stagionali. A livello U23 va a segno la veneta Rebecca Sartori che non si lascia sfuggire l'occasione per scendere a 58.11. Per finire, la doppietta della lanciatrice junior Sydney Giampietro che dopo il peso di ieri, oggi domina il disco con 48,60. Idem per la mezzofondista Eleonora Vandi, campionessa Promesse dei 1500 (4:25.15) a 24 ore di distanza dal successo negli 800. Nelle tre giornate di competizioni, all'Asics Firenze Marathon Stadium dedicato a Luigi Ridolfi, in azione ben 1789 atleti-gara.

TV - Un'ampia sintesi della rassegna tricolore andrà in onda martedì 13 giugno su RaiSport in due blocchi: il primo dalle 13.40 alle 15.30 e il secondo a partire dalle 0.30.

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LE LISTE ITALIANE ALLTIME | UNDER 20 - PROMESSE

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IL RACCONTO DELLA TERZA GIORNATA

JUNIORES MASCHILI

4x400m (finale) – Una Riccardi Milano a trazione napoletana si nasconde in prima serie, quella nominalmente dei peggiori e il suo 3:16.68 porta il quartetto (Simone Di Nunno, Alessandro Sibilio, Dario Burragato, Andrea Romani) fino all’oro. L’argento arriva dalla seconda serie, con il 3:20.31 della Pro Sesto condotta al traguardo da Klaudio Gjetja (finalista europeo U18 a Tbilisi): e per il bronzo? Finalmente una prestazione che esce dalla serie dei migliori accrediti, 3:20.43 dell’Atletica Bergamo 59 Oriocenter: in un arrivo convulso la spunta il neo-tricolore dei 1500 Elliasmine.

Alto (finale) – Vola da 2.12 a 2.20 il personale di Nicholas Nava: questo ragazzo bergamasco di Borgo di Terzo è stato scoperto tre anni fa da Orlando Motta, tra i molti che facevano un po’ di tutto al Campo Coni, ed ora eccolo qua che scala le liste europee dell’anno fino al quarto posto. “Vittime” illustri sul podio: a 2.14 il campione mondiale allievi di Cali 2015 Stefano Sottile (ma c’è da dire che la new-entry delle Fiamme Azzurre ha sofferto non poco per l’infortunio muscolare di Halle) e a 2.12 un altro ragazzo plurititolato di scuola bergamasca, Andrea Motta.

1500m (finale) – Il marocchino di Bergamo Abdelhakim Elliasmine (3:49.65) lascia ancora una volta il segno su una finale tricolore: ma resta il fatto che il ragazzo di Ponte San Pietro non può ancora rappresentare l’Italia in campo internazionale e quindi acquista importanza il minimo europeo strappato con una prova tutto cuore da Jacopo De Marchi (PB a 3:49.85 per cinque secondi di progresso in un colpo!). Tra l’altro il finale del friulano di Cervignano stronca anche il neo-campione dei 5000, Nfamara Njie, e il tricolore delle siepi, Pietro Arese.  

Triplo (finale) – Dopo una qualificazione complessivamente sottotono, i triplisti si esaltano sulla pedana fiorentina: vento ballerino, ma il 16.46 di Andrea Dallavalle ha tutti i crismi (+1.2) per collocarsi al secondo posto sia nelle liste italiane di sempre (dopo 16.54 di Tobia Bocchi) sia nel ranking europeo dell’anno. E non è detto che il figlio e fratello d’arte piacentino non possa prendersi a Grosseto la rivincita sul francese Martin Lamou, che l’anno scorso gli aveva sfilato il titolo europeo allievi a Tbilisi, lasciandolo all’argento. Ma anche Emmanuel Ihemeje, bergamasco di Verdellino con genitori nigeriani, scala le liste europee e nazionali con un bel miglioramento a 15.96 (+2.0) e una splendida serie: ormai a ridosso della zona medaglia nelle gerarchie continentali e brillantemente nella top-10 italiana.

Si rivedono due azzurri giovanili, dalle scuole del Nordest: Simone Biasutti (15.50/+0.6 per l’altro finalista azzurro di Tbilisi) e Fabio Camattari (15.44/+0.3, recuperato dall’infortunio invernale).   

200m (finale) – Risultati magari non eclatanti in assoluto, ma nel complesso una bella finale e un arrivo da cuore in gola: Alexandru Zlatan si distende sul rettilineo, ma subisce la rimonta di Mario Marchei e ne esce un fotofinish da spiluccare con attenzione (21.43 a 21.44, vento +0.7). Sul podio Michele Rancan (21.63) e anche in questo caso si tratta di un gradito ritorno, viste le difficoltà del vicentino nelle ultime due stagioni.  

400hs (finale) – Primo -52” per Alessandro Sibilio (51.98, uno dei migliori junior di sempre al primo anno), ovviamente con gli ostacoli dei grandi (con quelli allievi, il napoletano di Posillipo aveva eguagliato il record italiano di Matteo Beria grazie al 51.46 vincente agli Europei di Tbilisi). Vittoria facile, alla resa dei conti: e dispiace che sia mancato il confronto con Jean-Marie Robbin, visto che il ragazzo di Valpelline è rimasto vittima di una caduta alla settima barriera (poi sesto al traguardo). E così sul podio tutto classe ’99 vanno Giacomo Bertoncelli (53.55) e Samuele Licata (53.57): accomunati da un unico destino quanto a Tbilisi 2016, perché il veronese aveva mancato la convocazione nonostante il minimo ottenuto e il siciliano era stato costretto al forfeit proprio alla vigilia per un malanno fuori stagione, benché selezionato nella squadra per gli Europei U18.

Disco (finale) – Il primo titolo della giornata finale è di marca toscana: Alessio Mannucci (buon 54.73 al terzo lancio), livornese di Collesalvetti, è stato portato all’attenzione di Renato Carnevali quando - per problemi alle ginocchia - ha dovuto abbandonare le prove multiple e con il “prof” si è specializzato nei lanci. Per ora è l’unico discobolo in possesso del minimo per Grosseto (58.61): e questo successo gli garantisce l’azzurro agli Europei. Anche il secondo di una finale dai contenuti discreti è arrivato in pedana per un infortunio: nel caso di Luca Masseroni, cremonese di Vescovato, il problema è stato il gomito che gli ha fatto abbandonare il peso per il disco. Qui 52.05, ovviamente Luca è seguito dal tecnico cremonese dei lanci, Pietro Frittoli. Sopra i 50 anche “Dodo” Mascali (51.22) e il bergamasco Gabriele Rossi Sabatini (50.85).

JUNIORES FEMMINILI

Disco (finale) – L’ultima maglia tricolore individuale si poggia su quella gialloverde delle Fiamme Gialle e il merito è tutto di Sydney Giampietro: pur in condizioni di forma non smaglianti, la milanese onora l’impegno con un 48.60 nel turno conclusivo, inferiore al suo primato italiano allieve dell’anno scorso, ma porta un SB come sigla di speranza per il prosieguo di stagione. Poi la toscana Elena Varriale (43.39) e la ciociara Martina Carnevale (43.00), frequentatrici abituali dei podi di categoria.

4x400m (finale) – Nella passata edizione a Bressanone per il quartetto della Bracco Atletica era arrivato uno storico primato juniores di club, stavolta il sodalizio milanese si accontenta del titolo italiano: protagoniste con 3:49.23 Miriam Vercellone, Francesca Aquilino, Chiara Di Benedetto e Greta Grecchi (Miriam e Chiara erano presenti anche nella formazione del record). Per il podio il 3:52.53 della Malignani Udine nella serie migliore e 3:55.55 del Cus Trieste nella prima.

Asta (finale) – Forte di un minimo europeo ottenuto al coperto, Virginia Scardanzan aveva bisogno della maglia tricolore per essere sicura della maglia azzurra per Grosseto: e qui la trevigiana di Preganziol ha cercato di legittimare il suo titolo juniores con tre buoni tentativi a quota 4.01 dopo la lunga progressione che l’aveva portata al 3.90 vincente. Novità, sempre veneta, per l’argento: è la portacolori del Coin Venezia Elena Bisotto, salita a 3.80 dopo aver scoperto la pedana dell’asta solo due anni fa.  

1500m (finale) – Dopo la solitaria cavalcata sui 5000, Francesca Tommasi vuole dimostrare di saper correre anche in gruppo: e ci vuole tutto il talento e la velocità di Martina Tozzi per lasciare la piccola veronese dietro allo sprint (4:25.34 a 4:25.90). E in ogni caso la neo-campionessa è stata quarta sulla distanza l’anno scorso a Tbilisi: stavolta si trascina dietro sotto i 4’30” del minimo europeo anche Elisa Cherubini (4:26.30) e la vincitrice delle siepi Laura De Marco (4:29.90).

200m (finale) – Un bel venticello da +1.9 spinge Sofia Bonicalza verso la doppietta e il PB (23.73): la primatista italiana indoor, già tricolore al coperto e un anno fa a Bressanone, scala le liste di sempre e si installa all’ottavo posto U20. Considerato il successo di Marco Bigoni, campione ieri sugli ostacoli, una specie di doppietta “in famiglia”. Si rivede, definitivamente al ritorno, Alessia Pavese (24.10): per la bergamasca, che era stata finalista dei Mondiali U18 di Cali, un bel regalo anche per il suo nuovo tecnico, Alberto Barbera. Poi la campionessa uscente delle allieve, Moillet Kouakou: 24.47 per la veneta di origini ivoriane, azzurrabile da un mese.

400hs (finale) – De Angeli, Folorunso, Verderio, Cilimbini: al traguardo della finale di Firenze solo questi quattro nomi precedono Linda Olivieri nelle liste juniores di sempre. Merito del 58.47 vincente di stamattina: uno schiaffo anche alla malasorte perché il precedente PB di 59.03 era legato proprio alla sfortunata semifinale di Cali 2015, quando la ragazza novarese aveva mancato di un soffio la promozione nell’élite dei Mondiali allieve. Ora una nuova maglia, quella dell’Atletica Monza, e un nuovo allenatore (Giorgio Ripamonti) per diventare la terza U20 della stagione europea in vista di Grosseto.

Sfiora il muro del minuto Alice Boasso (60.04), la campionessa dell’eptathlon: ma anche per la fossanese uno spiraglio verso gli Europei sembra ormai aperto, visto che Ilaria Verderio la rivedremo probabilmente sul piano agli Assoluti.

PROMESSE MASCHILI

4x400m (finale) – E la gara che chiude, per consolidata tradizione, un’esaltante edizione dei Tricolori juniores e promesse: se l’atletica italiana voleva un’iniezione di entusiasmo verso le rassegne continentali di Grosseto e Bydgoszcz, di certo non ha lesinato le energie e i risultati. Il 3:15.19 nella prima delle due serie, firmato dalla Campidoglio Palatino (Tardito, Colombi, Rossi, Manfredi), non è certo facile da battere: ci vuole un quartetto nobile del Cus Pro Patria Milano, con tre ex azzurri giovanili per riuscirci (3:14.65 per Matteo Lessi, Marco Lo Verme, Andrea Blesio e Nicolò Ceriani). Il bronzo va ad un collaudato quartetto del Cus Palermo (3:16.40 per Biondo, Lauricella, Nania, Sardo).

Triplo (finale) – Nonostante l’assenza di Tobia Bocchi (problemi organici) e di Simone Forte (fastidi al tendine), ne esce una finale dai contenuti più che dignitosi: ce n’è abbastanza per il primo 16 metri di Samuele Cerro (16.18/+0.7), il ciociaro in maglia Milardi Rieti che aveva già vinto al coperto. Poi l’italo-marocchino di Treviglio Reda Chahboun (15.65/-1.0) e una novità arrivata dall’estero: appena oltre il confine orientale, perché Jan Luxa – italiano di Postumia da parte di padre – ha finora svolto attività in Slovenia per la Mass Lubiana dove è stato contattato da Paolo Camossi e vanta un PB di 15.97 (qui terzo con 15.58/+0.3).

1500m (finale) – Battuto e deluso sugli 800 ieri sera, Enrico Riccobon riacquista un bel po’ di autostima con una splendida volata vincente stamattina: 3:49.33 per superare non solo il neo-tricolore delle siepi Ahmed Abdelwahed (3:49.54), ma anche un cliente molto pericoloso ad andature tattiche come il romagnolo Simone Bernardi (3:49.70). Naturalmente, per le sorti del mezzofondo azzurro a Bydgoszcz aspettiamo anche Yassin Bouih e Yeman Crippa.

200m (finale) – Altra volata da incorniciare: 20.70 (+1.1) per Simone Tanzilli, l’ex calciatore di Arconate che fino a due anni fa non aveva mai calcato le piste di atletica e poi nel giro di un’estate si era guadagnato la convocazione per gli Europei juniores di Eskilstuna. Poi Lodovico Cortelazzo (20.84), che si era rivelato con il tricolore di categoria a Rieti 2015: e bronzo al romano Thomas Manfredi (21.17), che aveva rinunciato ai 400 nonostante i recentissimi progressi sul giro di pista (47.07).  

400hs (finale) – Un nome nuovo, quello di Andrea Forcato: il padovano di Abano centra un gran PB a 52.14 (in stagione già un progresso da un secondo e mezzo...) e soprattutto si prende per la prima volta il palcoscenico. L’unico podio era stato il bronzo allievi di Jesolo 2013: dove molto avanti c’erano Matteo Beria – il capolista stagionale assente qui a Firenze – e il siciliano Giuseppe Biondo (terzo ora, 53.40 al rientro dopo una lunga assenza). Ed entrambi avevano sfiorato la finale mondiale a Donetsk, in quella stagione. Qui l’argento va al sammarinese Andrea Ercolani Volta (PB 52.74 per il bronzo dei Giochi dei Piccoli Stati all’ombra del Titano).

PROMESSE FEMMINILI

4x400m (finale) – Si presenta al via un quartetto collaudato da tante stagioni nella Pro Patria di Busto e ora transitato in blocco al Cus Pro Patria Milano: il risultato non cambia, perché Camilla Colombo lancia nell’ordine Virginia, Serena e Alexandra Troiani verso il titolo (3:41.99). Non verso il primato di categoria, perché quello resta in mano al club di Busto Arsizio – con la collaborazione di Giulia Teruzzi – dagli Assoluti di Rieti 2016. Non basta alla Bracco far salire Daniela Tassani dal quartetto-record delle juniores: è argento con 3:46.40 in compagnia di Irene Morelli (rinforzo da Saronno), Lavinia Scarduelli e Annalisa Spadotto Scott, tricolore dei 200 metri.  

Martello (finale) – Dopo “Ele” Vandi, un’altra doppia figlia d’arte, Sara Fantini: la ragazza parmigiana prende con decisione la leadership della categoria, dopo aver l’anno scorso meritata quella U20 con la finale mondiale di Bydgoszcz. Ora si torna in Polonia, per gli Europei U23, con una MPN promesse appena battuta a 68.24 e una bella serie oggi, culminata col 68.08 del secondo turno. Una nuova leader, dicevamo, che ha un po’ messo in crisi il carisma giovanile della neo-fiamma gialla Lucia Prinetti Anzalapaya (59.06): al bronzo la trentina di papà burundiano Noa Ndimurwanko (54.41).

1500m (finale) – Doppietta Eleonora Vandi ed è già una novità: solo quest’anno la doppia figlia d’arte pesarese ha provato ad allungare e quello di Firenze è un ovvio personale (4:25.15). Molto più esperta la grande sconfitta di oggi, Giulia Aprile, siciliana di stanza proprio in Toscana (4:28.76). Si rivede sul podio Irene Vian, finalista europea juniores degli 800 a Eskilstuna 2015 (4:30.55).

200m (finale) – Svetta in rettilineo Annalisa Spadotto Scott e la lombarda di ascendenze britanniche sfiora il PB con 23.83 (+0.1): vittoria forse più agevole di quanto si potesse preventivare, nonostante il bel lanciato della bibbonese Alessia Niotta (23.89) e il solito “killer-istinct” nelle finali tricolori ampiamente dimostrato da Johanelis Herrera (23.95), campionessa dei 100 metri. Sotto i 24” – per la prima volta in carriera – l’argento del lungo Beatrice Fiorese (23.96), che ora ha due entry standard all’attivo per gli Europei di Bydgoszcz.

400hs (finale) – Sei sotto il minuto per una grande finale (senza considerare la capolista europea "Ayo" Folorunso, a riposo precauzionale): e un grande ritorno anche qui, quello di Rebecca Sartori (PB 58.11, top-10 promesse di sempre ormai ad un passo). La bassanese non aveva avuto certo fortuna nel suo percorso di carriera, dopo aver centrato a 16 anni una prestigiosa semifinale mondiale U18 a Donetsk: e ha scelto forse l’occasione più difficile - ma anche più stimolante - per risorgere, quello della più bella finale U23 nella storia della categoria. Sotto i 59” due dei nomi più importanti delle ultime stagioni juniores, la valdostana Eleonora Marchiando (58.63) e la figlia d’arte Valentina Cavalleri (58.65). A proposito, mamma “Irmi” Trojer è proprio colei che occupa il decimo tempo della lista all time.


Simone Tanzilli (foto Colombo/FIDAL)


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