Cadetti d'Italia a Cles per la Kinder+Sport Cup

05 Ottobre 2016

Sabato 8 e domenica 9 ottobre tornano i Campionati Italiani individuali e per regioni under 16 in DIRETTA STREAMING su fidal.idealweb.tv. Venerdì alle 18.30 la cerimonia d'apertura con l'azzurra Ayo Folorunso.

di Raul Leoni

La “Kinder+Sport Cup” torna in Trentino, due anni dopo Borgo Valsugana, e nel fine settimana (8/9 ottobre) trova casa a Cles, che aveva già ospitato l’edizione del 2010. La rassegna - che verrà trasmessa integralmente in DIRETTA STREAMING su fidal.idealweb.tv - vivrà la sua cerimonia d'apertura venerdì 7 in Piazza Dante con protagonista l'azzurra Ayomide Folorunso, ai Giochi Olimpici di Rio sesta con la 4x400 e semifinalista nei 400 ostacoli. Saranno presenti anche due ori olimpici come il DT dei giovani Stefano Baldini e la tutor delle nazionali U20 Gabriella DorioIl prestigioso trofeo nazionale dei Cadetti è ora in mano al Veneto, che nella passata stagione vinse tutte le classifiche (maschile, femminile e combinata): e anche quest’anno è probabile che la lotta per il successo finale coinvolga la Lombardia, 13 volte al vertice della categoria nelle ultime 20 edizioni della rassegna “under 16”. Da Cles partono anche le strade dei giovani talenti italiani verso l’atletica che conta: due anni fa, proprio da queste parti, la protagonista fu Marta Zenoni, nella passata edizione a Sulmona i riflettori erano puntati soprattutto su Carolina Visca, senza dubbio due delle atlete simbolo di una “nouvelle vague” azzurra sempre più vivace e competitiva a livello internazionale. E Cles 2016? Sarà forse l’anno di Carmelo Musci, il ragazzo di Bisceglie che ha portato a più riprese il limite del peso cadetti fino a 20,67 (senza dimenticare il 18,12 già ottenuto con l’attrezzo da 5kg degli allievi). Oppure la scena toccherà a Dalia Kaddari, la “miss” di Quartu Sant’Elena capace di eguagliare il 9.77 di “Za” Dosso sugli 80 metri (oltre al 9.68 ventoso). A contendere la scena ci saranno Collins Egbo, il ragazzo di San Vito al Tagliamento di famiglia nigeriana salito di recente a 2,06 nell’alto (a un centimetro dal limite nazionale) e l’ultimo prodotto del triplo mantovano Alice Rodiani, che con 12,64 indoor e 12,54 all’aperto ha messo più volte nel mirino il record del triplo cadette detenuto da Simona La Mantia. Senza dimenticare la pattuglia dei mezzofondisti emergenti, capeggiata dai due neo-primatisti delle siepi: il frascatano Francesco Guerra, che lo staff del professor Di Paola schiererà nei 2000 metri, e l’eclettica marchigiana Emma Silvestri, capace di distinguersi anche nelle prove multiple sul campo di San Benedetto guidato da Francesco Butteri.

DIRETTA STREAMING (sabato 8 e domenica 9 ottobre)

ORARIO/Timetable - ISCRITTI/Entries

LISTE ALLTIME CADETTE - CADETTI 

Detto del tradizionale confronto a squadre tra le rappresentative regionali di Veneto e Lombardia, gettiamo ora uno sguardo sui principali protagonisti a livello individuale presenti alla “Kinder+Sport Cup” (43^ edizione della rassegna nazionale dedicata alla fascia di età “under 16”, prima denominata “ragazzi” e dal 1982 “cadetti”).

VELOCITA’ – Abbiamo accennato nel sommario alle credenziali di Dalia Kaddari: ma la sprinter sarda non avrà certo vita facile sugli 80 metri, considerato che la figlia d’arte Rebecca Menchini (9.79 e anche detentrice della MPN sui 100 con 12.04), ha lasciato le barriere, dove era stata terza a Sulmona, per provare a contrastare le ambizioni della capolista stagionale.

L’allieva di Fabrizio Fanni avrebbe potuto giocarsi le sue carte anche nei 300 metri (39.79 PB): qui però può trovare spazio la romana Chiara Gherardi (40.10), attesa finalmente sotto i 40” soprattutto in virtù dell’eccellente 25”35 siglato sui 200 metri al “Mennea Day”. In campo maschile si attende Raffaele Di Maggio, palermitano di Torretta che è il più forte di tutti nella sua categoria paralimpica: ma può ambire ad esserlo anche a livello assoluto, dall’alto del suo 8.99 stagionale. Quanto al più veloce 14enne di sempre, si chiama Enrico Sancin (9.14) e arriva da Trieste: a lui il compito di contendere il titolo al siciliano, mentre lo sprinter “etrusco” Matteo Perugini (9.13) deve venire a patti con i suoi muscoli per i ricorrenti infortuni.  Lotta incertissima anche sui 300: solo in due appena sotto i 36” quest’anno – Francesco Rossi (35.80) e Pietro Marangon (35.86) – con il fermano Mattia Mecozzi nel ruolo di terzo incomodo e anche dotato della miglior velocità di base.   

MEZZOFONDO – La scuola di Frascati rappresenta un pezzo non trascurabile della storia del settore, soprattutto a livello giovanile: ecco perché su Francesco Guerra si sono già appuntati anche gli occhi del DT federale Stefano Baldini. Il talento allenato da Giorgia Di Paola (figlia del “capostipite” professor Sandro) è quest’anno ai vertici dei 1000 (2:31.87), 2000 metri (5:31.54) e neo-primatista dei 1200 siepi (3:15.28): e a Cles si schiererà sulla distanza più lunga. Nelle altre prove ci sarà tutto lo spazio del mondo per chi vorrà emergere. La forza d’urto delle mezzofondiste lombarde, nel complesso, è impressionante: basti fare i nomi di Elisa Ducoli, Sophia Favalli e della classe 2002 Susanna Marsigliani. E tuttavia c’è grande curiosità soprattutto per Emma Silvestri, la poliedrica atleta sambenedettese: la scelta è caduta sulle siepi, dove la marchigiana ha stabilito il limite di categoria (3:45.57). Nei recenti Regionali si è dimostrata in grande crescita anche Livia Caldarini, romana di Castelgandolfo in gara sui 2000 metri. Nota a margine: la seconda tra le iscritte in questa distanza è Alessia Zarbo, l’italo-francesina di Antibes che sta provando a ritagliarsi uno spazio da noi.   

OSTACOLI – Nelle due gare femminili mancano le capoliste stagionali: una per necessità, Veronica Besana, e una per scelta, la già citata Emma Silvestri. Si rimescolano un po’ le carte, com’è tradizione: basta ricordare che a Borgo 2014 non fu sufficiente alla neo-campionessa europea “Desi” Oki stabilire il primato italiano in batteria per vincere poi la finale degli 80hs. Difficile quindi fare previsioni in due prove che hanno visto firmare due doppiette tutt’altro che scontate nelle ultime due stagioni da Noemi Petagna e Valeria Paccagnella. Qualche nome? Con Rebecca Menchini schierata nello sprint puro, sugli 80hs ci sono la mantovana di stanza a Reggio Emilia Giulia Guarriello (due volte 11.60) e la ghanese di Castenedolo Joan Adu (11.74): e sui 300hs la torinese Arianna Capobianco può far valere un doppio 44.79 segnato in stagione. Meno esaltante, almeno in partenza, il quadro dei 100hs: difficile attendersi in questa nuova trasferta trentina una finale storica come quella di Borgo 2014, con il primo -13” di Mattia Di Panfilo. Invece è più interessante il line-up dei 300hs, con il giovanissimo romano Lorenzo Benati nel ruolo di capofila (39.27): questo classe 2002 si allena ancora in famiglia, ma lo scorso anno è stato uno dei prospetti più in vista nella categoria “ragazzi”, stabilendo con 38.09 il miglior crono di sempre sul piano.

E comunque ci sono tre “primo anno” tra i primi quattro iscritti in una specialità che per caratteristiche tecniche necessita di una certa avvedutezza esperta nella distribuzione dello sforzo e del ritmo.

SALTI – I due nomi più attesi sulla pedana dell’alto hanno origini comuni: la campionessa uscente delle cadette, Rebecca Pavan (1.75 indoor), è una nigeriana adottata in Veneto, mentre Collins Egbo, aspirante al primato italiano maschile (partendo dal suo attuale 2.06), è cresciuto in Friuli da una famiglia proveniente dalla Nigeria, che ha espresso già un buon prospetto del lungo (il fratello maggiore Ferdinand). Peccato che non ci sia un altro duemetrista cadetti come il biellese di Gaglianico Lorenzo Pusceddù. Record in pericolo anche nell’asta: non considerando i risultati raggiunti lo scorso anno dalla neo-azzurra di origini romene Gherca, il 3.60 della spoletina Francesca Zafrani è a soli cinque centimetri da Francesca Semeraro, mentre il romano Ivan De Angelis ha già saltato più del paisà californiano “Gino” Colella nella stagione indoor (4.60) e il campano Simone De Cerbo è dato in grande condizione (recentissimo il suo progresso a 4.50). A confermare lo stato di salute del settore anche i risultati della già richiamata triplista Alice Rodiani (sulle orme della finalista mondiale allieve Chiara Bertuzzi), più volte vicina al primato italiano di Simona La Mantia. Quanto a eredi: il migliore nei salti orizzontali è un molisano, Luca Ciavone (qui il ragazzo di Isernia farà il lungo, 6.91, ma avrebbe potuto chiaramente ambire anche al tricolore del triplo), e magari qualcuno ricorderà i fasti giovanili di Goffredo Melogli (ci fermiamo qui, ma parliamo di una gloria riconosciuta dell’atletica regionale …). Detto per inciso, l’atletica isernina presenta anche nel lungo cadette una pretendente al podio, Greta Fraraccio: ma qui ci si potrebbe aspettare una nuova zampata della campionessa uscente Veronica Zanon, rimasta quest’anno al di sotto delle sue misure di Sulmona 2015.        

LANCI – Se ci si limita alle premesse, Carmelo Musci è il nome più atteso: il suo 20.67 col peso da 4kg è una credenziale che fa paura, come pure il 18.12 con l’attrezzo da 5kg (in pratica il giovane colosso di Bisceglie avrebbe potuto prender parte legittimamente agli Europei allievi di Tbilisi, se ne avesse avuto l’età). A parte questo, il settore non è così brillante come nelle ultime stagioni, quando giravano i nomi di Carolina Visca e Sydney Giampietro (con Emma Peron e la stessa Isabella Martinis): però si fa guardare il primo +50 metri di Federica Botter nel giavellotto (50.74 per l’argento di Sulmona 2015) con una classe 2002 come Milena Busi appena sotto la fatidica fettuccia (49.91). E poi il recentissimo +40 nel disco di una figlia d’arte di alto lignaggio come Diletta Fortuna: con il 40.24 di Borgoricco la vicentina ha dato uno scossone da 5 metri in un colpo al suo PB. Per il resto ci si augura che la rassegna nazionale dia lo spunto giusto per una bella crescita collettiva.

MARCIA – Puglia, ma non solo, quest’anno: ovviamente il fatto che Ida Mastrangelo sia scesa sotto i 14 minuti (13:59.72), fa una certa sensazione. Anche perché in precedenza c’era riuscita solo un’altra esponente della scuola di Tommaso Gentile alla Don Milani, la plurititolata giovanile Noemi Stella. Seconda prestazione all time anche tra i cadetti: il merito è del toscano Davide Finocchietti (22:11.36), e ora davanti a lui c’è solo uno storico interprete della disciplina come Michele Didoni.

PROVE MULTIPLE – Un ragazzo piemontese del 2002, Alessandro Sion, ha stabilito la nuova MPN dell’esathlon col disco: storia limitata alle ultime due stagioni, per ora il punteggio da tener d’occhio è il suo 4367 di Torino. In campo femminile nessuno ha firmato score da +4000: lo scorso anno ci era riuscita Anna Roncato, seconda a Sulmona, e ora ci riproverà a Cles.

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