Brividi per Gibilisco, ma è in finale da campione



Prima o poi, si deciderà a saltare sul tappeto verde. Perché più che a gare di asta, quando in pedana va Giuseppe Gibilisco, sembra di assistere a partite di poker. E' successo ancora una volta, qui a Budapest, come a Parigi l'anno scorso, come al Golden Gala 2003. L'azzurro ce l'ha fatta ad entrare in finale (domani, ore 15.25), e questa è la cosa più importante, la prima che va detta. Domani, il campione del Mondo outdoor andrà in pedana per conquistare il titolo all'aperto (o perlomeno provarci, perché qui non c'è proprio niente di scontato). Ma la strategia, ancora una volta, è stata protagonista della sua gara. La cronaca della gara racconta di una vera e propria altalena di emozioni. Dapprima un lungo, lunghissimo brivido, ha accompagnato chi ha a cuore i colori azzurri, quando Gibilisco ha fatto cadere per ben due volte l'asticella a 5,55, la quota d'ingresso. Poi, asta in mano (quella morbida, che il siracusano usa per le misure più basse) è arrivato il momento della verità: il classico dentro-fuori, di quelli che Gibilisco deve amare particolarmente. Ancora un brivido, per una fase di ricaduta non proprio perfetta, ma la gara dell'italiano, grazie al buon esito, ha potuto prendere il via. E ancora una volta, come in passato, l'inversione di rotta alla misura successiva, il classico colpo di scena. "Passo" a 5,65 ed un 5,70 superato alla prima, a stendere gli avversari. Eccolo, il campione del Mondo. A qule punto, con Gibilisco e l'olandese Blom unici ad aver superato al primo tentativo la quota, si è passati (con Britts, Mesnil e Kristiansson ancora in gara) a 5,75. Misura "rifiutata" prima dall'italiano e dall'olandese, poi, dopo l'errore del sudafricano Brits, anche dal francese e dallo svedese. Alla fine, a pagare è stato Britts, e i quattro superstiti, per il confronto con il primo gruppo di qualificazione, non hanno dovuto nemmeno affrontare i 5,75. Tutti in finale. "Confermo quanto detto ieri - il commento di Gibilisco - sono a terra, non sono brillante, la forma davvero non è al massimo. Non mi ritrovo su questa pedana di legno, che restituisce le spinte in maniera particolare, non riesco ad accelerare come vorrei, ed è per questo che commetto degli errori. Nelle prime due prove a 5,55, la rincorsa era troppo "sotto", poi alla fine, mi sono buttato, ho dato il tutto per tutto. Ed è andata bene". Gibilisco, col suo solito fare guascone, nega di aver avuto paura in quel momento critico, con due errori sulle spalle alla quota d'ingresso. "No, ma quando mai...anzi, io in queste situazioni mi ritrovo alla grande, mi caricano da morire". Tanti gli avversari di nome finiti fuori dalla finale, l'elenco è ricchissimo: dall'israeliano Averbukh (campione europeo in carica), agli statunitensi Hartwig e Stevenson, dal tedesco Otto al sudafricano Brits e all'australiano Markov. "Ma non sarà facile, è una finale comunque piena di protagonisti: il campione del mondo indoor Lobinger, il bronzo di Parigi Kristiansson, il vincitore di Coppa Europa Mesnil, l'olandese Blom che è in forma strepitosa. Può succedere di tutto. Ah, sì, è vero, c'è anche il campione del Mondo. Giuseppe Gibilisco, si chiama". m.s.
Due splendide immagini di Giuseppe Gibilisco impegnato a Budapest (Omega/FIDAL)




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