Assoluti, a Collio la sfida sui 60, Longo OK



Alla fine, a vincere è stata soprattutto la tensione. Simone Collio e Luca Verdecchia si sono fatti travolgere dalla piccola tempesta di emozioni legata al primo confronto diretto della stagione, loro che condividono le fatiche quotidiane al campo d’allenamento e la vita di tutti i giorni nell’appartamento che abitano a Rieti. La finale dei 60 metri li ha visti chiudere nell’ordine alfabetico, con lo stesso tempo finale (6.63) ed un pizzico di rammarico per non aver ottenuto un crono di maggior respiro internazionale. Collio (Fiamme Gialle) aveva fatto meglio in semifinale, correndo in un significativo 6.60, malgrado un avvio non felicissimo e il classico rialzarsi degli ultimi due-tre appoggi. Verdecchia (Fiamme Oro) si era palesemente rialzato, chiudendo in 6.69, in piena decontrazione. Poi, nella finale, il valore della posta in gioco – la maglia tricolore - ha indurito gesti e falcate, appesantendo il responso del cronometro. Nei 60 metri al femminile, ancora orfani di Manuela Levorato, Daniela Graglia (Fondiaria Sai) ha saputo trovare il guizzo giusto per imporsi in 7.42 (un centesimo in più di quanto fatto in semifinale), tempo che non è troppo lontano dal suo personale sulla distanza. Seconda piazza per Erica Marchetti (Atletica Empoli, 7.47), ma vanno soprattutto citate le due Junior Maria Aurora Salvagno (Cus Sassari) e Claudia Pacini (Atletica Empoli), terza e quarta al traguardo (7.49 e 7.52), a testimoniare una piccola ventata d’aria fresca nella specialità. Andrea Longo voleva il titolo dei 1500 metri, e ha fatto le cose in maniera tale da non poter fallire l’appuntamento con la maglia tricolore. I rivali dei carabinieri hanno fatto gioco di squadra, lanciando la gara con il giovane Omar Rachedi, seguito dal compagno di club Christian Obrist; Longo non si è fatto prendere dal panico, quando i due hanno preso il largo, staccandolo anche di una decina di metri. Sono serviti due successivi cambi di ritmo, al poliziotto padovano per imettere le cose in ordie: prima, per ricucire il gap; poi, nella tornata conclusiva, per superare Obrist e andare a cogliere la vittoria. Bene anche a livello cronometrico, con un 3:41.81 che è il personale al coperto e anche crono al di sotto del limite d’ammissione di specialità agli Europei di Madrid. Una sorpresa nei 1500 metri al femminile: come risorta dalle ceneri (in questo caso, dei tanti infortuni), è andata a cogliere il titolo nazionale Sara Palmas (Cus Cagliari), con un ultimo 400 metri corso a ritmo irresistibile per tutte le altre. Netto il successo di Alessandro Gandellini (Fiamme Oro) nei 5 km di marcia (19:03.38), così come quello di Elisa Rigaudo (Fiamme Gialle) nei 3km al femminle (12:09.57); nella prova uomini, ancora progressi per il giovane Giorgio Rubino, terzo al traguardo a ritmo della nuova miglior prestazione Junior portata a 19:26.51 (precedente: 19:35.38, Michele Didoni, 20-2-1993). Questo ragazzo (romano, allenato da Parcesepe) è un atleta sul quale è possibile scommettere in prospettiva, con un primo banco di prova fissato già quest’anno, ai Campionati Europei Juniores del luglio prossimo. Assunta Legnante (Tris Milano) cercava sulla pedana di Ancona una conferma del suo brillante stato di forma, lo stesso che le ha consentito, fino ad ora, di piazzarsi nella élite continentale del getto del peso, grazie al 18,27 realizzato a Genova il 9 febbraio. La misura arrivata (17,96) è soddisfacente, anche se verosimilmente la napoletana avrebbe apprezzato di più un 18 metri tondo tondo. Seconda piazza per la giovane Chiara Rosa (Fiamme Azzurre, 16,62), purtroppo ancora alle prese con i postumi dell’infortunio patito qualche settimana fa. Le due prove sui 400 sono risultate agonisticamente interessanti, ma poco significative dal punto di vista cronometrico: Monika Niederstaetter (Forestale) ha vinto il titolo al femminile, correndo in un normale 54.66, mentre Edoardo Vallet (Fiamme Oro) si è imposto – in maniera rocambolesca – in quella al maschile, con un 47.94 che è frutto soprattutto di un ultimo 100 metri travolgente, che lo ha portato dalla quarta alla prima posizione. Titolo da 36enne, nel salto in lungo, per Milko Campus (Amsicora, 7,70 la misura vincente), mentre i numeri che contano, per Laura Gatto (Fondiaria Sai), impegnata nell’omologa gara al femminile, sono quelli della misura della vittoria, a 6,33. Domani, seconda e conclusiva giornata di gare: Magdelin Martinez nel triplo, Andrea Longo negli 800 metri, Andrea Bettinelli e Nicola Ciotti nell’alto, Daniela Graglia nei 200 metri, sono tra i protagonisti più attesi. Si concluderà anche la lotta per gli scudetti. Al comando, oggi, tra le donne la Forestale (100 punti), davanti a Fondiaria Sai Roma (93), e Tris (83). Tra gli uomini comandano i Carabinieri (118 punti), davanti a Fiamme Gialle (109) e Fiamme Oro (101).
Nella foto, l'abbraccio tra Simone Collio e Luca Verdecchia (Petrucci/FIDAL)

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