Addio a Peppino Russo



Una notizia dolorosa, in questo inizio di luglio. E' morto oggi a Roma, all'età di 97 anni, Giuseppe Russo, per tutti, nell'ambiente dell'atletica, Peppino, indimenticabile Maestro d'atletica, pilastro dell'attività delle squadre nazionali per lunghi decenni nel post seconda guerra mondiale (nei ruoli della squadra nazionale assoluta dal 1947 al 1968). Il vertice dell'attività del professor Russo, fu certamente l'oro olimpico dell'allievo prediletto, quel Livio Berruti che pennellò la curva più bella dello sport italiano nei 200 metri dei Giochi di Roma 1960. Prodotto dell'Accademia di Educazione Fisica di Roma negli anni '30 del secolo scorso, Russo entrò nel settore tecnico azzurro dopo la guerra, concorrendo già nel 1948 alla conquista del bronzo della 4x100 ai Giochi di Londra (con il quartetto composto da Tito, Perucconi, Monti e Siddi). Sei partecipazioni ai Giochi Olimpici nella delegazione italiana, fino a Messico 1968. Poi, molto altro lavoro, nell'atletica e come formatore all'ISEF Statale di Roma. Russo non ha mai smesso di seguire le cose del "suo" sport, l'attività prediletta (malgrado in gioventù avesse praticato altre discipline, anche con discreto successo). E fin quando il corpo glielo ha consentito, non ha smesso di frequentare lo stadio romano dell'Acqua Acetosa (quello oggi intitolato alla memoria di Paolo Rosi), dove si divertiva a dispensare consigli, raccontare aneddoti, non disdegnando, talvolta, anche di dimostrare direttamente la corretta esecuzione degli esercizi. Una parola per tutti, un racconto, un aiuto. I funerali di Peppino Russo si svolgeranno domani, nella chiesa romana di San Giuseppe Moscati, in via Libero Leonardi, 2 (inizio ore 15).




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