Roma 2024. Medaglie per Riva e Arese
14 Giugno 2024Pietro Riva argento nella mezza maratona, Pietro Arese bronzo sui 1500. Il bilancio dei piemontesi riporta anche il sesto posto nell'alto per Stefano Sottile e il primato personale di Linda Olivieri sui 400hs.
Complessivamente positivo il bilancio dei piemontesi impegnati ai Campionati Europei di Roma 2024. Spiccano naturalmente le medaglie, luccicanti, provenienti entrambe dal mezzofondo. Pietro Riva (Fiamme Oro) è argento nella mezza maratona e, grazie anche al successo individuale di Yeman Crippa, è oro europeo a squadre. Pietro Arese (Fiamme Gialle) nella giornata conclusiva dei campionati, conquista il bronzo sui 1500 metri, migliorando così il quarto posto ottenuto a Monaco due anni fa. Per entrambi si tratta della prima medaglia internazionale a livello assoluto. Finalista nel salto in alto Stefano Sottile (Fiamme Azzurre), conquista il sesto posto (2,17 e 2,22 senza errori, poi sbaglia 2,26) nella gara dominata da Gianmarco Tamberi. Sui 10.000 metri femminili costretta al ritiro Anna Arnaudo (Battaglio CUS Torino) mentre Elisa Palmero (Esercito) è splendida sesta in 31:38.45, crono che la colloca al sesto posto delle liste italiane all time; alle sue spalle, Valentina Gemetto (Dk Runners Milano) chiude 21esima (33:23.43). Palmero aveva poi precedentemente disputato la mezza maratona, conclusa al 31mo posto. Ben si comporta Linda Olivieri (Fiamme Oro) che sui 400hs supera il primo turno e in semifinale (dove trova l'olandese volante Femke Bol) migliora il proprio primato personale (54.99) scendendo per la prima volta sotto il muro dei 55.00. Buona prestazione anche di Brayan Lopez (Fiamme Azzurre) primo frazionista nella 4x400 schierata nelle qualificazioni che conquista la finale, dove poi l'Italia vincerà l'argento. Delusione per la mancata finale nel lancio del disco per Daisy Osakue (Fiamme Gialle) che, proprio nella giornata inaugurale di gare, resta fuori per pochi centimetri dalle prime 12, con un 60,10 che resta un buon lancio ma inferiore rispetto alla sua media stagionale. Niente finale nemmeno per Marco Fassinotti (Aeronautica) nel salto in alto che in qualificazione si ferma a 2,17 (tre nulli per lui a 2,21).
(da fidal.it)
L’aveva detto alla vigilia: basta quarti posti. Pietro Arese è di parola: il piemontese delle Fiamme Gialle arriva a un bronzo da batticuore “a sandwich” tra due belgi e alle spalle del solito Jakob Ingebrigtsen, che stavolta decide di non correre rischi prendendo in fretta il comando delle operazioni. In avvio al comando va il portoghese Ignacio Fontes, ma dopo 600 metri è l’olimpionico norvegese a prendere la testa: non la mollerà più, transitando in 1:55.90 agli 800 e 2:14.63 ai 1000, passaggi non banali.
(da fidal.it)
L’aveva detto alla vigilia: basta quarti posti. Pietro Arese è di parola: il piemontese delle Fiamme Gialle arriva a un bronzo da batticuore “a sandwich” tra due belgi e alle spalle del solito Jakob Ingebrigtsen, che stavolta decide di non correre rischi prendendo in fretta il comando delle operazioni. In avvio al comando va il portoghese Ignacio Fontes, ma dopo 600 metri è l’olimpionico norvegese a prendere la testa: non la mollerà più, transitando in 1:55.90 agli 800 e 2:14.63 ai 1000, passaggi non banali.
Dietro è bagarre, con Federico Riva (Fiamme Gialle) e il britannico Neil Gourley che si fanno vedere: negli ultimi 300 metri il romano però perde posizioni e con Gourley emergono il francese Azeddine Habz, lo spagnolo Adel Mechaal e Arese. Ingebrigtsen trionfa in 3:31.95, alle sue spalle a 70 metri dall’arrivo esce il primatista italiano Arese che deve però vedersela con la rimonta dei belgi: Jochem Vermeulen passa per l’argento in 3:33.30 (personale), ma Arese si tiene alle spalle Ruben Verheyden (3:33.34 contro 3:33.40, tempi di ottimo livello per una gara con medaglie in palio).
Arese torna proprio sui podi sfiorati nelle sue parole del post-gara (era stato quarto a Monaco 2022): “Dopo tanti sacrifici, dopo tanti ‘quasi’, ecco l’anno delle certezze. Ho messo anima, cuore e gambe: sapevo fosse alla portata, un pizzico di rammarico c’è per l’argento molto vicino. Ho messo un mattoncino alla volta, ho messo tanta determinazione in allenamento e fuori dall’allenamento. La dedica va ai miei genitori che non si perdono una gara e sono anche qui: sono stati fondamentali. Devo tantissimo al mio tecnico Silvano Danzi. Al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ho raccontato un aneddoto: i compagni di Nazionale mi chiamano ‘il presidente’, lui ha sorriso. Una medaglia in casa a Roma è magica: negli ultimi metri le energie erano finite, sono andato avanti grazie al pubblico, finalmente posso dire di essere un medagliato internazionale. Essere sempre lì vicino a medaglie, finali e record italiani era un po’ frustrante, finalmente ci sono approdato”.
“È il momento più bello della mia carriera - racconta Pietro Riva - nella gara vinta da un amico, che per me è un esempio. Anche per questo sono felice. Non mi aspettavo il secondo posto, sapevo però di andare meglio in strada che in pista. Durante la gara mi sentivo benissimo, ho corso pensando alla posizione”. ARRIVO - È il momento di Yeman Crippa che attacca al 17° chilometro, resistono i due tedeschi Amanal Petros e Samuel Fitwi. Si forma un terzetto ma Riva torna sotto portandosi dietro Teferi: in cinque al comando. Poi a quindici secondi Selvarolo e Faniel per puntare anche al podio a squadre. Perde contatto Fitwi e restano in quattro, nel sottopassaggio dello stadio c’è la stoccata di Crippa e con lui rimane Petros mentre Riva insegue a qualche metro con Teferi, che finisce quarto in 1h01:10 davanti a Fitwi (quinto con 1h01:17). Dopo il traguardo Riva viene poi ammonito dai giudici, per un gesto antisportivo nei confronti di Petros al momento del sorpasso per l’argento.
“È il momento più bello della mia carriera - racconta Pietro Riva - nella gara vinta da un amico, che per me è un esempio. Anche per questo sono felice. Non mi aspettavo il secondo posto, sapevo però di andare meglio in strada che in pista. Durante la gara mi sentivo benissimo, ho corso pensando alla posizione”. ARRIVO - È il momento di Yeman Crippa che attacca al 17° chilometro, resistono i due tedeschi Amanal Petros e Samuel Fitwi. Si forma un terzetto ma Riva torna sotto portandosi dietro Teferi: in cinque al comando. Poi a quindici secondi Selvarolo e Faniel per puntare anche al podio a squadre. Perde contatto Fitwi e restano in quattro, nel sottopassaggio dello stadio c’è la stoccata di Crippa e con lui rimane Petros mentre Riva insegue a qualche metro con Teferi, che finisce quarto in 1h01:10 davanti a Fitwi (quinto con 1h01:17). Dopo il traguardo Riva viene poi ammonito dai giudici, per un gesto antisportivo nei confronti di Petros al momento del sorpasso per l’argento.
Pietro Riva (foto FIDAL/Grana)
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