Pista. I risultati dei piemontesi ai Campionati Europei di Zurigo



Torino (TO) 25 agosto. È ormai trascorso qualche giorno dalla conclusione dei Campionati Europei di Zurigo ma facciamo un passo indietro per delineare il bilancio dei piemontesi che hanno gareggiato oltralpe con la maglia azzurra. Innanzitutto preme sottolineare il dato positivo relativo al movimento piemontese, capace di portare nella nazionale maggiore ben 11 atleti, finendo per essere una delle regioni più rappresentate se non in assoluto quella con più elementi in azzurro; Valeria Straneo, Nadia Ejjafini, Marco Fassinotti, Fabio Cerutti, Paolo Dal Molin, Soufiane El Kabbouri, Marouan Razine, Martina Amidei, Michele Tricca, Davide Re, Valeria Roffino. Da sottolineare che molti sono i giovani per alcuni dei quali all’esordio nella nazionale maggiore (Soufiane El Kabbouri, Marouan Razine, Davide Re) o, nel caso di Valeria Roffino, al secondo impegno (dopo la Coppa Europa). Il Piemonte è tornato da Zurigo con la medaglia d’argento nella maratona femminile di Valeria Straneo (Runner Team 99), medaglia forse attesa ma, per sua stessa ammissione, non così scontata e facile da ottenere, sia perché non è facile dopo l’argento mondiale dello scorso anno confermarsi ai vertici, sia per l’età non così verde visto anche quanto la maratona sia disciplina usurante. Ecco allora che l’alessandrina annuncia che per il prossimo anno si prenderà una pausa, puntando a Rio 2016. Ma nella maratona femminile sale sul podio anche un’altra atleta piemontese, Nadia Ejjafini (Esercito), oro a squadre insieme alle altre azzurre (Anna Incerti ed Emma Quaglia su tutte, ma anche Rosalba Console e Deborah Toniolo), ma ritrovatasi anche sul piano individuale.

 

Sul piano dei risultati di seguito il resoconto delle gare dei singoli.

Maratona. Argento di Valeria Straneo, seconda al termine di una corsa da protagonista assoluta, sempre in testa, come avvenne un anno fa ai Mondiali di Mosca. Questa volta a superare l'italiana è la francese Christelle Daunay (2h25:14), andata via a due chilometri dal traguardo. Il crono della Straneo è appesantito di 13 secondi rispetto alla vincitrice (2h25:27), mentre il bronzo va alla portoghese Jessica Augusto (2h25:41). "Questo è un argento che vale tanto, non si deve mai dare nulla per scontato. Il percorso era davvero tosto, le salite si sentivano e ora ce l'ho tutte sulle gambe. Non ho da rammaricarmi di nulla sulla mia condotta di gara. L'ho vissuta come piace a me: sempre nelle posizioni di testa, anche se nella seconda salita forse non avrei dovuto assecondare troppo la croata quando l'ha messa giù pesante. Sapevo che la Daunay era l'avversaria più temibile, mi aveva già battuta a New York e ai Mondiali di mezza maratona a Copenaghen. E' una che non molla mai. Io sapevo che l'oro era lì ad un passo, ma verso il 39esimo chilometro è arrivato un crampetto al polpaccio a darmi fastidio, sentivo delle stecche pazzesche. Il crono non l'ho nemmeno guardato, poi mi sono accorta che è identico (2h25:27, ndr) a quello delle Olimpiadi di Londra dove sono arrivata ottava. E' il mio secondo tempo di sempre, non l'avrei mai detto su un percorso del genere dove è venuto fuori anche il record dei Campionati (2h25:14 della Daunay, ndr). L'oro a squadre non è una sorpresa, siamo fortissime!". Dodicesima Nadia Ejjafini (Esercito) in 2h32:34: terza delle azzurre dopo l’argento della Straneo e il sesto posto di Anna Incerti (2h32:34), ha contribuito in modo determinante al successo di squadra dell’Italia nella maratona femminile."Sono molto soddisfatta, da tre anni non correvo una maratona e 2h32:34 su questo percorso mi soddisfa molto. Questo sarà l'inizio di una marea di maratone che voglio correre. Oggi sono riuscita a gestire bene la mia gara dall'inizio alla fine, non ho mai ceduto nemmeno di un passo. Ho affrontato anche le salite molto difficili con il mio passetto da crossista, con tanta tenacia e pazienza. Agli ultimi 5 chilometri il mio tecnico mi ha urlato di aumentare e io ho pensato che dovevo rischiare, dovevo crederci. Ho fatto un cambio di marcia ed  ho cominciato a recuperare posizioni... Non so dove ho trovato la forza di chiudere così forte! Questa maratona e questo crono mi danno tantissima sicurezza il mio futuro"

 

Spiace per Davide Re (Cus Torino): buon 400m individuale dove corre in 46.34 non lontano dal suo recente personale di 46.00; sfortunato finisce nella batteria di qualificazione più veloce dove chiude al sesto posto. Il suo crono sarà il migliore in Casa Italia (battuti cronometricamente Matteo Galvan e Lorenzo Valentini) ma si ferma a soli 4 centesimi dall’ultimo tempo di recupero. Prima di scendere in campo per la staffetta 4x400 un infortunio già fattosi sentire in occasione della gara individuale si riacutizza e lo costringe a dare forfait. La staffetta del miglio deve essere quindi riassettata appena prima dell’ingresso in campo, viene inserito Isalbet Juarez che farà compagnia ai già preventivati Michele Tricca, Matteo Galvan e Lorenzo Valentini (Fiamme Gialle). Al via, con Lorenzo Valentini, l'Italia si presenta piuttosto indietro. Il seguino Michele Tricca si batte e riaggancia il gruppo di centro, posizione mantenuta da Isalbet Juarez. A Matteo Galvan il compito di riportare in quinta posizione il testimone italiano, almeno per sperare nei ripescaggi. L'impresa però non riesce, e arriva il sesto posto (undicesimo complessivo) con 3:04.74. Bravo comunque Michele che nei meeting di fine stagione punterà a migliorare il personal best.

 

Martina Amidei (Cus Torino) può tornare da Zurigo con il sorriso. Bene nella gara individuale, i 200m, dove arriva alla semifinale. 23.64 (+0.1) in batteria che le vale appunto il passaggio del turno, in semifinale, nonostante la prima corsia, ferma il cronometro ad appena due centesimi dal proprio primato personale (23.51 a Zurigo contro il 23.49 realizzato a Zurigo). Bella prestazione nella 4x100 con Marzia Caravelli, Irene Siragusa e Audrey Alloh: qualificatesi per la finale con un convincente 43.29, seconda miglior prestazione italiana di sempre a 25 centesimi dal primato italiano, in finale si migliorano ancora correndo in 43.26 e chiudendo al quarto posto, mancando il record forse a causa di una piccola indecisione nell’ultimo cambio tra Martina e Alloh. Ma l’appuntamento con il primato sembra solo rimandato.

 

Positivo anche l’europeo di Fabio Cerutti (Fiamme Gialle). Sui 100m, dopo il 10.40 (-0.4) ottenuto in batteria,  in semifinale con 10.36 (-0.8) sigla il secondo miglior tempo stagionale dopo il 10.27 ottenuto a maggio a Gavardo: buon tempo di avvio (0.131) e completamento della fase di accelerazione in modo adeguato.  Primo frazionista della 4x100, completata da Faustino Desalu, Diego Marani e Delmas Obou, in finale è il più veloce del lotto dei partenti (0.124), bene le frazioni di Desalu e Marani ma nel cambio con Obou qualcosa si inceppa e il quartetto è fuori; nelle qualificazioni avevano corso in 38.71, primato stagionale, motivo per il quale gli azzurri hanno rischiato forse qualcosa in più finale, provando a salire sul podio allungando i cambi.

 

Marco Fassinotti (Aeroanutica) nel salto in alto aveva come obiettivo minimo la finale, centrata senza troppi problemi nonostante la pioggia. In finale per lui gara fotocopia con l’altro azzurro Gianmarco Tamberi con il quale condivide la settima piazza, frutto di un 2,26m superato al secondo tentativo dopo il 2,21m realizzato alla prima prova e tre errori a 2,30m.

 

Paolo Dal Molin (Fiamme Oro) è a Zurigo dopo aver superato il fastidio che gli ha impedito di disputare la finale ai Campionati Italiani; tutta la stagione all’aperto è stata per lui condizionata da alcuni problemi fisici che non gli hanno consentito di portare a termine una preparazione adeguata. Ecco perché, superata la batteria con 13.54 (a sette centesimi dallo stagionale ottenuto a Rovereto), è lui stesso a sapere che la sua corsa finirà in semifinale. (Lo avevo capito in batteria, mi aspettavo di far meglio, ma ho fatto fatica- dirà). E infatti non ne aveva più e dopo quattro barriere non macina più come prima chiudendo in 13.72.  

 

Nel mezzofondo in pista Soufiane El Kabbouri (Cus Torino) sui 1500m si ritrova in finale in modo rocambolesco: caduto rovinosamente sullo spagnolo Bustos dopo gli 800m, si rialza e termina la gara fuori dai giochi, ma ci penserà la giuria a riammettere lui e un altro concorrente alla fase successiva perché danneggiati dalla caduta. Anche in finale non mancano spinte e rovinose cadute dalle quali riesce a tenersi fuori e a chiudere al nono posto in 3:51.98."Era una finale molto difficile, io avevo l'ultimo tempo di accredito in mezzo ad avversari da 3:31 circa. E' stata una gara lenta nella prima parte, io speravo in un ritmo un po' più sostenuto in modo da fare il primato personale che credo di valere. Purtroppo ancora non riesco a sostenere questi cambi di ritmo repentini, ma lavorando ci arriverò. Il DT e il mio allenatore mi hanno consigliato bene. Anche questa volta ci sono state delle cadute e mi ha rassicurato vedere che succedono anche agli atleti più esperti.”

 

Sui 5000m maschili esordio nella nazionale assoluta per Marouan Razine (Esercito) nella gara vinta da Mo Farah. Finale diretta dove l’azzurro non entra però mai nel vivo dell’azione e che finirà in 14ma posizione con 14:16.95.

 

Valeria Roffino (Fiamme Azzurre/Runner Team 99) nelle batterie dei 3000 siepi entra in crisi nel momento sbagliato, intorno al secondo chilometro, e la sua bella reazione nel finale non basta purtroppo a garantirle il passaggio del turno. Per lei, ottavo posto in batteria in 10:07.58, crono che la condanna all’esclusione (ed è anche abbastanza lontano dal 9:53.82 degli Assoluti).  

 

(Fonte: Fidal Piemonte - Myriam Scamangas)

 

 



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