Parigi. Arese record italiano e ottavo posto

07 Agosto 2024

Pietro Arese riporta l'azzurro nei primi otto sui 1500 a cinque cerchi, non accadeva da Mosca 1980. Il torinese corre in 3:30.74, togliendo oltre un secondo al 3:32.13 di fine maggio a Oslo.
(da fidal.it)

Magnifica prova nei 1500 metri di Pietro Arese che si piazza ottavo in finale e demolisce il suo record italiano con 3:30.74. È da applausi il torinese, capace di togliere oltre un secondo al 3:32.13 di fine maggio a Oslo, con una prestazione grandiosa in una gara velocissima. Sorprende tutti lo statunitense Cole Hocker, già argento iridato indoor, passando all’interno per imporsi con il primato olimpico di 3:27.65 sul britannico campione del mondo Josh Kerr (3:27.79) e l’altro americano Yared Nuguse (3:27.80), quarto e fuori dal podio il norvegese Jakob Ingebrigtsen (3:28.24) che aveva vinto tre anni fa a Tokyo.

Due barriere abbattute in un colpo solo per il torinese delle Fiamme Gialle che si esalta nella baraonda della finale olimpica, ci mette tutta la sua classe e riesce a farsi trascinare da un ritmo forsennato. Non solo corre in meno di 3:32 ma va anche sotto 3:31 con un crono che finora sembrava utopia per gli azzurri, 3:30.74. E coglie un piazzamento di prestigio, ottavo, riportando l’Italia nei primi otto sui 1500 a cinque cerchi: non accadeva dai Giochi del 1980 a Mosca con il quinto posto di Vittorio Fontanella. “Sono rimasto sorpreso a vedere il tabellone - sorride Pietro Arese - e non credevo di arrivare a un tempo del genere, ma ora si avvicina il muro storico e ambito dei 3:30. Dopo questa gara penso che anch’io, magari non subito, potrei riuscire a raggiungerlo”. E questa mattina su facebook Arese aggiunge: "E' stata la gara più bella della mia vita", affermazione cui fa seguire i doverosi ringraziamenti a staff, famiglia e amici.

Una gara vibrante in cui Jakob Ingebrigtsen si mette a tirare, poi controlla e subito dopo riparte per mettere tutti in fila (1:51.5 agli 800) con Arese in fondo al gruppo, in decima posizione. Quando inizia l’ultima curva si propone Josh Kerr, all’interno cerca spazio Cole Hocker che fa il colpaccio in 3:27.65 migliorandosi di quasi tre secondi. Non è certo uno sconosciuto: a 23 anni era già stato sesto a Tokyo, settimo agli ultimi Mondiali e argento iridato al coperto in questa stagione. Ma erano altri i favoritissimi, da Kerr secondo (con il primato nazionale) a Ingebrigtsen addirittura quarto, beffato da Nuguse.

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