Osakue record italiano e finale!

31 Luglio 2021

La discobola torinese a Tokyo 2020 eguaglia il record di Agnese Maffeis lanciando 63,66 metri e vola in finale lunedì 2 agosto alle 13.00. Semifinale conquistata nei 400hs per Linda Olivieri con pb eguagliato (55.54).
Daisy Osakue prende per sé la scena, conquistando la finale del lancio del disco ed eguagliando il primato italiano assoluto, lo storico 63,66 stabilito nel giugno del 1996 da Agnese Maffeis. La misura vale alla piemontese il quinto posto assoluto nella lista delle qualificate, guidata dalla statunitense Allman (66,42). Appuntamento con la finale lunedì alle 13 italiane (le 20 giapponesi). Promossa alle semifinali anche Linda Olivieri sui 400hs (55.54).

La gioia più intensa della giornata arriva grazie a Daisy Osakue. Il suo disco vola lontano, lontanissimo, e atterra appena sotto la fettuccia della qualificazione diretta, ai 63,66 del record italiano assoluto di Agnese Maffeis, eguagliato - non superato - dopo oltre 25 anni d'attesa (il limite fu stabilito il 12 giugno del 1996, a MIlano). Ma quel che conta, è che la piemontese, portacolori delle Fiamme Gialle, centra l'accesso alla finale olimpica del lancio del disco, 29 anni dopo l'ultima volta di un'italiana (Maffeis fu decima a Barcellona 1992), riportando la bandiera tricolore in una specialità che vanta storici trascorsi per il nostro paese. La Osakue (per lei solo un altro lancio valido, misurato a 52,66, e un nullo) è quinta nella lista complessiva di ammissione, guidata con 66,42 dalla statunitense Valerie Allman; e fa rabbrividire il fatto che uno dei mostri sacri della specialità, la croata Sandra Perkovic, preceda l'azzurra di soli nove centimetri. L'appuntamento è per lunedì 2 giugno, alle 13 italiane (le 20 giapponesi). "Sono entrata in pedana dicendo: o la va, o la spacca - racconta entusiasta -, mi ripetevo: Daisy devi lanciare, mena, con la cazzimm', come diciamo da me, senza stare a guardare la tecnica... Però non immaginavo di fare così bene, di entrare in finale alla mia prima Olimpiade, e di eguagliare il primato della Maffeis. Sto ancora tremando, avrò la temperatura a 50 gradi... Sono felicissima, viste le difficoltà di quest'anno, avevo mia madre che pregava al telefono prima della qualificazione, Marilù (Maria Marello, l'ex discobola e allenatrice della Osakue, ndr) a Tokorozawa... è stato un anno complicato, per via dell'ernia al disco, ovvia per una discobola, ma qui contava il cuore più del fisico. Ora testa alla finale, e se possibile voglio aggiungere prima possibile un centimetro alla misura del record. No, scherzi a parte, sono orgogliosa: essere ai livelli di Agense Maffeis mi fa venire i brividi.

Sapevo di avere queste misure nelle braccia, ma sono molto scaramantica, tenevo questa considerazione dentro di me. Ora ce l'ho fatta, e sono molto felice!".

Sui 400hs va in semifinale Linda Olivieri (quarta in 55.54, primato personale eguagliato). Nella gestione della gara la novarese portacolori delle Fiamme Oro sceglie la strada della prudenza: il cambio di ritmo arriva tra il settimo e l'ottavo ostacolo, ma è soprattutto negli ultimi 40 metri che guadagna la semifinale.  "La qualificazione era il mio obiettivo - racconta Linda Olivieri - sapevo che sarebbe stata complicata, ma fattibile. La prima parte controllata è stata anche figlia dell'ansia che avevo, ma alla fine mi sono accorta di battagliare per il quarto posto, e ho deciso che sarei arrivata davanti io. Ora bisogna cominciare a pensare alla semifinale, l'obiettivo è realizzare il mio primato personale: non ho niente da perdere". 

(da fidal.it)

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