Montagna: Chaberton Marathon 2007



Cesana Torinese (TO) 1 agosto. Per iniziativa dei comuni di Monginevro, Claviere e Cesana la Chaberton Marathon rinasce nel 2007 in uno spirito “europeo” di superamento delle frontiere, per creare uno spazio culturale e di attrazione turistica, caratterizzato da un patrimonio di fortificazioni d’alta quota unico in Europa. La valorizzazione dei forti dello Janus, Gondran e Chaberton attraverso cui i corridori transitano oggi, prevede il ripristino delle principali mulattiere militari. La Chaberton Marathon costituisce uno degli eventi di promozione ad organizzazione unitaria. L’edizione 2007 è stata riservata alla partecipazione di dieci atleti francesi e dieci italiani, scelti tra i più qualificati e rappresentativi. Le valutazioni che questi forniranno saranno d’aiuto per la definizione dell’organizzazione e del percorso che accoglierà le future edizioni a partecipazione libera. Ai concorrenti di quest’anno, come premio, verrà assegnata una medaglia d’oro, uguale per tutti, con il logo della gara. La cerimonia della consegna, che avverrà alle 16 sulla piazza di Cesana, sarà un’occasione di festa e di ringraziamento ai partecipanti.

Tra gli atleti sono stati scelti un padrino ed una madrina della manifestazione nelle persone di Isabelle Guillot e Marco Olmo.
Isabelle Guillot
ha accumulato una serie di successi nelle competizioni più prestigiose: quattro titoli di campione del mondo, un titolo di campione d’Europa, tredici titoli di campione di Francia di corsa in montagna, un titolo di campione di Francia di maratona e questo per citare solo le vittorie. Trova il tempo di collaborare alle riviste “Running Attitude” ed “Esprit Trail” e di scrivere il libro “Courir grandeur nature” delle edizioni Edior.
Marco Olmo
, concorrente alla gara dello Chaberton negli anni ’80, si concentra ora sulle concorrente alla gara dello Chaberton negli anni ’80, si concentra ora sulle prove più estenuanti. Vincitore del Tour del Monte Bianco nel 2006, ha partecipato a 12 edizioni della Marathon des Sables, giungendo tre volte terzo. A quasi 60 anni di età, è riconosciuto come il leader europeo di questa prova per il livello e la costanza dei risultati.

Il percorso si differenzia da quello “storico” per l’aggiunta della parte iniziale, da Monginevro a Claviere, di 22 chilometri e 1200 metri di dislivello positivo. Questo tratto, relativamente più veloce, anticipa la seconda metà gara, con maggiori sbalzi altimetrici e resa più dura dagli sforzi sostenuti.
Da Monginevro si inizia con 700 metri di dislivello in salita per raggiungere lo Janus. Sulla punta, in stato d’ottima conservazione, sono visibili le fortificazioni dell’ultima guerra e le campane metalliche che ospitavano i pezzi d’artiglieria. Dopo una breve discesa si superano i 100 metri brutali per passare il fort Gondran, altra discesa, con la possibilità di avere un rifornimento, ed i successivi 350 metri di dislivello permettono di superare il sito geologico dello Chenaillet.
La discesa transita dal Colletto Verde, dal Col Saurel, la strada di Bercia, La Gimont e La Coche. Dieci chilometri in un anfiteatro stupendo, nel cuore della “Via Lattea” ben conosciuto dagli amanti dello sci, con lo Chaberton costantemente presente sullo sfondo.
La salita al tetto della gara è una tirata di 1400 metri con pendenza in costante e progressivo aumento, fino al limite dell’utilizzo delle mani per progredire. L’aria più rarefatta non agevola la respirazione.

(Fonte: IAT Cesana - Gianni Mallen)



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