Monaco 2022. Pietro & Pietro

22 Agosto 2022

Pietro Arese e Pietro Riva sono stati i piemontesi da copertina dei Campionati Europei di Monaco. Quarto sui 1500 il primo ad un soffio dalla medaglia di bronzo, ottimo quinto sui 10.000 metri il secondo con tanto di primato personale.
Pietro & Pietro. Sono Arese e Riva, i due mezzofondisti piemontesi da copertina dei Campionati Europei di Monaco 2022. Classe 1999 il primo, classe 1997 il secondo, cresciuti rispettivamente nella Safatletica e nell’Atletica Alba, ora portano i colori delle Fiamme Gialle e delle Fiamme Oro, e in alto il nome del Piemonte. Dopo aver vestito la maglia azzurra nelle squadre giovanili, da qualche anno il salto nella nazionale assoluta, dove non tardano ad arrivare le soddisfazioni.

Pietro Arese, da San Mauro Torinese, specialità 1500, finalista ai Mondiali Indoor (ottavo), a Monaco compie l’impresa e, non solo conquista un’altra finale europea, ma chiude quarto a soli dodici centesimi dal bronzo in piena rimonta. La serata dell’Olympiastadion segna il suo definitivo salto di qualità visto anche il crono che stampa, un tempo che in Italia non si ricordava dal 1996, ovvero dall’epoca di Gennaro Di Napoli. Il 3:35.00 (PB di oltre due secondi rispetto al suo precedente 3:37.23, quarto italiano di sempre) è frutto di una condotta coraggiosa, a tratti spregiudicata, senza il timore di giocarsela nelle posizioni di testa e con la freddezza di chi ha talento per davvero. A due giri dal termine comincia a riportarsi nel gruppo buono, sale al quarto posto, poi al terzo a cinquecento metri dall’arrivo, prima di essere ripreso da un paio di rivali al contrattacco. Quando va in difficoltà lo spagnolo Mario Garcia, negli ottanta metri finali, l’impressione è che il torinese possa riuscire a risucchiarlo per indossare un bronzo che sarebbe stato sorprendente, e invece per completare la rimonta mancano soltanto dodici centesimi, quelli che dividono l’iberico (3:34.88) dall’azzurro, nella gara dell’oro di Jakob Ingebrigtsen (3:32.76) e dell’argento del britannico Jake Heyward (3:34.44).

Pietro Riva, da Alba, nella gara dei 10.000 che regala il titolo europeo all’azzurro Yeman Crippa, è ottimo quinto con il primato personale di 27:50.51. “Un risultato per me inaspettato, stavo molto bene ma c’era una concorrenza agguerrita. Ho capito subito di poter dire la mia, perché tutti sono partiti forte e mi sono detto ‘guarda come si cuociono e poi li raccolgo uno a uno’. Sono stato bravo a muovermi, rimanendo all’interno e rilassato. La mia vera gara è iniziata dopo sette chilometri e devo tanto al mio coach Stefano Baldini, che mi sta trasmettendo quello che era. E poi i miei compagni di squadra in azzurro, come Barontini e Arese, hanno dimostrato che non si deve avere paura degli altri. Ho condiviso un bel mese di preparazione a St. Moritz con Yeman Crippa, in qualche allenamento arrivavo con lui e in altri mi bastonava, ma è stato molto produttivo. È un amico e sono ancora più contento che abbia vinto”.

Da ricordare anche il suo tredicesimo posto sui 5000 metri con 13:34.09.


Il bilancio dei risultati dei piemontesi a Monaco 2022 prosegue con un altro finalista, Marco Fassinotti (Fiamme Azzurre). Ottima qualificazione per il torinese nel salto in alto, che supera tutte le misura sino a 2,21 senza nessun errore. Non così invece la prova decisiva per le medaglie, dove con tre errori a 2,18, misura di entrata, è costretto a lasciare anzitempo la pedana. Non supera invece la qualificazione nel lancio del disco Daisy Osakue (Fiamme Gialle) che non fa meglio di 56,54, in una stagione dannata, senza finale ai Mondiali e pure agli Europei, dopo averla meritata alle Olimpiadi nella scorsa estate. Nei 400hs si ferma in semifinale l’avventura di Josè Bencosme de Leon (Avis Barletta) terzo in semifinale con 49.50, a soli quattro centesimi dal secondo posto che avrebbe dato la qualificazione. Tornato quest’anno a migliorarsi dopo alcune stagioni difficili, il piemontese corre bene fino all’ingresso nel rettilineo dove si presenta davanti ma perde velocità sull’ultima barriera, e si vede sorpassato dal turco Yasmani Copello e dal francese Victor Coroller. Si ferma invece al primo turno dei 400hs la corsa di Linda Olivieri (Fiamme Oro) che chiude quinta nella sua serie in 57.03, fuori anche dai tempi di recupero oltre che dalle prime tre piazze. Scattata dalla scomoda prima corsia, la piemontese perde velocità sull’ultimo ostacolo dove si era presentata in seconda posizione e scivola indietro. È ottava la 4x400 maschile che vede il piemontese Brayan Lopez (Fiamme Azzurre) in terza frazione sia in batteria che in finale. Insieme a Davide Re, Vladimir Aceti ed Edoardo Scotti, il quartetto chiude in 3:03.04, lontano dalla lotta per le medaglie. Decisamente sfortunata invece Martina Merlo (Aeronautica) nella batteria dei 3000 siepi. Nemmeno un chilometro e finisce a terra, per una caduta dopo aver superato la seconda riviera, e poi viene urtata dalle avversarie alle sue spalle mentre cerca di rialzarsi. La campionessa italiana, che poteva avere concrete ambizioni di passare il turno per aver corso quest’anno in 9:38.84 e stava viaggiando nella prima parte del gruppo intorno alla sesta posizione, in pratica vede svanire il sogno della finale in quel momento. Poi la torinese continua la sua corsa, per chiudere quindicesima in 10:12.13

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