Arnaudo argento europeo!

12 Luglio 2021

Agli Europei U23 di Tallinn, la piemontese seconda nei 10.000 metri.
Con la personalità di una veterana, ma con la freschezza dei suoi vent’anni. Corre per una medaglia Anna Arnaudo (Battaglio CUS Torino) nei 10.000 metri e alla fine si prende l’argento, impreziosito dall’ennesimo progresso di una stagione eccellente. La ventenne cuneese di Borgo San Dalmazzo toglie quasi mezzo minuto al record personale di un mese fa, il 33:02.70 della Coppa Europa a Birmingham: alla fine il tempo ufficiale è 32:40.43, modificato nella giornata successiva per un errore di cronometraggio rispetto al 32:36.98 che le era stato inizialmente assegnato, e quindi resiste il primato di categoria di Allison Rabour (32:38.96 nell’ormai lontano 1989). Dal quarto chilometro la gara si trasforma in una sfida a due tra l’azzurra, che si mette davanti a tirare con la sua corsa leggera ed efficace, e l’olandese Jasmijn Lau, che invece quando mancano otto giri decide di prendere l’iniziativa: guadagna qualche metro, poi aumenta il suo vantaggio e diventa imprendibile. “Ho provato a vincere - racconta la piemontese del Battaglio Cus Torino, allenata da Gianni Crepaldi - e sono contenta di averci creduto, ma forse non potevo far di meglio e allora non posso che essere felice. Dopo lo strappo decisivo, mi è mancata la capacità di reagire. È una medaglia che arriva dopo un’annata piena di soddisfazioni”, sorride la studentessa di ingegneria informatica al Politecnico di Torino, che quest’anno è riuscita anche a vincere un tricolore assoluto, quello dei 5000 metri, oltre a rendersi protagonista di un bel debutto sui 3000 siepi, alle soglie dei dieci minuti.
Ritirata dopo sei chilometri e mezzo l’altra piemontese Giovanna Selva, purtroppo ancora condizionata dall’infortunio che le aveva impedito di gareggiare in Coppa Europa.
Sulla pedana del lungo, undicesima Veronica Crida (Atl. Brescia 1950 Metallurgico S.Marco) con 5,98 metri (+2.3) dopo due nulli. Nel giavellotto è nona Sara Zabarino (ACSI Italia Atletica) con 52,01 metri.
Nelle batterie dei 1500 si muove bene Pietro Arese, che rimane sempre nella parte alta del gruppo per evitare rischi e allunga nell’ultimo giro sulle tracce del britannico George Mills, tagliando per primo il traguardo in 3:43.58. Poi arriva la doccia fredda: squalifica per invasione del cordolo, non viene accolto il ricorso della delegazione italiana.


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