Scomparso questa mattina, 87 anni da compiere a luglio, ha rivestito la carica di Presidente del Comitato Regionale dal 1995 al 2004. Nel 2015 è stato insignito della Tessera d'Oro FIDAL Piemonte.

Lutto nel mondo dell'atletica piemontese per la scomparsa questa mattina di Enzo Gasco, presidente di FIDAL Piemonte per due mandati, dal 1995 al 2004. I funerali si terranno lunedì 20 febbraio alle ore 14.30 presso la chiesa parrocchiale di Baldissero Torinese.

 
Classe 1936, nato a Roma, si trasferisce al seguito della famiglia in Piemonte ed è da subito amore con l’atletica.

La prima gara risale al 1953 a Novara, città in cui studiava, in occasione dei Campionati Studenteschi. Da allora le piste di atletica faranno parte della sua vita, sempre con la casacca del CUS Torino, prima da atleta poi da dirigente. La sua specialità da atleta è il mezzofondo. Per quattro volte prende parte ai Campionati Italiani di Maratona classificandosi 19º, 20º, 21º e 20º in occasione dell’ultimo campionato tricolore nel 1970 quando, a 34 anni, era il più vecchio atleta al via.

La sua carriera di dirigente sportivo inizia nel CUS Torino, il suo club, dove, sotto la presidenza di Primo Nebiolo è Dirigente della Sezione Atletica. Con Nebiolo fu anche compagno di squadra da atleta, pure se per un breve periodo (agli esordi uno, al termine della carriera l’altro).
È stato, come già anticipato, Presidente del Comitato Regionale Fidal Piemonte per due mandati, dal 1995 al 2004, collocandosi cronologicamente tra la presidenza di Franco Arese e quella di Maurizio Damilano. Come egli stesso amava sottolineare “È un onore per me aver ricoperto questa prestigiosa carica alternandomi a due grandi campioni dell’atletica italiana, oltreché dirigenti. Così come sono orgoglioso di annoverare tra i miei amici un altro campione, di atletica e di stile, come Livio Berruti”. Nel 2015 proprio l’allora presidente FIDAL Piemonte Maurizio Damilano lo volle insignire con la Tessera d’Oro del Comitato Regionale, premio che va a personalità piemontesi che possono essere individuate come punto di riferimento e ambasciatori dei valori che lo sport promuove.