Strada: Maurizo Damilano alla tavola rotonda su Correre a Torino



Torino (TO) 1 aprile. “Come un maratoneta, passo dopo passo, vedo i cambiamenti positivi di Torino”. Con le parole di Stefano Della Casa, presidente di Film Commission, si può riassumere il tema della tavola-rotonda Correre a Torino, svoltasi martedì 31 marzo presso il Museo della Radio, quale incontro di avvicinamento alla Turin Marathon Gran Premio La Stampa, alla Stratorino e alla Junior Marathon del 19 aprile 2009. 

Importanti esponenti torinesi si sono ritrovati per sottolineare l’importante ruolo della cultura, del turismo e dello sport nella promozione di Torino. Condivisa l’idea che l’integrazione tra cultura e sport siano, come ha affermato il Sovrintendente del Teatro Regio, Walter Vergnano, “complementari e che l’orgoglio sia nell’essere un tutt’uno”. La Turin Marathon aiuta a diffondere lo straordinario valore umano presente a Torino e il messaggio di una città stupenda. L’esperienza delle Olimpiadi di Torino 2006 è servita per affermare questi valori e non è affatto dimenticata. Come afferma Evelina Christillin, ex vicepresidente vicaria di Toroc e oggi presidente del Teatro Stabile di Torino, “il ricordo olimpico può essere affievolito, ma questo non significa che l’evento perda d’importanza.

Il credito che un evento senza pari, come l’Olimpiade, ha saputo dare alla città, non si cancella facilmente e la staffetta con altre grandi manifestazioni è presa in modo proattivo e poco nostalgico”. In quest’ottica di eventi futuri, “lo sport non si è fermato. In questi giorni si stanno svolgendo manifestazioni sportive di rilevanza internazionale”, afferma Tiziana Nasi, Presidente di TOP. Oltre allo sport s’inseriscono anche altri eventi strategici e le celebrazioni per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia sono uno di questi. Per il comitato organizzatore la maratona durerà ancora due anni, fino al 2011, ma è già iniziata da molto tempo.

Secondo Paolo Verri, direttore di Italia 150, “ non si possono analizzare solo i lati positivi o quelli negativi dello sviluppo di una città. Il 2011 sarà una tappa fondamentale, ma sarà necessario progettare gli anni dal 2012 al 2020, in cui non ci saranno palcoscenici così importanti e si assisterà a un cambio dell’identità della città, dovuto anche al rinnovamento nelle cariche decisionali”.

“Ciò che è importante” sottolinea Verri “è come sia cresciuta la propensione degli italiani a venire a Torino. Nel 1993 sei persone su cento, su un campione ampio di 3000 persone, si auguravano di visitare la nostra città. Oggi siamo al 42%. Il trend è in crescita, ma sono necessari nuovi investimenti”. Il suo suggerimento non è di Correre a Torino, ma di “Correre per Torino”.A investire sono anche gli imprenditori, che ogni giorno, si impegnano per cambiare il volto di Torino. Gli sforzi sono molto grandi e, come afferma Federico De Giuli, imprenditore del settore turistico, “è necessario consolidare l’immagine ottenuta e i grandi eventi aiutano in questo compito”.

Una mano all’affermazione positiva dell’immagine della città viene anche dai media. Questa è la risposta del caporedattore della Rai di Torino, Carlo Cerrato, che ha moderato attentamente questa tavola rotonda, e del presidente della Fondazione La Stampa Specchio dei Tempi, Roberto Bellato, che ha messo anche in risalto quanto siano importanti nella diffusione positiva dei messaggi, i gesti di molti torinesi che, con la loro generosità, danno vita a una fitta rete di solidarietà. Anche gli ospiti più legati al mondo dello sport, il maratoneta, Walter Durbano, e il presidente della FIDAL Piemonte, Maurizio Damilano, hanno auspicato un’unione d’intenti tra i diversi mondi, che interagiscono con gli eventi e le manifestazioni d’importanza internazionale, come la Turin Marathon.

Più armonia nei calendari sportivi, più affezione a un movimento, che se avesse qualche campione in più, risulterebbe essere un un grande catalizzatore di attenzioni. “E’ importante fare squadra e trasmettere entusiasmo” ha concluso, poi, Luigi Chiabrera, presidente di Turin Marathon. “Bisogna essere ottimisti, determinati e guardare i problemi per risolverli”. Durante la tavola rotonda è nata l’idea di rendere omaggio a un grande giornalista sportivo, Candido Cannavò. Sarà, infatti, consegnata una targa al primo atleta disabile, che taglierà il traguardo della Turin Marathon il prossimo 19 aprile. 

(Fonte: Turin Marathon - TO118 - Alessandra Ramella Pairin)



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