L’Asd Dragonero piange la scomparsa di Gianfranco Menardi: “Continua a correre con noi”


Profondo cordoglio nel mondo sportivo, della podistica provinciale e della sanità cuneese per la morte di Gianfranco "Gian" Menardi, a lungo tecnico di laboratorio in ospedale, storico atleta tesserato per l’Asd Dragonero di Dronero. Aveva 60 anni, morto l’altra sera (martedì 25 febbraio) nella sua abitazione di Pratavecchia di Dronero, dopo due anni di lotta contro la Sla (sclerosi laterale amiotrofica). Originario della frazione di Pratavecchia, diplomato all’Itis “Delpozzo” di Cuneo, Menardi era stato tecnico di laboratorio agli ospedali di Demonte, «Santa Croce» e infine al «Carle» di Cuneo. La malattia lo costrinse ad abbandonare in anticipo il lavoro e anche le corse podistiche, la più grande passione della sua vita e che lo vide protagonista di brillanti risultati nella categoria Master, soprattutto nel biennio 2005-2006. Nel suo momento migliore, realizzò il tempo di 2 ore, 46 minuti e 52 secondi alla maratona di Firenze. «Uno dei fondisti più forti in quel periodo, ma soprattutto un carissimo amico - ricorda il presidente della Dragonero, Graziano Giordanengo -. Credo che raramente abbia saltato un appuntamento podistico in provincia, era quasi sempre presente. Colpivano il suo entusiasmo, la sua bontà d’animo, il suo ottimismo, anche nella malattia. Saremo vicini alla famiglia. Non dimenticheremo mai il suo sorriso e la sua forza». Menardi era anche appassionato di apicoltura e accudiva diverse arnie a Pratavecchia e Bernezzo. Uomo di profonda fede cristiana, lascia la moglie Alda (già titolare del Bar Caffè 2000 in via XX Settembre a Cuneo, attività che aveva dovuto lasciare per accudire il marito), i figli Francesca e Andrea, le sorelle Vilma ed Elsa. A causa dell’emergenza coronavirus, i funerali si svolgeranno soltanto con una benedizione della salma «in forma privata» domani (giovedì 27 febbraio), alle 15,30, al cimitero di Pratavecchia a Dronero.

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