INTERVISTA A FIONA MAY



Dopo la nascita della piccola Larissa, a quasi 20 mesi dalla sua ultima gara, Fiona May è tornata in pedana e si prepara a difendere il titolo ai prossimi Campionati Mondiali di fine agosto a Parigi. Sempre bellissima, elegante, grintosa e determinata, Fiona ha una nuova luce negli occhi. L’abbiamo incontrata domenica in Piazza Castello in occasione del ParalympicDay e, in attesa di vederla gareggiare a Torino venerdì sera, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lei.

Com’è stato tornare a gareggiare dopo tanto tempo?
Quali sono state le sensazioni?

Subito è stata dura. All’inizio ero agitata, poi ho ritrovato il piacere della gara, la familiarità con la pedana. E’ stato bello, emozionante. E poi il pubblico è stato fantastico. Ma come sempre del resto. Grandi feste ovunque, mi fermano per la strada e mi dicono: “Bentornata Fiona!”. E sembra che a nessuno importi se non sto facendo grandi risultati, sono solo contenti che sia tornata.

Larissa è nata il 18 luglio e tu, dopo neanche due mesi, sei tornata ad allenarti.. cosa ti ha spinto a ricominciare così presto?
I Campionati Mondiali a Parigi ad agosto. E’ quello il mio obiettivo. Adesso non mi interessano le misure, ho saltato appena 6.35 a Pavia e 6.41 l’altro giorno a Trento, ma per ora va bene così. Ho bisogno di ricominciare a misurarmi con il clima della competizione e ritrovare la giusta concentrazione e determinazione.

Una domanda che ti avranno fatto già tutti: come riesci a conciliare maternità, allenamenti, gare?
Sono fortunata, posso contare sull’aiuto di molte persone: primo tra tutti Gianni, in questi giorni infatti è lui a casa con Larissa, e anche se magari mi telefona per chiedermi come si scalda il purè della piccola, se la cava benissimo, è un ottimo papà. E poi ci sono la zia Silvia, sorella di Gianni, i nonni e la babysitter. Per gli aspetti pratici non ci sono grandi problemi, siamo ben organizzati, è l’ordine, l’equilibrio mentale che adesso mi manca un po’. Finché si è trattato di recuperare la forma fisica ed affinare la tecnica non ci sono stati problemi, adesso che ho ricominciato a gareggiare, però, mi rendo conto che in pedana ogni tanto i miei pensieri corrono alla piccola e anche se so con chi è e so che sta bene ed è tutto a posto, inevitabilmente perdo un po’ di concentrazione.

Come è stata la vita senza l’atletica in questi mesi?
Devo dire la verità?! ..bellissima! Ero tranquilla, rilassata, non pensavo a niente.. La maternità e la nascita di Larissa hanno cambiato molto il mio modo di vedere e di affrontare la vita. E l’atletica! Mi sono chiesta come facevo prima a prendermela tanto. Larissa è la cosa più bella e importante per me. Si, mi toglie molte energie, ma allo stesso tempo mi ha caricata di una forza nuova. E’ una sensazione unica, bellissima, non si può raccontare. Sono tornata a gareggiare perché sentivo di doverlo fare e lo volevo fare, ma è Larissa adesso il mio primo pensiero.

Dopo un attimo di pausa, sorride e raggiante aggiunge: ma lo sai che ha cominciato a camminare?

E allora le chiediamo di Larissa... Com’è? Assomiglia di più alla mamma o al papà?
Ha gli occhi di mia mamma, enormi, profondi. E dei capelli incredibili! ..ha una testa così.. assomiglia a Michael Jackson ai tempi dei Jackson’s five!! Ma il carattere è quello di Gianni. E anche lo stomaco. Mangia tantissimo, di tutto, ieri le hanno dato per la prima volta le tagliatelle al pesto.. mamma mia! Ero preoccupatissima. E invece ha dormito benissimo ed è stata benissimo. E’ molto vivace e determinata, è un tornado ed è simpaticissima. Non parla ancora, si limita a sillabare qualche lettera. Ma il pediatra ci ha spiegato che dipende dal fatto che io le parlo in inglese e Gianni in italiano, è normale, ma sono sicura che quando inizierà non la fermerà più nessuno. Però ci imita benissimo, copia qualunque gesto ci veda fare. E poi canticchia, a modo suo, ma canticchia. E balla. E’ fantastica.

Venerdì sera sarai a Torino per gareggiare al meeting, questa è la nona edizione e tu ci sei sempre stata, tranne lo scorso anno, assente giustificata. Qual è il tuo ricordo più vivo del Meeting di Torino?
Ce ne sono tanti.. Ricordo l’anno in cui ero in crisi, era il 2001, non volevo venire ma gli organizzatori hanno insistito, mi hanno detto: “Fiona, devi venire a Torino! Non importa quanto salti, basta che tu ci sia, vogliamo averti con noi..”, sono stati carini con me, mi hanno fatto sentire tutto il loro affetto. E poi l’anno del “diluvio universale”! (n.d.r. il 2000) ..che rabbia! Ero pronta a fare una grande gara, cercavo il record ed è scoppiato il finimondo, sembrava una cascata, tutta quell’acqua.. incredibile! Però era comunque contenta e soddisfatta.

Da quattro anni il Meeting di Torino è dedicato alla memoria di Primo Nebiolo; che ricordo hai del Presidentissimo?
Ho incontrato Primo Nebiolo in poche occasioni, ma il ricordo più forte che ho di lui è sicuramente legato a Siviglia, ai Mondiali del ’99. Quella sera ero proprio a terra e ricordo che lui era stato molto caro con me, mi aveva fatto una gran tenerezza. Conosco meglio la moglie, la signora Giovanna; le sono molto affezionata, mi segue sempre, mi è sempre molto vicina, è una bella persona.

Venerdì a Torino sarai in gara con Maureen Maggi, Conception Montaner, Olga Rublyova, rispettivamente n° 2, 4, 5 nelle attuali liste mondiali.. come la vedi?
Non la vedo! No, scherzo.. ma ve l’ho detto: adesso non cerco la misura, il mio obiettivo è Parigi. Forma e forza ci sono, ho bisogno di ritrovare le sensazioni di gara, la familiarità con la pedana. Ho ancora tre mesi davanti e ce la metterò tutta: pretendo molto da me stessa e non ho intenzione di sfigurare. Se non mi sentirò pronta, come dico io, piuttosto non mi presenterò. A Torino comunque sarà un po’ una novità: insieme a Milano saranno infatti i miei primi meeting in notturna. Staremo a vedere!

Bentornata Fiona, ti aspettiamo a Torino!

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