Tortu infiamma il Palio e Rovereto

27 Agosto 2019

Il primatista italiano vince i 100 metri al rientro dopo due mesi, con brezza di -1.5. Randazzo 8,07 nel lungo, Stecchi 5,72 nell'asta.

Gran serata a Rovereto per la 55esima edizione del Palio della Quercia, a Rovereto. Filippo Tortu torna dopo due mesi di assenza per infortunio e si impone su avversari di livello mondiale: il vento contrario (-1,5 m/s) non regala all'azzurro un crono migliore di 10.21, ma tra i battuti c'è il giapponese Hakim Sani-Brown (10.28), capace quest'anno di correre in 9.97. In evidenza, tra gli altri, il lunghista siciliano Filippo Randazzo, secondo con il personale di 8,11 (+1.3), l'astista Claudio Michel Stecchi (5,72) e l'altista Alessia Trost (1,92).    

di Marco Sicari

Filippo Tortu c’è, ed è una bella notizia per tutta l’atletica italiana. Il lombardo vince al rientro dopo l’infortunio i 100 metri del meeting di Rovereto, batte un avversario di livello mondiale come il giapponese Hakim Sani Brown, e solo il vento teso, contrario alla direzione di corsa, gli toglie la gioia di un crono subito da urlo (10.21 il tempo dell’azzurro, vento misurato a -1.5 m/s). La gara di Tortu è bella e convincente: ottimo avvio, subito davanti a Brown, accelerazione potente e decisa, ed anche un discreto finale, per l’entusiasmo del gran pubblico di Rovereto. Brown finisce poco meno di un metro più indietro (10.28), lo statunitense Cameron Burrell si ferma a 10.37, l’olandese Churandy Martina fa 10.39. Curiosamente, il 10.21 di Tortu è esattamente il crono che realizzò a Stanford, il 30 giugno, nella gara di Diamond League, quando si infortunò; ma qui, numeri sul display a parte, tutto è diverso.  “E’ una delle gare più belle che abbia mai fatto – dice Tortu nel dopo gara – ed è una grande emozione ricominciare in questo modo, con l’urlo del pubblico di Rovereto a spingermi. È qualcosa di importante per me, ho avuto le risposte che speravo, che sentivo di poter ottenere, sono molto, molto soddisfatto”. Il primatista italiano dei 100 tornerà in gara a Minsk, il 9 e 10 settembre, nel match Europa-Stati Uniti, dove affronterà, tra gli altri, anche Marcell Jacobs. “Sono molto carico: lui è andato oggettivamente più forte di me quest’anno, ma vivo questo confronto all’insegna dell’amicizia per Marcell, e mi piace soprattutto il fatto che l’Europa schiererà due italiani, a conferma del fatto che la nostra velocità è tra le più forti del continente”.

Claudio Stecchi era molto atteso, dopo il buon esordio estivo di Bydgoszcz (5,66 e quinto posto in un contesto di livello assoluto); sei centimetri di miglioramento per il fiorentino, salito a 5,72, e capace del secondo posto nella serata, battuto solo dal belga Broeders, avanti solo per minor numero di errori. Stecchi realizza la miglior misura al terzo tentativo, e poi rinuncia, a scopo precauzionale, ad affrontare i 5,80 (tre falli, al contrario, per Broeders). Si fa notare anche Alessia Trost, che dopo un momento di incertezza a 1,89 (quota valicata al secondo tentativo), supera l’1,92 al primo salto a disposizione, per poi affrontare, purtroppo vanamente, l’1,95. La friulana vince la gara, superando l’ucraina Iryna Gerashenko.

Che Filippo Randazzo fosse in palla lo si era capito già a Bydgoszcz, in occasione dell’Europeo a squadre di inizio agosto (quarto posto con 8,00); a Rovereto il siciliano centra il primato personale, atterrando a 8,07 (vento regolare a +1.3) aggiungendo centimetri alla sua voglia di agguantare il pass per i Mondiali di Doha (8,17). La serie, dopo due errori iniziali, diventa significativa (N; N; 7,91; 8,07; 7,95; N), e in almeno due occasioni i salti nulli risultano tali davvero di pochissimo. Per Randazzo, secondo posto alle spalle dell'australiano Frayne, atterrato a 8,11.

Nei 400hs donne che rilanciano la danese Sara Slott Petersen (campionessa europea 2016 e argento olimpico a Rio, sulla pista di Rovereto successo con lo stagionale di 54.89, quarto crono continentale 2019), si rivede Yadisleidy Pedroso, al rientro dopo un lungo periodo di assenza per infortunio: per lei, una buona prova per almeno tre quarti di gara, con il quinto posto ed un incoraggiante 56.03 (aveva ottenuto 57.20 a Doha, nella prova d’apertura della Diamond League).

Corsa in solitaria dell’albanese Luiza Gega nei 3000 siepi: l’argento europeo di Amsterdam 2016 vince con 9:26.73, battendo la keniana Fancy Cherono (9:31.60) e l’australiana Lacaze (9:37.67). Passi avanti per Isabel Mattuzzi, allo stagionale con 9:49.43, mentre Nadia Battocletti, l’argento europeo Under 20 di Boras nei 5000, all’esordio su questa distanza, ferma il cronometro a 10:18.44. Interessante il progresso nei 1500 metri di Francesca Tommasi: il terzo posto nella prova dedicata alle under 23 vale il personale, portato a 4:14.31 (successo alla statunitense Rebecca Mehra, 4:08.14), con circa cinque secondi tolti al crono ottenuto nel settembre dello scorso anno.

Sara Jemai (56,91) fa suo il derby italiano con Carolina Visca (56,75) nel giavellotto, piazzandosi al terzo posto nella gara vinta dalla canadese Elizabeth Gleadle (60,01). Al maschile, si impone, con un ultimo lancio da 82,31, il lituano Edis Matevicius; in casa Italia, Mauro Fraresso è quinto con 70.98.

Record del meeting nei 5000 metri per il keniano Michael Kibet (13:11.08), mentre il crono di Tori Bowie nei 100 metri, 11.42, complice il vento che poi frenerà anche Tortu (-0.4 in questo caso), non rende merito al palmarès della statunitense. Uno dei risultati di maggior valore della serata arriva dagli 800 maschili, dove il keniano Collins Kipruto stampa un notevole 1:44.42, trascinando altri quattro atleti al di sotto dell’1:46. Si fa notare Abubakar Abbas (Bahrain) nei 400m, firmando un buon 45.04, con Edoardo Scotti, unico azzurro inserito nella serie migliore, attardato a 46.67. Orlando Bennet (Giamaica) si aggiudica i 110hs in 13.49 (-0.2), Lorenzo Perini è terzo in un discreto 13.66.

Chiusura di serata con i 40 metri donne: vittoria per la giamaicana Stephanie McPherson in 52.04, con Giancarla Trevisan quinta in 53.08; nella seconda serie, da notare il rientro di Raphaela Lukudo, 53.47, davanti a Alice Mangione (53.68).  

 

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