Rinascita Howe: 8.01 di speranza

18 Febbraio 2017

Ai Tricolori Assoluti di Ancona torna oltre gli otto metri nel lungo dopo sette anni ma è soltanto terzo nella migliore gara azzurra di sempre. Furlani d'argento nell'alto

"È la mia seconda giovinezza". Andrew Howe torna un gigante ad Ancona e timbra una gara spaziale del salto in lungo, la più avvincente mai vista in Italia. Ai Tricolori Assoluti il primatista italiano dell'Aeronautica si riaffaccia dopo sette anni oltre la soglia degli otto metri nel lungo e lo fa, ironia della sorte, nella gara sbagliata, quella in cui si conferma fenomeno Marcell Jacobs (oro con 8.06) e esplode Filippo Randazzo (Fiamme Gialle, argento con 8.05). È solo terzo Howe, ma il "solo" va messo tra virgolette perché chiunque avrebbe firmato per rivederlo sul podio tricolore e per ammirarlo a queste misure, dopo anni che definirli complicati è poco.

La rinascita di Howe coincide con la qualificazione agli Europei indoor di Belgrado che si terranno dal 3 al 5 marzo: "Voglio andare in finale. Questo è solo l'inizio. Dal lato tecnico, ho sbagliato tutta la gara - analizza senza farsi sconti - devo sistemare la ritmica della rincorsa". E si toglie qualche sassolino: "Chi pensava fossi finito deve ricredersi".

Era dagli Europei di Barcellona 2010 che Howe non volava così. Primo salto nullo millimetrico e già vicino agli otto metri.

Il secondo è in sicurezza, per avere la certezza di entrare negli otto finalisti. Cresce nel terzo con 7.77 ma la gara nel frattempo decolla con Jacobs, Kevin Ojiaku (Fiamme Gialle, alla fine quarto con 7.93) e Randazzo già sopra i 7.90 del minimo europeo. Il quarto salto di Howe è soltanto abbozzato, non c'è stacco. È al quinto che inizia a decollare: 7.93 per il suo miglior salto degli ultimi sette anni. Non basta. Gli altri furoreggiano. Non vuole restare a guardare e all'ultimo tentativo azzecca la via degli otto metri: è l'8.01 che lo ripaga di troppe delusioni.

LE ALTRE MEDAGLIE - Nell'alto, Erika Furlani si ferma a 1.84 e si guadagna la medaglia d'argento alle spalle di Elena Vallortigara (Carabinieri). Per la laziale di Marino, reatina d'adozione, tre errori a 1.87.

Giornata di semifinali nei 400. Volano in finale (domani) le laziali Maria Benedicta Chigbolu (Esercito, 54"31) e Maria Enrica Spacca (Carabinieri, 54"34). Entrambe vincono le rispettive batterie e in finale si giocheranno i posti per la staffetta 4x400 degli Europei indoor di Belgrado.

Tra le sei c'è anche Chiara Bazzoni dell'Esercito (54"17) e nell'atto conclusivo troveranno Ayomide Folorunso, Lucia Pasquale e Rebecca Borga.

Nei 60hs al maschile Lorenzo Perini è d'argento (Aeronautica, 7"91) e deve arrendersi soltanto a Hassane Fofana. Al femminile quarta Veronica Borsi (Fiamme Gialle, 8"38). Marco Boni (Aeronautica) si arrampica al secondo posto nell'asta (5.35).

Esercito sul podio, nel lungo, con l'argento di Tania Vicenzino (6.47) che trova una Laura Strati in giornata di grazia (6.59, miglior salto italiano indoor dal 2009) e le sfila il quarto posto all-time nelle liste al coperto. Ma il trionfo per l'Esercito porta la firma di Giulia Aprile: il duello con Elisa Bortoli nei 1500 si risolve nel rush finale a favore della fiorentina (4'31"67). Al maschile, Yassin Bouih pennella un grande rettilineo finale e brucia Bussotti Neves al fotofinish nei 1500 (3'48"22) per un solo centesimo.

Antonella Palmisano (Fiamme Gialle) segna la migliore prestazione mondiale indoor del 2017 nei 3000 di marcia (12'08"83). Fiamme Gialle all'oro nella marcia anche al maschile con l'altro pugliese Francesco Fortunato nei 5000 (18'59"06). Un altro bronzo per i finanzieri: è quello di Sydney Giampietro nel peso (15.20).

 


Il selfie Howe, Jacobs, Randazzo (foto G. Colombo/FIDAL)


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