Palestrina Archeologica e 6 Ore di Roma: risultati

17 Luglio 2019

A Palestrina vincono Persi e Gabrielli. Nel parco di Villa De Sanctis successo per Muntean e Lombardi. E in extremis Sergio Orsi chiede un pettorale

di Moreno Saddi

Palestrina Archeologica e 6 Ore di Roma: due eventi su strada hanno acceso Roma e dintorni tra sabato e domenica.

PALESTRINA (Roma) – La società Palestrina Running, con il patrocinio del Comune e della Pro-Loco di Palestrina hanno organizzato la 6^ edizione della Palestrina Archeologica. La gara di 9,5 km si è svolta sabato 13, sul circuito cittadino con la partenza alle ore 19.30 dalla Piazza Regina Margherita.

LA COMPETITIVA – Correre attraverso il paese, con la bellissima cornice dei siti storici e paesaggistici che fanno da sfondo alle fatiche degli oltre 400 partecipanti. Calda e appassionata anche la partecipazione del pubblico il quale, lungo tutto il percorso, ha applaudito e incoraggiato gli atleti in gara per una manifestazione che, nonostante qualche parziale disagio al traffico per il tempo della gara, ha consentito a Palestrina di farsi conoscere ed apprezzare. Al traguardo il primo assoluto è stato Umberto Persi dell’Atletico Monterotondo, con il tempo di 32:39, dopo un testa a testa fin dalle battute iniziali con il secondo arrivato, Gabriele Caroli (RCF Roma Sud/33:44) e terzo Fabrizio Vannoli (Olibanum Overrunners/34:19). Al femminile la vincitrice è Pamela Gabrielli della Go Running, che taglia il traguardo in 39:42, con largo margine sulla seconda, Annalaura Bravetti (Podistica Solidarietà/40:31). Terza, Simona Magrini (Olibanum Runners/41:41). L’imprevisto della pioggia ha fatto slittare di un’ora la partenza della non competitiva di 3 km, con decine di adulti e bambini a colorare il percorso con l’arancio e il verde delle maglie consegnate al momento dell’iscrizione.

APERITIVO LETTERARIO – Il giorno precedente la gara, Palestrina Running ha organizzato nella suggestiva piazzetta del Borgo un interessante “aperitivo letterario”, è intervenuto l’autore Gastone Breccia – vincitore della propria categoria nella gara di sabato – che ha presentato il suo libro: “La fatica più bella.

Perché correre cambia la vita”; riflessioni e sensazioni di un docente universitario di storia bizantina che ha fatto del running una ragione di vita, parallela al lavoro e agli affetti.

CONSIDERAZIONI FINALI - “Ancora una volta, con tanto impegno e sacrificio – dichiara il presidente Antonio Casale – siamo riusciti a ripetere un evento sportivo di alto livello, unendolo alla promozione turistica del nostro territorio e delle nostre bellezze. Se siamo riusciti a raggiungere questo obiettivo, ovviamente, lo dobbiamo a tutti coloro che, ad ogni titolo, ci hanno dato una mano, in ogni modo. Senza di loro una manifestazione del genere non sarebbe mai possibile”. Per Casale i ringraziamenti spettano “in primo luogo al sindaco Mario Moretti ed alla giunta comunale e poi al vicesindaco Umberto Capoleoni e agli assessori Pantoni e Lorella Federici (che hanno preso parte alla non competitiva, ndr), per la presenza alla manifestazione. Infine un ringraziamento particolare a tutti gli sponsor, i molteplici sostenitori alle forze dell’ordine e a tutti i volontari”. “L’ultimo grazie, il più bello, – conclude il presidente – lo rivolgiamo a tutti gli atleti che, da ogni parte del Lazio e non solo, hanno scelto anche quest’anno Palestrina per una gara avvincente in una location meravigliosa e che, riempendoci di messaggi di complimenti e ringraziamenti, ci fanno capire che anche per il 2019 abbiamo vinto una scommessa difficile e ci spingono a ripeterci e fare sempre meglio”.

ROMA – Nel V Municipio, il parco di Villa De Sanctis ha ospitato nella notte di domenica 14 dalla mezzanotte alle sei, l’edizione di lancio numero zero della 6 Ore di Roma. La prima ultramaratona disputata nel territorio della capitale ed inserita nel calendario italiano e valido come 17^ prova del “Grand Prix IUTA”. Organizzazione a cura della società Villa De Sanctis e del gruppo White Shoes Runners.

La partecipazione è stata oltre 170 atleti di cui ben 159 arrivati al termine della gara, la distanza del percorso sterrato era di 1 km.

IL TRAGUARDO DEGLI ULTAMARATONETI - In campo femminile si è imposta Alina Teodora Muntean (Liberty Atletic Civitavecchia) con oltre 65 chilometri percorsi (65182 metri) che, ha preceduto Unice Murillo (Podistica Veio/61281 m) e terza Elena Fabiani (Woman Triathlon Italia/59408 m). Al maschile si è imposto il livornese Marco Lombardi (Atl. Lib Runners Livorno) che, con poco più di 71 km (71.043 metri) precedeva i romani Antonio Di Manno (Vegan Power Team/69274 m) e Andrea Di Cocco (LBM Sport/67772 m). Tra questi è bello segnalare la presenza di alcuni atleti con diversa abilità che hanno voluto partecipare arricchendo con la loro presenza l’intera manifestazione.

IL FASCINO DEL LUOGO - Lo scenario è stato indubbiamente suggestivo con le luci dei lampioni e dei faretti appositamente allestiti che, hanno impreziosito con un singolare gioco di luci ed ombre tutto il percorso di un chilometro esatto, su cui spicca maestosamente il mausoleo di Sant’Elena, mamma dell’imperatore Costantino, ispiratrice del figlio nell’eleggere il cristianesimo quale religione dell’impero romano. Da un punto di vista tecnico, la gara ha visto la partecipazione di numerosi amanti dell’ultramaratona, quasi settimanalmente impegnati in giro per l’Italia su varie distanze. Ma, al di là dell’aspetto tecnico della manifestazione, è doveroso riportare la soddisfazione e il gradimento espresso dagli atleti nei confronti dell’organizzazione. Ogni partecipante si è sentito coccolato, assistito, protetto e premiato. Ricchissimo il ristoro fornito di ogni genere di conforto. Protetto dalla costante presenza degli organizzatori e dei volontari durante tutta la gara, sia ai punti di ristoro sia lungo il percorso.

IL RICONOSCIMENTO - Una bella ed unica medaglia, anzi medaglione, l’ha ricevuta ogni partecipante, indipendentemente dal risultato conseguito. Medaglia che riportava su un lato un disegno rappresentante il parco, il mausoleo, e le sette stelle a ricordare i sette Gran Premi di ultramaratona vinti dalla Villa de Sanctis, sull’altro lato i gruppi organizzatori, e il nastro che riporta la locuzione romana “Caput imperare non pede”.

L’aneddoto - Poco prima della partenza, un grande campione del recente passato dell’ultramaratona Sergio Orsi, presente come accompagnatore del figlio Andrea, affascinato dal sito, dall’atmosfera e colpito dalla medaglia ha chiesto se fosse ancora disponibile un pettorale. E così, per ottenere anche lui questo bellissimo ricordo, ha onorato la manifestazione con la sua partecipazione dell’ultimo secondo. Un bel successo per gli organizzatori che sono riusciti a mettere in piedi tale manifestazione nonostante alcuni problemi che hanno brillantemente superato con volontà e spirito di iniziativa. L’augurio ai partecipanti: “Ci rivediamo il prossimo anno”.

(hanno collaborato: Antonio Casale; Giovanni Migneco e Adalberto Sabatella)


La partenza della Palestrina Archeologica / foto Bartolini


Condividi con
Seguici su:

Pagine correlate