Nadia Battocletti, record anche sui 3000

06 Giugno 2021

Sempre più nella storia del mezzofondo italiano: a Gravellona Toce Nadia Battocletti trasforma quello che doveva essere un test d'efficienza in un volo verso il primato italiano U23 dei 3000 metri

Doveva essere un semplice test di efficienza, una prova generale sul ritmo da tenersi tra una settimana, in occasione dell'assalto al minimo olimpico dei 5000 metri. Ma a Gravellona Toce Nadia Battocletti (Fiamme Azzurre) ha trasformato il presunto test nell'ennesima cavalcata trionfale di questa primavera, in un sabato sera che ha visto la ventunenne nonesa stabilire la migliore prestazione italiana under 23 dei 3000 metri, con il crono di 8:54.91: è lei la prima under23 italiana a scendere sotto i 9', con un progresso di quasi dieci secondi rispetto al tempo corso due anni fa a Goteborg (9:04.46).
La 21enne di Cavareno sgretola il precedente record per la categoria U23, che era stato fissato a 9:01.38 nel 2014 da Federica Del Buono. Battocletti era in pista senza avversarie del proprio livello, sostanzialmente per un allenamento in vista della gara di sabato prossimo a Nizza nei 5000 metri, dove darà l’assalto allo standard olimpico dei 5000 (15:10). La giovane allenata dal papà ex azzurro Giuliano prosegue il proprio momento d’oro, a nemmeno una settimana dal debutto vincente in Nazionale assoluta agli Europei a squadre di Chorzow e dopo aver abbassato a più riprese il personale nei 5000, fino al 15:16.70 di Andujar del 22 maggio. Quello di stasera è il miglior tempo italiano sui 3000 metri dal 2014, vale a dire dall’8:51.82 di Margherita Magnani, ed è attualmente il terzo crono europeo dell’anno.

“L’avevamo pensata un po’ più tranquilla ma alla fine sono andata a sensazione - racconta Nadia Battocletti - mi sono sentita molto bene e ho piazzato alcuni passaggi un po’ azzardati, il primo mille a 2:56, 4:26 al 1500, 5:57 al duemila e un ultimo chilometro in 2:57 nonostante dovessi correre spesso in seconda corsia per i doppiaggi. Ma non sono arrivata distrutta, nei piani c’era di fare un altro mille dopo la gara, con cinque minuti di recupero. Era una serata che doveva darmi più un aiuto mentale che fisico, farmi capire che posso andare forte anche in solitaria, e così è stato. Sarei ipocrita nel dire che non sto pensando al ‘minimo’ olimpico e sabato prossimo a Nizza nei 5000 sarà una gara tirata, con tante atlete forti. Troverò lepri ‘umane’ fino al 3000 e anche il supporto della lepre tecnologica (la Wavelight, ndr). Ci proverò con tutta me stessa”

RISULTATI
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