Montagna: è la stagione dei record

16 Luglio 2020

Sono tanti gli scalatori trentini protagonisti in queste settimane di tentativi di record di ascesa: da Gil Pintarelli a Davide Magnini, da Cesare Maestri a Federico Nicolini
Non potendo ancora sfidarsi nelle gare tradizionali (ma l'attesa è sempre più breve), gli specialisti della corsa in montagna hanno contribuito in queste settimane dare nuova vita alle sfide in velocità nell'ascesa e discesa di alcune delle vette più celebri delle Alpi italiane. 
Un filone narrativo inaugurato un paio di settimane fa dal valsuganotto Gil Pintarelli che insieme al bergamasco William Boffelli ha voluto misurarsi lungo le 13 cime del Ghiacciaio dei Forni, da Santa Caterina Valfurva al Cevedale e ritorno passando dal Pizzo Tresero, San Matteo, Vioz e via dicendo: 7 ore e 50 minuti il tempo richiesto dalla coppia di skyrunner per far ritorno nel cuore del paese valtellinese. Un primato che purtroppo per loro ha avuto vita breve, perchè il padrone di casa Robert Antonioli aveva già in mente di provare a ritoccare il suo "vecchio" record (ottenuto con Stefano Confortola) ed una settimana più tardi ha centrato l'obiettivo correndo fianco a fianco con Andrea Prandi in un sensazionale 6h52'.

Più o meno contemporaneamente il solandro Davide Magnini era alle prese con l'Ortler, la vetta del Trentino Alto Adige con i suoi 3906 metri di quota. Su e giù da Solda, passando dal rifugio Payer e dalla via normale: 2h18"15 il tempo impiegato dal ventitreenne di Vermiglio che ha toccato la croce di vetta dopo 1h35'18 per poi precipitarsi immediatamente a valle (2056 metri più sotto) e togliere così il primato ad un volto sacro della corsa in montagna azzurra, quel Marco De Gasperi capace di 2h36' nel luglio del 2015.

E lo stesso Magnini ha deciso di riprovarci sabato 18 luglio, prendendo questa volta di mira la "cima di casa", la Presanella: si tratta della montagna più alta interamente in territorio trentino che il rappresentante dell'Esercito e portacolori dell'Atletica Valli di Non e Sole affronterà partendo alle 6 direttamente dalla sua Vermiglio, potendo contare su una conoscenza pressochè perfetta di ogni passaggio. Perchè su queste rocce e su queste nevi, di fatto, Magnini ha imparato a sciare e ad arrampicare.

Nel giro di 24 ore quindi saranno le Dolomiti di Brenta a fare da cornice ad un duplice tentativo di primato. La madonnina posta sulla vetta di Cima Tosa (massima elevazione del gruppo dolomitico, 3136 metri) benedirà prima il tentativo di record di Federico Nicolini che affronterà la sfida partendo alle 8:30 di venerdì 17 luglio dalla "sua" Molveno, per raggiungere quindi il Rifugio Pedrotti (da anni gestito dal padre Franco, celebre alpinista e non solo) ed iniziare così l'arrampicata lungo la via normale prima di fare rientro sulle sponde del lago. Ventiquattro ore più tardi (sabato 18, start sempre alle 8:30) toccherà alla coppia formata da Cesare Maestri (vicecampione mondiale in carica) e Francesco Puppi (Campione iridato 2017 nelle lunghe distanze) fronteggiare la Tosa con partenza però da Madonna di Campiglio, con passaggio lungo la Val Brenta e attraverso la Bocca di Brenta prima di raggiungere il Pedrotti.

Insomma, è proprio la stagione dei record per la corsa in montagna.
Cesare Maestri e Francesco Puppi verso la Bocca di Brenta durante il test di inizio settimana - Foto Facebook Maestri


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