Marcia, Stano campione del mondo della 35 km

24 Luglio 2022

Dopo il trionfo olimpico, l'atleta pugliese allenato da Patrick Parcesepe e di casa a Roma, trionfa a livello mondiale. Ottava Dosso nella 4x100. Finale per la 4x400 di Mangione, out quella maschile di Benati

Monumentale Massimo Stano, è sempre più leggenda, è campione del mondo! Dopo l’oro olimpico di Tokyo nella 20 km, il marciatore azzurro trionfa anche ai Mondiali di Eugene, stavolta nella nuova distanza della 35 km, al termine di una gara strepitosa, completata con il record italiano di 2h23:14 e con un forcing finale devastante negli ultimi cinque chilometri (parziale di 19:50), tratto in cui stacca tutti gli avversari che erano rimasti in gruppo insieme a lui nei primi trenta. Piegato nell’ultimo chilometro il giapponese che partiva da leader mondiale stagionale Masatora Kawano, argento in 2h23:15, bronzo allo svedese Perseus Karlstrom (2h23:44). L’Italia torna sul gradino più alto del podio ai Mondiali all’aperto dopo diciannove anni: tanti ne sono passati dall’oro di Giuseppe Gibilisco nell’asta a Parigi 2003. Il 30enne barese di Palo del Colle, allenato da Patrizio Parcesepe (a sua volta sempre più nel mito), è il sesto titolo mondiale per gli azzurri nella marcia dopo quelli di Maurizio Damilano (1987 e 1991) e Michele Didoni (1995) nella 20 km, Anna Rita Sidoti nei 10.000 (1997) e Ivano Brugnetti nella 50 km (1999). Continua su Fidal.it 



Si gioca la finale nell'atto conclusivo dei Mondiali la 4x400 con Alice Mangione (Esercito). L’atteggiamento giusto. La voglia di graffiare questa batteria e prendersi la finale a tutti i costi. È lo spirito che caratterizza la 4x400 femminile ai Mondiali di Eugene, una squadra compatta, equilibrata, senza stelle, ma con la fame che serve e che è richiesta quando si indossa la maglia azzurra. Tutto questo c’è, e si vede, a partire dalla prima frazione, quella di Anna Polinari, riserva a Tokyo, oggi alla “prima” in una grande rassegna con il testimone tra le mani. Ha atteso il proprio momento e ha ripagato il team con un primo quattrocento da 53.18, scattando dalla quarta corsia, senza le Bahamas all’esterno (dns), con la Polonia e la Giamaica in settima e ottava. Polinari lancia Ayomide Folorunso (al quinto turno di gara a Eugene dopo i due della mista e i due nei 400hs) che sfoggia la consueta travolgente energia, moltiplicata quando gareggia nel quartetto (51.59) e schierata nella seconda frazione che richiede innate capacità di lottare nel traffico: sul rettilineo opposto Ayo recupera una posizione scalzando la frazionista del Canada mentre in testa veleggiava la Giamaica. Virginia Troiani (52.30) riceve il bastoncino da terza, si fa infilare dal Canada ma tiene alla grande sulla retta finale e innesca Alice Mangione. Qui un brivido: la finalista della mista deve proteggersi con le braccia per non scontrarsi con la frazionista canadese che cedeva il testimone. È solo un flash, il pericolo dura un attimo, perché Mangione la dribbla e si lancia all’inseguimento delle avversarie dalla quinta piazza. È agli ottanta metri dalla fine che intuisce lo spazio lasciato all’interno dall’ultima frazionista polacca (Holub-Kowalik) e si butta dentro per assicurarsi la quarta posizione che vale il primo tempo di ripescaggio (3:28.72), nonché l’eliminazione a sorpresa delle polacche. Nella prima batteria, voce grossa degli Stati Uniti (3:23.38) con la divina Allyson Felix richiamata in extremis per la batteria, e della Gran Bretagna (3:23.92), squalificata invece l’Olanda che era stata trascinata dal settimo al terzo posto da una strabiliante ultima frazione della scatenata Femke Bol. L’Italia torna in finale a nove anni da Mosca 2013 (sesto posto e poi squalifica), mentre i migliori piazzamenti azzurri restano gli ottavi posti di Atene 1997 e Siviglia 1999. Appuntamento nella notte italiana tra domenica e lunedì, alle 4.50, nella gara che conclude il programma iridato di Hayward Field. Fuori dalla finale la 4x400 maschile con Lorenzo Benati (Fiamme Azzurre). 

Sempre in tema laziali, Zaynab Dosso (Fiamme Azzurre), ottava con la 4x100. La finale offre meno gioie della batteria. Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Vittoria Fontana non riescono a replicare, o migliorare, il tempo di ieri (42.71 record italiano) e terminano all’ottavo posto con un crono appesantito di un paio di decimi abbondanti (42.92). Il testimone passa di mano piuttosto velocemente; il terzo cambio, ieri lungo, stavolta è più preciso, ma sono i parziali odierni ad essere meno efficaci, specialmente nelle prime due frazioni (Dosso rilevata in 11.57 dal cronometraggio ufficiale, Kaddari 10.36 dopo aver perso un appoggio nella fase di messa in moto) mentre a Bongiorni è assegnato un parziale più veloce della batteria con 10.63 e Fontana è in linea (10.36) nel giorno del suo 22esimo compleanno. Resta la stupenda prestazione del primo turno, e la prova comunque significativa in finale, che è carburante per gli Europei di Monaco e dimostrazione dell’ottimo lavoro di gruppo svolto nel corso degli anni. La fenomenale Giamaica (41.18 con Thompson-Herah, Fraser-Pryce e Jackson insieme a Kemba Nelson) cede lo scettro agli Stati Uniti (41.14), alla decima medaglia d’oro di un Mondiale stratosferico nel giardino di casa: titolo per Melissa Jefferson, Abby Steiner, Jenna Prandini, Twanisha Terry. Per la Germania è invece il primo metallo della spedizione: bronzo con 42.03. 

TV E STREAMING - La decima e ultima giornata dei Mondiali di Eugene, domenica 24 luglio (e nella notte italiana tra domenica 24 e lunedì 25), è trasmessa in tv e in streaming sui canali Rai e Sky con i seguenti orari: diretta RaiPlay 3: 15.00; diretta RaiSport: 15.15-18.00, 18.45-19.30 e 22.20-0.10; diretta Rai 2: 1.30-6.10; diretta Sky Sport Arena: 15.05-0.15 e 2.00-5.00; diretta anche Sky Sport Uno: 2.00-5.00.

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