Ivan De Angelis, 4,80 tricolore!

11 Febbraio 2017

Ivan De Angelis campione italiano U18 nell'asta, argento Chiara Gala sui 60.

Una splendida impresa laziale ha concluso la prima giornata di Campionati Italiani Allievi indoor nel tradizionale palcoscenico al coperto di Ancona. Tutto merito di Ivan De Angelis (Fiamme Gialle Simoni) saltatore romano con il vizio di avvicinarsi al soffitto del palazzetto marchigiano. Lo possono testimoniare i numerosi presenti nel suo ultimo salto messo insieme sulla pedana dell’asta con il biondo campioncino delle Fiamme Gialle Simoni chiamato ad affrontare quell’asticella a quota 4,80, dieci centimetri più su della misura che già aveva innalzato il primato personale e regalato un agognato titolo italiano. Due tentativi andati male a 4,80 facevano pensare ad una competizione già conclusa, invece è stato proprio nell’ultima chance a disposizione che l’allievo allenato da Emanuel Margesin ha avuto ancora la forza di lanciarsi nella sua poderosa rincorsa, aprire le ali e volare oltre 4,80, salendo alla quarta prestazione italiana di sempre. Davanti a lui adesso nella storia U18 di specialità ci sono solo Claudio Stecchi ed il primatista italiano Max Mandusic con 4,90, prestazione che Ivan De Angelis, al primo anno di categoria, potrà cercare di battere con tutta calma. Nella stessa gara ottimo terzo posto anche per Leonardo Orlandi (Studentesca Rieti Andrea Milardi) che eguaglia il personale con 4,60.  

Accarezza il titolo italiano la pimpante Chiara Gala (Acsi Italia) sui 60 metri. La romana si mette in mostra già in batteria sfrecciando in 7.75, poi in finale tenta il tutto per tutto con un lanciato spettacolare che la catapulta sulla linea di arrivo in seconda posizione, battuta di misura dalla sola Eleonora Alberti (Atl. Varese), 7.72 contro 7.75.

Bingo Bash Cheats

Una delle delusioni maggiori è arrivata invece dalla finale dei 60 metri, dove Matteo Perugini (Atletica Futura) figurava secondo miglior tempo dopo essersi aggiudicato la propria batteria in 7.01. Davanti al laziale c’era solo il portentoso Lorenzo Paissan (Atl. Trento), autore di un sensazionale 6.86 in qualificazione, crono che faceva pensare ad un attacco al record storico di categoria firmato Michele Lazazzera con 6.83 nel lontano 1985. I due in finale sono vicini di corsia, Perugini cerca la partenza ad effetto per tener testa al rivale, ma la sua gara finisce prima di iniziare: falsa partenza e medaglia tricolore che vola via, con Paissan poi sceso a 6.84 per il suo titolo italiano.

Si fermano a pochi centimetri dal terzo posto i sogni di podio di Riccardo Filippini (Studentesca Rieti Andrea Milardi) nella gara di salto in lungo, aperta nel migliore dei modi con il personale di 6.96. Poi però il veneto Francesco Ruzza mette insieme le energie per smuovere la sabbia a 7,04, sorpassando proprio il polivalente atleta laziale. Quarta piazza quindi sui 3000 metri di marcia anche per la valente Chiara Mavar Tommasi (Esercito Sport&Giovani) brava a completare la sua fatica in 15:09.36, abbondantemente al di sotto del proprio personale sulla distanza.

Nelle batterie dei 400 metri infine Eloisa Coiro (Atl. Roma Acquacetosa) non si nasconde, titaneggiando in batteria con un roboante 55.71, primato personale demolito, quinta di sempre in Italia e vantaggio di quasi un secondo su tutte le altre. Di tutto rilievo anche il doppio giro al maschile di Federico Tramontozzi (RCF Roma Sud) quarto tempo di qualificazione con 50.75.

 

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