FIDAL Lazio piange Giorgio Lo Giudice

04 Giugno 2025

Storica firma della Gazzetta dello Sport e cuore pulsante dell’atletica italiana: il Cus Roma, il consiglio dei Saggi, al Corsa di Miguel. Martelli: "Mancherà il suo modo di seguire l'atletica e lo sport"

di Christian Diociaiuti

Se ne va una delle firme, delle voci, più autentiche e appassionate dello sport italiano. Giorgio Lo Giudice, storico giornalista della Gazzetta dello Sport, si è spento lasciando un vuoto immenso nel mondo dell’atletica e del giornalismo sportivo. Classe 1936, nato a Roma il 5 novembre, Lo Giudice è stato molto più di un semplice cronista: era un innamorato dello sport, un testimone instancabile delle gare che contano, dalle competizioni giovanili ai grandi eventi come il Golden Gala.

Chiunque abbia calcato i campi d’atletica in Italia, almeno una volta ha incrociato il suo sguardo attento, la sua penna graffiante, il suo entusiasmo contagioso, la romanità verace che spaziava nel mondo (non solo sportivo) a 360°. Ma Giorgio era anche molto altro: un uomo che ha dedicato la sua vita alla diffusione della cultura sportiva, alla valorizzazione dei giovani, alla promozione delle discipline olimpiche, tra cui anche il canottaggio, seguito con identica passione.

Insegnante di Educazione Fisica, si era avvicinato all’atletica da ragazzo grazie allo sport scolastico. Dopo aver chiuso la carriera agonistica al termine del servizio militare – fu ufficiale dei bersaglieri e trascorse un periodo alla SMEF accanto a Vanni Loriga, altra grande firma del giornalismo sportivo – intraprese un percorso tecnico di alto livello. Superò tutti gli esami previsti fino a diventare allenatore nazionale, lavorando anche nella prestigiosa Scuola di Atletica di Formia.

Negli anni ’60 fu direttore tecnico del CUS Roma, guidando la squadra verso la conquista del titolo italiano nel 1966, con un’attenzione particolare al mezzofondo e alla marcia.

Instancabile promotore della Corsa di Miguel, Lo Giudice è stato uno dei principali motori di questa manifestazione simbolo, diffondendone i valori ovunque con l'energia che lo contraddistingueva. Faceva parte del “Consiglio dei Saggi” della FIDAL Lazio, voluto dal presidente Fabio Martelli, a conferma della sua autorevolezza e della stima di cui godeva in tutto l’ambiente.

Per il suo impegno instancabile, la FIDAL gli aveva conferito la Quercia al Merito di terzo grado per il biennio 2015-2016.

Con commozione, il presidente della FIDAL Lazio, Fabio Martelli, ha voluto ricordarlo con parole semplici ma cariche di significato:
«La scomparsa di Giorgio è un lutto per tutta la FIDAL Lazio. Perdiamo un uomo di grande cultura sportiva, un testimone della storia dell’atletica italiana, ma soprattutto un amico generoso, sempre disponibile e pronto a dare il suo contributo per far crescere il nostro movimento. Il suo esempio resterà una guida per tutti noi».

IL RICORDO SU FIDAL NAZIONALE 

Oggi il mondo dell’atletica, e dello sport in generale, saluta un vero gentiluomo della pista, della parola e della passione. Buon viaggio, Giorgio.




Condividi con
Seguici su:

Pagine correlate