FIDAL Lazio dal Papa: sport e solidarietà

06 Settembre 2020

Con We Run Toghether, il presidente Fabio Martelli in udienza dal Santo Padre assieme a Fiamme Gialle, Athletica Vaticana, Cortile dei Gentili. Bergoglio: ''Fiero di voi''
Papa Francesco ha ricevuto in udienza, sabato mattina 5 settembre, nella Biblioteca privata. una rappresentanza dei partecipanti all'iniziativa sportiva e solidale We Run Together, promossa da Athletica Vaticana – con il Cortile dei Gentili, le Fiamme Gialle e FIDAL Lazio - per il personale degli ospedali di Bergamo e di Brescia.

A rappresentare FIDAL Lazio e tutto il movimento dell'atletica laziale, che ha sostenuto fin dal primissimo momento le iniziative di We Run Toghether, il presidente del Comitato Regionale, Fabio Martelli: "Esser ricevuti da Papa Francesco è un'emozione unica, amplificata dalla possibilità di rappresentare tutta l'atletica laziale, le società, gli atleti, i tecnici e ogni singolo rappresentante del nostro meraviglioso sport. FIDAL Lazio dal primo minuto ha sostenuto l'iniziativa benefica di We Run Toghether e la sua missione solidale e inclusiva, per la quale il Santo Padre si è complimentato, spronandoci a non mollare e a proseguire in questa direzione". 
 
Accompagnati dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura - che ha presentato al Papa il gruppo parlando della gratuità della bellezza del dare più che del ricevere - erano presenti 6 degli oltre 150 protagonisti dello sport che hanno sostenuto personalmente l'asta solidale: Nicole Orlando, atleta con Sindrome di Down, più volte campionessa del mondo di atletica; Daniele Cassioli, atleta non-vedente, 25 volte campione del mondo di sci nautico; Monica Contrafatto, atleta con amputazione a una gamba in seguito a un attentato in Afghanistan; Valerio Aspromonte e Carolina Erba (con il loro bambino, Leone, 3 anni), campioni olimpici e mondiali di scherma che per We Run Together hanno aperto la porta di casa a una famiglia di Bergamo. Con loro anche Manuela Olivieri Mennea, moglie di Pietro Mennea, figura emblematica dei valori sportivi, morto nel 2013.
 
Il Papa ha personalmente ringraziato il personale degli ospedali “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo e “Fondazione Poliambulanza” di Brescia per il loro servizio, in prima linea, nella lotta contro il Covid19.

A rappresentare queste due comunità all'udienza erano presenti per l'ospedale bergamasco il direttore generale Maria Beatrice Stasi, che ha avuto il virus; il direttore sanitario Fabio Pezzoli, che ha seguito ogni fase di attività dell’unità di crisi ed è sicuramente un testimone privilegiato per attività e per aver a sua volta contratto il Covid; e Simonetta Cesa, direttore delle professioni sanitarie (infermieri, operatori tecnici e sanitari, personale riabilitativo) e artefice con il suo staff del grande lavoro per allestire i reparti-Covid e per la formazione del personale per trattare i pazienti bisognosi di ossigeno. Anche lei ha vissuto personalmente l’esperienza del virus.
 

A rappresentare l'ospedale bresciano erano presenti il presidente Mario Taccolini; l'infermiera di terapia intensiva Stefania Pace, coordinatrice del servizio infermieristico, che ha lavorato in corsia per tutta l'emergenza e in prima linea nell’ordine professioni infermieristiche per far si che agli infermieri vengano riconosciute più dignità e diritti; e Paolo Terragnoli, direttore del pronto soccorso, presente in ospedale durante l’emergenza 24 ore su 24 per settimane.
 
Francesco ha anche ringraziato le realtà che hanno collaborato con Athletica Vaticana nell'iniziativa We Run Together: il Cortile dei Gentili - struttura del Pontificio Consiglio della Cultura costituita per favorire l’incontro e il dialogo tra credenti e non credenti - le Fiamme Gialle, il gruppo polisportivo della Guardia di Finanza, rappresentate dal comandante Vincenzo Parrinello e FIDAL Lazio con il presidente Fabio Martelli.
 
L'asta sportiva di beneficenza We Run Together è stata lanciata da Papa Francesco, il 20 maggio scorso, con un'udienza e un videomessaggio. Sono stati raccolti 100.000 euro. All'iniziativa hanno partecipato oltre 150 atleti, molti dei quali con disabilità, e numerose squadre e società sportive internazionali. Il Papa ha donato 4 oggetti sportivi per l'asta. L'obiettivo dell’iniziativa è stato sì raccogliere fondi ma anche testimoniare la possibilità di uno sport che sia davvero solidale e inclusivo.
 
Il progetto nasce “in sostituzione” del Meeting inclusivo di atletica (con campioni, disabili fisici, mentali, rifugiati e carcerati) che avrebbe dovuto svolgersi il 21 maggio scorso del Centro Sportivo della Guardia di Finanza a Castelporziano.

Rimandato per la pandemia, quel Meeting è stato “sostituito” dall'asta solidale, nella speranza di poterlo ri-organizzare in pista nel 2021.
 

Sulla stessa linea dei contenuti del Meeting e dell'asta - e cioè la testimonianza di uno stile sportivo solidale e inclusivo, per tutti - è la pubblicazione del libro “Mettersi in gioco” che raccoglie i pensieri di Papa Francesco sullo sport. Edito dalla Libreria Editrice Vaticana, con il patrocinio di Athletica Vaticana, ha 3 prefazioni firmate da Alex Zanardi (scritta poco prima del grave incidente), Francesco Totti e l'ex maratoneta kenyana Tegla Loroupe (responsabile del Team Rifugiati del Cio). Il libro sarà presentato lunedì 7 settembre, alle ore 11.30, nello stadio delle Terme di Caracalla.
 
Papa Francesco ha personalmente consegnato agli atleti e ai rappresentanti degli ospedali lombardi una copia del libro “Mettersi in gioco” come segno di ringraziamento per aver sostenuto l'iniziativa di beneficienza.

Saluto del Santo Padre
Care amiche e cari amici sportivi, buongiorno, un’altra volta! Insieme, il 20 maggio scorso, abbiamo lanciato l’iniziativa sportiva solidale We Run Together, come sostegno e ringraziamento per due realtà in prima linea nell’assistere i malati di coronavirus: l’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo e la Fondazione Poliambulanza di Brescia. Oggi una rappresentanza del loro personale è qui presente. Benvenuti! E salutando voi, saluto tutti i vostri colleghi d’Italia e del mondo intero, che lavorano con sacrificio accanto ai malati. Dio vi renda merito
per il vostro impegno! E oggi desidero ringraziare anche tanti atleti di vari Paesi, che hanno offerto vari oggetti sportivi per l’asta solidale. Mi ha fatto molto piacere sapere che alcuni atleti hanno anche aperto la porta della loro casa per la gioia di un incontro diretto. E questo è importante: aprire la porta della propria casa è aprire il cuore. È un segnale [per dire]: “Ti apro il cuore”.

In effetti, l’iniziativa We Run Together ha fatto incontrare sullo stesso piano di dignità umana e sportiva campioni famosi e altri campioni che portano una disabilità e che così fanno onore allo sport. Uno sport inclusivo, fraterno, capace anche di guarire ferite, di costruire ponti, costruire e amicizia sociale. Questo, soprattutto per i più giovani, è un messaggio eloquente. E un vero sport, ha sempre quella dimensione di amatorialità, l’amateur… È gratuito. Il Cardinale [Ravasi] ha detto la parola “gratuità”. È proprio dello sport amateur.

Sono contento che voi di “Athletica Vaticana” portiate avanti questo modo di vivere lo sport. Continuate così! E auspico che possiate realizzare appena possibile il Meeting che era previsto per la scorsa primavera, in collaborazione con la Guardia di Finanza, il “Cortile dei Gentili” e la Fidal Lazio. Intanto, mi fa piacere offrire in un nuovo libro della Libreria Editrice Vaticana alcuni miei interventi sul tema dello sport. Grazie a tutti per quello che fate e per questo incontro. Con l’aiuto di Dio, we run together, corriamo insieme, per la fraternità e la dignità umana. Grazie!



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