Cade dopo 27 anni il record italiano dei 5000mt di Roberta Brunet

24 Luglio 2023

Ha retto ben 27 anni il record italiano dei 5000 metri femminili di Roberta Brunet

di Valle D Aosta

Il suo 14’44”50, ottenuto a Colonia il 16 Agosto 1996 è stato migliorato solo ieri, domenica 23 luglio, da una grande interprete della specialità, Nadia Battocletti, che nella tappa della Diamond League di Londra ha corso in 14’41”30.

“I primati sono fatti per essere battuti; sono le medaglie quelle che restano per sempre”.

Un’affermazione fatta da diversi campioni, tra cui la freccia giamaicana Usain Bolt che sintetizza compiutamente l’essenza dello sport che proietta l’atleta a migliorarsi continuamente, superando i limiti scritti, mentre l’unica vera certezza sono le medaglie conquistate nei grandi appuntamenti. Roberta Brunet, dopo 27 anni di dominio, perde il primato italiano dei 5000 ma nessuno potrà mai toglierle la grande medaglia di bronzo centrata, proprio nella gara dei 5000mt, nel 1996, ai Giochi olimpici di Atlanta.

Il palmares di Roberta Brunet è sontuoso e, solo per riportare i risultati più prestigiosi meritano menzione i successi ai Giochi del Mediterraneo del 1991 di Atene (8’45”68 sui 3000mt) e del 1997 di Bari (15’00”69 sui 5000mt) e il bronzo nei Campionati Europei del 1990 di Spalato (8’46”19 sui 3000mt). A questi risultati internazionali si aggiungono otto titoli italiani assoluti, nei 3000mt (1986, 1988, 1989, 1990, 1992, 1994) e 5000mt (1996 e 2000).

Il nome di Roberta Brunet, nata atleticamente parlando nella storica Atletica Femminile Aosta, scoperta dalle martze a pià dalla Professoressa Ornella Pompei e portata all’eccellenza internazionale da Oscar Barletta, resta comunque tutt’ora stampato nell’albo delle migliori prestazioni nazionali dell’atletica italiana in due specialità, i 2000mt (5’32”83, Torino, 14/09/1996) e i 3000mt (8’35”65, Montecarlo, 16/8/1997).

Con il 14’41”30 Nadia Battocletti, 23enne trentina, migliora il suo primato personale di 14’46”29 ottenuto all’ultima Olimpiade di Tokyo e le garantisce lo standard per i prossimi Giochi olimpici di Parigi 2024.

A più di un quarto di secolo di distanza, il passaggio di primato dà ancora una volta di più la dimensione della grande atleta di Gressan.



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