Bressanone: 6 ori e 14 medaglie per i nostri Junior e U23



Sul gradino più alto del podio sono salite le junior Sara Modena e Luisa Sinigaglia, tra gli under 23 titolo italiano per Lorenzo Pilati, Isabel Mattuzzi, Noa Ndimurwanko e Paola Padovan

Quattordici medaglie, di cui sei del metallo più pregiato: è un bottino che assume contorni storici quello raccolto dalle società e dagli atleti trentini nella tre giorni di gare di Bressanone, sede da venerdì a domenica dei Campionati Italiani Junior e Promesse. Una tre giorni che ha fatto sobbalzare sulla sedia sin dalle prime schermaglie, con un venerdì capace di regalare l'8,48 ventoso nel lungo di Marcello Jacobs ma anche l'1,97 nell'alto di Desiree Rossit, per poi lanciare il record italiano della 4x400 delle ragazze under 20 dell'Atletica Bracco.

Nel suo piccolo, anche il Trentino ha saputo infrangere un record e l'ha fatto grazie a Noa Ndimurwanko (Gs Valsugana Trentino) che nel finale del lancio del martello under 23 ha saputo mettere tutte d'accordo sparando un 56,59 che ha di fatto riscritto le statistiche nostrane della specialità. Ma andiamo a rivivere, giornata per giornata, quanto avvenuto in riva all'Isarco.

 

VENERDI': Conferma Padovan, Bergià c'è. Ma è show di Sara Modena

La prima giornata di gare ha saputo subito esaltare i colori trentini. Il vento ha permesso di registrare risultati da capogiro (leggasi l'8,48 di Jacobs) ma allo stesso tempo ha reso di difficile lettura la pedana del giavellotto e a farne le spese sono state - parzialmente - le under 23 che non hanno potuto inseguire misure da primato. Ma i valori assoluti in campo sono stati rispettati dall'esito finale, con Paola Padovan (Gs Valsugana Trentino) a confermari padrona del tricolore (47,91) davanti alla nonesa Chiara Bergia (42,35) per una pronta doppietta made in Trentino che ha aperto al meglio la tre giorni brissinese. Ed a proposito di giavellotto, poco dopo in qualificazione Luisa Sinigaglia (Gs Valsugana Trentino) ha lasciato intendere che il titolo junior sarà presumibilmente suo.

Ma la reginetta trentina del venerdì sudtirolese è stata Sara Modena (Atletica Alto Garda e Ledro): presente in pedana come outsider di lusso, la diciottenne di Arco ha saputo interpretare al meglio la sfida tricolore, limitando al massimo gli errori (solamente uno) per valicare l'asticella a quota 1,74, misura mai toccata prima (era "ferma" all'1,72 indoor) e sorprendere così tutte le avversarie. Sfogliando lo "storico" dell'allieva di papà Mauro diventa lampante il dato statistico che la vuole migliorata di ben 11 centimetri nel giro di 18 mesi. Un progresso enorme che lascia intendere ulteriori margini di miglioramento.

Intanto nei turni di qualificazione degli 800 metri, Lorenzo PIlati (Atletica Valli di Non e Sole, under 23) e Gaia Tarsi (Gs Valsugana Trentino, junior) sembrano controllare la situazione con agio.

 

SABATO: Tripletta rosa con Ndimurwanko, Mattuzzi e Sinigaglia; Pilati mastica amaro. 

La seconda giornata è la più ricca in assoluto: i recenti entusiasmanti progressi maturati nel record trentino e nella prima maglia azzurra hanno fatto di Isabel Mattuzzi (Us Quercia Trentingrana) la favorita d'obbligo nei 3000 siepi under 23. La roveretana allenata da Dimitri Giordani è troppo sveglia per rischiare di farsi incartare in giochi tattici, con tutti i possibili inconvenienti, e così decide di fare tutto da sola. Dopo dieci metri è di fatto già in fuga: al traguardo (10'56 e spiccioli) il vantaggio sulle inseguitrici andrà a sfiorare il minuto per un dominio incontrastato che porta la ventunenne di Lizzana sul trono tricolore.

Contemporaneamente Luisa Sinigaglia (Gs Valsugana Trentino) va a confermare le avvisaglie del sabato: nel giavellotto junior non ce n'è per nessuna e così la diciannovenne di Este completa l'ennesima doppietta valsuganotta dopo il trionfo di Padovan della prima giornata. Il tutto suggellato da un 51,27 di grande valore; quinta con 41,17 la gialloverde Annamaria Fisicaro (Us Quercia Trentingrana).

Appena al di fuori dello stadio, la pedana del martello regala emozioni. Il 54,91 del primo lancio sembrava poter garantire a Noa Ndimurwanko (Gs Valsugana Trentino) un tranquillo pre-aperitivo ma nelle ultime due tornate succede di tutto, con Nadia Maffo prima (55,00) e Giulia Atzei poi (55,20) che provano ad incrinare il reame della ventenne di Levico. Ma Noa non molla, anzi: l'ultimo suo lancio è di quelli che riscrivono la storia, nella fattispecie la propria e pure quella trentina visto che nessuna mai da queste parti aveva lanciato a 56,59. E' il sigillo tricolore, è il sigillo del completo ritorno alla piena efficienza di Noa.

Tre ori, dunque. E non finisce qui, perchè negli 800 metri junior Gaia Tarsi (Gs Valsugana Trentino) duella fino alla fine con la stra-favorita Elena Bellò a colpi di primato personale per mettere le mani su un brillantissimo argento mentre nel triplo la gialloverde Giovanna Berto (Us Quercia Trentingrana) allenata dal valsuganotto Alberto Faifer non si lascia intimorire della pioggia battente e balza nella scia delle "big" Cestonaro e Cuneo per mettersi al collo una preziosa medaglia di bronzo. E terzo posto è anche per l'ostacolista Abigail Gyedu (Gs Valsugana Trentino) nei 100hs, un terzo posto arrivato al termine di una accesa sfida che potrebbe assumere anche contorni di trail azzurri in vista dei Mondiali under 20 di Bydgoszcsz. Per il resto, buona la prova nell'asta di Leonardo Calliari (Us Quercia Trentingrana), quinto tra gli under 23 mentre i 400hs promuovono in bello stile Matteo Mazzola (Lagarina Crus Team) e Nicola Lorenzi (Us Quercia Trentingrana) ma non l'arcense Gabriele Prandi. E nel capitolo dei delusi del sabato brissinese c'è anche Lorenzo Pilati: per la finale degli 800 il clesiano avrebbe voluto un epilogo diverso e ha provato a fare in modo che fosse così, ma la volatona di gruppo che ha messo in palio le medaglie ha parlato in favore degli outsider (o forse meglio dire degli altri favoriti), con il noneso costretto ad accontentarsi del quinto posto.

 

DOMENICA: Pilati alla riscossa, Mazzola di nuovo sul podio. Argento bis per Tarsi e bronzo a Ronconi e Sinigaglia

La notte ha consentito a Lorenzo Pilati di digerire completamente la delusione del doppio giro e di ripresentarsi in mattinata sulla Raiffeisen Arena con molta fame. Quella fame che l'ha portato ad interpretare il ruolo di finisseur d'eccezione nei 1500 metri, per sverniciare nel rettilineo finale il bellunese Enrico Riccobon e cogliere così un successo che sa di rivincita personale e soprattutto di pronto riscatto dopo l'amarezza del sabato. E per fermare ulteriormente la fame, niente di meglio che afferrare ed azzannare il paninazzo gentilmente offerto da Riccardo Tamassia a bordo pista, vero Pila?

Il Pilati-Show ha focalizzato le attenzioni di tutti, ma non ha deconcentrato minimamente il roveretano Matteo Mazzola (Lagarina Crus Team) che nella finale dei 400hs under 23 ha voluto tornare di prepotenza sul podio tricolore dopo averlo assaggiato da cadetto, a Cles 2010. Per farlo il ventunenne lagarino ha dovuto correre più veloce di sempre (52"58) e farsi così largo sul terzo gradino del podio: bentornato, davvero. Ottavo posto invece per Nicola Lorenzi, a sua volta presente sul podio di Cles di cui sopra. Ottava tra le junior anche l'altra gialloverde Jessica Peterle (Us Quercia Trentingrana).

Ma prima che il sipario calasse su Bressanone, c'è stato tempo per altre due gioie: nei 1500 metri junior Gaia Tarsi non ha voluto limitarsi ad una semplice passerella dopo l'argento di sabato ma ha pensato bene di ripetersi, conquistando un'altro secondo posto per arricchire ancor più una bacheca che a breve dovrà essere allargata. E seconda medaglie personale anche per la coetanea e compagna di colori Luisa Sinigaglia che non paga del trionfo nel giavellotto ha provato a dire la sua anche nel triplo (12,13), mettendo le mani su un bronzo che sa di mezzo capolavoro. Sorride pure Marta Ronconi (Us Quercia Trentingrana) sul terzo gradino del podio: il lungo percorso del salto con l'asta junior alla fine premia anche la giovane gialloverde, salita a 3,55 per tornare in riva all'Adige con qualcosa di prezioso da coccolare.

 

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