50imo Palio: Gatlin, Robles e... Del Buono!!!



I due campioni olimpici fanno la loro parte, ma la reginetta della serata del cinquantesimo Palio della Quercia è la diciannovenne vicentina che impressiona sempre più. Secondi posti per Libania Grenot ed Alessia Trost, in salsa trentina ok Giovanett

Ancora una volta lo Stadio Quercia ha profuso emozioni a piene mani. Per il 50imo anno consecutivo il Palio della Quercia ha portato nel cielo roveretano le stelle dell'atletica internazionale, in una serata dai toni forti, sportivamente parlando. Le attese non mancavano e sono state in parte ripagate, anche se conti alla mano è mancato il grande acuto, per certi versi atteso a firma di Justin Gatlin. Lo sprinter newyorkese era stato chiamato a Rovereto con l'intento di infrangere il muro dei 10": ci ha provato ma non ci è riuscito, complice qualche disguido di troppo in fase di partenza, con i 100 metri lanciati solo al terzo tentativo. Troppa attesa per preservare le giuste energie nervose. E così Gatlin si è dovuto accontentare di uno show da 10"07 (vento -0,4), buono per la vittoria ma non per il record: peccato.

 

L'altra grande stella internazionale della serata era il cubano Dayron Robles, a sua volta campione di tutto: gli ostacoli alti hanno esaltato la sua ritmica, il cronometro roveretano l'ha battezzato del primato stagionale (13"29, vento +1,2) ad un soffio dal record del Palio e con gran godimento generale.

 

Gatlin e Robles, due grandissimi. In fase di presentazione il ruolo di Regina del Palio pareva cucito su misura per Libania Grenot, fresca di titolo europeo a Zurigo e miglior specialista stagionale del Vecchio Continente. Per una sera però la Panterita è stata "superata" dalla più giovane Federica Del Buono che nei 1500 metri ha inscenato un numero da capogiro, con tanto di successo e abbondante primato personale. A venti anni da compiere (le candeline si accenderanno solo il 12 dicembre), la vicentina della Forestale si è issata al settimo posto delle graduatorie all-time italiane con un 4'05"32 che le ha regalato il successo a Rovereto per sugellare una stagione da sogno, nell'anno del debutto tra le grandi. Impressionante la progressione di Federica: primi 500 metri pacati, anche con un leggero "buco" rispetto alle leader, poi un mille in spinta, concluso con un finale irresistibile e uno spunto al comando lanciato dalla campana. Alle avversarie - alcune decisamente più quotate - non è restato che leggerne il numero di targa, mentre Margherita Magnani ha chiuso quarta in un comunque buono 4'07"20 seguita a ruota dalla compagna di colori e allenamento Giulia Viola, 4'07"67 e miglioramento di oltre 2" rispetto al personale. La giovane Italia del mezzofondo cresce sempre più.

 

E così veniamo alla Grenot: positiva ma non eccezionale. Nei 400 metri la finanziera italo-cubana chiude seconda in 51"30, stretta nella morsa giamaicana di Stephanie McPherson (50"69) e Christine Day (51"66): bene ma non benissimo; identico piazzamento per la ventunenne friulana Alessia Trost che saluta però la stagione con il primato annuale di 1,91, autentico punto di partenza in vista del 2015. Sul podio roveretano sale anche Marzia Caravelli, terza (13"26, vento -1,7) nei 100hs firmati da Lavonne Idlette, miss Gatlin, in 12"98 mentre i 5000 finali hanno regalato la sorpresa del successo del keniano Kangogo, pronto a beffare il leader stagionale Muktar al termine di una gara dai ritmi meno sostenuti del previsto.

 

E veniamo ai concorsi, per certi versi infastiditi dal poderoso e instabile vento, capace di alternare folate a favore a soffi contrari e a sferzate trasversali rispetto alle pedane del Quercia. Avvincente è stato il lungo femminile, con la lettone Grabuste e la ticinese IRene Pusterla appaiate a 6,75 (+3,4 per la prima, +0,8 per la seconda) ma con l'ex sovietica favorita dalla seconda miglior misura (6,73 a 6,69) mentre il concorso maschile ha esaltato il brasiliano Da Silva, pronto a veleggiare nel vento per atterrare a 8,08. Proprio i giochi di Eolo hanno infastidito non poco il giavellotto: la vittoria è andata al ceco Vadlejch che all'ultimo turno di lanci ha pescato il jolly da 79,58 per balzare in vetta dal terzo posto provvisorio e lasciare ai piedi del podio l'aquilotto Norbert Bonvecchio, abile a rimettersi in bolla dopo un avvio di concorso leggermente contratto: 74,89 per il poero, miglior azzurro di giornata davanti a Roberto Bertolini (74,66).

E migliore tra le italiane è stata anche Martina Giovanetti, uscita dal Palio con un buon 11"74 che le è valso il secondo posto nella serie B dei 100 metri: dietro di lei Martina Amidei (11"88) mentre Gloria Hooper nella serie principale non è andata oltre l'11"90, in scia alla statunitense Barbara Pierre vincitrice con l'ottimo 11"19.

Discorso diverso invece per Giordano Benedetti, incappato in un'altra serata poco convincente e finito nelle retrovie degli 800 con un 1'51"00 che non gli rende giustizia: il finanziere di Sorni di Lavis deve ritrovare serenità e fiducia in se stesso, la pausa autunnale arriva provvidenziale.

 

Questo per sommi tratti il resoconto del cinquantesimo Palio della Quercia: ancora una volta nel breve volgere di 3 ore scarse si sono accavvallate storie ed emozioni diverse, difficili da raccontare per esteso. L'appuntamento è per l'anno prossimo.

 

I risultati del Palio

 

 

Le immagini sono di Daniele Montigiani

 

 

 



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