Maurizio Leone: l'intervista

06 Maggio 2021

Tra i presenti ai Campionati Italiani assoluti dei mt. 10.000 a Molfetta anche Maurizio Leone

MAURIZIO LEONE, IN PUGLIA PER IMPARARE.

 

Maurizio Leone, ex mezzofondista di valore, per un giorno nuovamente in Puglia:
“Sono strafelice di essere qui in una occasione importante come questi campionati italiani. Sono qui nella veste di tecnico ma anche di fiduciario tecnico della Calabria e vengo anche per imparare alla scuola del presidente Giacomo Leone e del suo staff. Nella vostra regione stanno fiorendo impianti e piste bellissime e l’attività è di alto livello. Mi pare siamo al 3° campionato italiano in terra di Puglia e grande merito va a chi si sta prodigando per organizzare questi eventi che non sono semplicissimi. Bisogna essere molto precisi e oculati nelle scelte, bravi, comolimenti!”.

Tu hai gareggiato molte volte in questa terra, cosa ti rimarrà di questo impianto?

“Guarda, questo impianto è fantastico perchè è uno stadio dell’atletica e una volta tanto non dobbiamo condividerlo con gli altri sport. Siamo nel nostro regno e in un certo senso ci sentiamo orgogliosi di questo. Per quanto riguarda la Puglia rimane l’accoglienza della vostra gente, la grande amicizia che mi lega a Giacomo e Ottavio fina dai tempi della nazionale con i tanti momenti condivisi, i tanti chilometri ma anche le tante difficoltà che abbiamo superato insieme e adesso nella veste di uomini di federazione cerchiamo di darci una mano, ci sentiamo spesso, ci confrontiamo ed io provo ad imparare da chi è più bravo e porterò nella mia terra quanto appreso qui da voi”.

Cosa pensi del lavoro dei tuoi amici pugliesi in questi quattro anni?
“E’ sotto gli occhi di tutti quello che è successo nelle ultime elezioni, una sorta di plebiscito e questo vuol dire che il grande lavoro di Giacomo è stato apprezzato da tutti. Lui era molto preciso da atleta e lo è anche da presidente, preciso, preparato, competente ed in gardo di portare la Puglia ai livelli che gli competono”.

Come sta l’atletica azzurra? “Abbiamo buoni talenti e giovani che possono far bene ma sappiamo anche che non è possibile confrontare epoche diverse perchè il mondo è cambiato, la società è cambiata e già dalle fasi di reclutamento è difficile allenare i giovani e ci sono tante difficoltà. I ragazzi non fanno più attività in natura come si faceva un tempo e gli aspetti condizionali e coordinativi vanno curati più di prima perchè un tempo, inconsapevolmente questi aspetti li allenavi, ora i numeri sono più bassi ed in cima alla piramide ne arrivano in numero minore ma io sono fiducioso perchè la scuola dei nostri tecnici è una scuola di valore, il centro studi lavora bene e quando questa emergenza sarà finita avremo imparato qualcosa e si potrà rilanciare l’intero movimento”.

Credi che in questa Italia del sud sia più difficile lavorare?
“E’ un pochino più complicato se, come da noi in Calabria, mancano gli impianti. Noi abbiamo grossi problemi in questo senso e spero che la pista di Cosenza apra al più presto. Quando succederà inviterò gli amici pugliesi a casa mia. A volte ci sentiamo distanti dal centro dell’atletica perchè siamo lontani e impianti come questo fanno da sprone per tutto il movimento. L’Italia è veramente lunga ma Giacomo e Ottavio stiamo dimostrando quello che si può fare da queste parti”.

Il Cozzoli di Molfetta può diventare il punto di riferimento per il sud?
“Assolutamente si! Può diventarlo la Puglia perchè non ha solo Molfetta come impianto e mi auguro che anche la Calabria possa crescere ed esprimere una atletica di alto livello. Mai mollare e sempre grande ottimismo perchè noi siamo la gente dell’atletica e abbiamo imparato a soffrire macinando chilometri e dobbiamo portare la nostra esperienza nel ruolo che oggi ricopriamo”. Un grazie speciale agli amici Giacomo e Ottavio ed a tutti gli amici del Comitato...

Roberto Longo



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