L'intervista - Francesca Lanciano una pedana per sognare Parigi ...

10 Gennaio 2020

di Roberto Longo (da “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 9 gennaio 2020)

Forse un giorno l’emozione di indossare la toga forense avrà il sopravvento sulla sua capacità di volare lontano sulla pedana del salto triplo ma l’Atletica Leggera rimane ancora la sua più grande passione. Salentina di Specchia, la 25enne Francesca Lanciano è uno dei punti di forza dell’Alteratletica Locorotondo con i cui colori, nel 2019, ha conquistato due titoli italiani – assoluto e universitario - ed il 6° posto alle Universiadi. Oggi la Federatletica pugliese le riconoscerà la benemerenza di “Atleta dell’Anno”2019. Cosa rappresenta per te questo riconoscimento? “Un piacere immenso giunto a coronamento di due stagioni nelle quali ho ritrovato fiducia e consapevolezza nei miei mezzi. Lo dedico alla mia società, che mi è rimasta vicina anche quando ero perseguitata dagli infortuni ed al mio tecnico, Andrea Matarazzo, non mi hanno mai fatto mancare la loro fiducia neanche nei momenti più difficili quando tutto sembrava girare al peggio”. Qual è stato il segreto che ti ha portato a risultati di eccellenza? “Non c’è un segreto, ho sempre avuto intorno a me un team che mi segue da tutti i punti di vista. Al di là dei titoli conquistati nel 2019 ho raggiunto misure sempre vicinissime al mio personale ( 13 metri e 59 n.d.r.) che solo un piccolo contrattempo fisico mi ha impedito di migliorare nel finale di stagione”. Gli Europei di Parigi 2020 un sogno che può avverarsi? “Senza dubbio rappresentano un sogno ed un obiettivo nello stesso tempo, sognare di raggiungere il minimo di 13 e 90 chiesto dalla Federazione Internazionale non costa nulla ma dovrò lavorare al massimo per raggiungerlo”. L’Atletica è sport individuale, ti alleni anche due volte al giorno senza soluzione di continuità ma gareggiare in squadra è un’altra cosa: “Fare parte di un gruppo è sempre molto emozionante. Si crea una alchimia che ti porta a sostenerti a vicenda con le tue compagne per raggiungere un obiettivo comune. Rappresenti una città, un territorio, una regione e senti di dover ripagare gli sforzi dei tuoi dirigenti”. Cosa ti aspetti dal 2020? “Sarà sicuramente l’anno nel quale cercherò con tutte le mie forze quel salto di qualità definitivo che auspico possa verificarsi, non mi pongo limiti e lavorerò duramente per saltare sempre più lontano”. A chi senti di dovere dire un grazie particolare? “Senza dubbio alla mia società, sempre attenta e vicina a noi atlete, al mio allenatore con il quale ho sposato un progetto che ci sta ripagando degli sforzi e del lavoro fatto e a tutte quelle persone che mi assistono quotidianamente, medici e preparatori su tutti e poi la mia famiglia che mi sostiene da sempre con enormi sacrifici”. Questo pomeriggio l’Auditorium Regina Pacis di Molfetta le riserverà un posto d’onore in occasione del tradizionale Galà dell’Atletica Leggera pugliese (ore 17.30), lei ringrazierà con la consueta eleganza consapevole del lavoro che l’aspetta nei prossimi mesi. Parigi è vicina e Francesca non vorrà mancare l’appuntamento.

 



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