Bertone, la corsa è un privilegio

06 Gennaio 2017

Certamente la cartolina della nostra atletica, Catherine Bertone ha chiuso un 2016 clamoroso

di Valle D Aosta

CATHERINE BERTONE – In questo gruppo di atleti top, che hanno dato importanza al movimento valdostano, se guardassimo la prestazione ed il ritorno mediatico, la dottoressa volante non avrebbe avversari. L'atleta della Calvesi nel 2016 è stata a dir poco perfetta e forte di una prestazione clamorosa, 2h30'19” nella maratona di Rotterdam nello scorso mese di aprile, si è guadagnata la storica partecipazione ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro, a 44 anni, con un 25esimo posto nella gara sui 42km sotto i cinque cerchi.

Soddisfatta del tuo 2016. Più sorprese o più conferme?

Il 2016 è un anno da incorniciare dal punto di vista atletico per me. -dice Catherine- I crono ottenuti in primavera sono stati una conferma di quanto costruito nelle passate stagioni, ma non pensavo mi portassero così lontano. Grandissima sorpresa per la partecipazione alle Olimpiadi di Rio.

Catherine Bertone (Foto Fidal/Colombo)

Faccio fatica ancora adesso a credere di aver realizzato questo sogno e che tutto questo sia successo a me”. 

Nel 2017 quali gli obiettivi?

L'obiettivo 2017 è quello di continuare a correre divertendomi, cercando di conciliare come sempre la famiglia e il lavoro. Mi piacerebbe provare a velocizzarmi su distanze più corte (10 km e mezze) nella prima parte di stagione e correre una maratona nella seconda parte dell'anno. Attualmente non ho ancora pianificato il rientro alle gare perché sono in attesa di sentire lo staff tecnico della federazione e, con loro, programmare la stagione”.

Dopo il raggiungimento della partecipazione ai Giochi olimpici, c'è un altro sogno da coltivare?

Ho conquistato questa clamorosa esperienza olimpica, che è il sogno di ogni atleta, soprattutto per una come me che non è una professionista della corsa. L'ho raggiunta conciliando il lavoro e la famiglia, con un incastro che mai sarei riuscita a realizzare senza la complicità ed il coinvolgimento di Gabriele e delle mie ragazze, Corinne ed Emilie. Non voglio pormi limiti e vado avanti continuando a godermi la corsa come un privilegio. Il poter approfittare delle strade e dei sentieri della nostra regione per star bene con me stessa e con gli altri”. 

 

 




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